Nuoto, bocciato in Parlamento il credito di imposta sulle sponsorizzazioni sportive

Spezzata la speranza di associazioni e società sportive che contavano sul prezioso intervento che avrebbe incentivato gli sponsor e sostenuto i settori giovanili

Delusione e smarrimento si insidiano nello stato d’animo dei dirigenti delle associazioni e società sportive dopo aver appreso del passo indietro fatto dal Governo in merito all’emendamento sul credito di imposta sulle sponsorizzazioni sportive, un intervento che si considera indispensabile per sostenere le realtà sportive dopo l’emergenza sanitaria e la conseguente forte crisi economica scatenata dal Coronavirus Covid-19.

Le sponsorizzazioni e le partnership commerciali rappresentano per moltissime realtà sportive il sostentamento principale per sopravvivere e portare avanti i propri progetti e alimentare i settori giovanili, costituendo di fatto il budget annuale per gli investimenti e il pagamento delle spese e quindi il credito di imposta sulle sponsorizzazioni sportive avrebbe rappresentato un’agevolazione fiscale indispensabile in questo momento.

Nonostante la chiara importanza del provvedimento governativo, l’emendamento è stato però bocciato dalla Commissione Bilancio parlamentare.

“Peccato che la Commissione Bilancio parlamentare abbia bocciato l’emendamento sul credito d’imposta, nonostante l’impegno di alcuni deputati – ha affermato il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora – È una misura importante, perché non tutte le discipline sportive possono godere dei proventi dei diritti tv e mi adopererò per trovare una soluzione al più presto”

Ma cos’è esattamente il credito di imposta sulle sponsorizzazioni sportive?
L’approvazione dell’emendamento avrebbe rilanciato un prezioso incentivo a sostenere lo sport, supportando la principale fonte di ricavo delle realtà sportive, che a differenza del calcio di Serie A non godono degli introiti dei diritti televisivi.

Con il credito di imposta sulle sponsorizzazioni sportive, le aziende e i grandi marchi avrebbero potuto godere di un recupero deducibile dalle tasse del 50% del valore delle sponsorizzazioni di entità superiore ai 10 mila euro e avrebbero di certo investito più facilmente nello sport sostenendo le società sportive e indirettamente anche gli atleti, soprattutto i settori giovanili.

L’intervento del credito d’imposta era stato inserito dal DPCM 8 Aprile 2020 n. 23 all’art. 14,  “Finanziamenti erogati dall’Istituto per il Credito Sportivo per le esigenze di liquidità e concessione di contributi in conto interessi sui finanziamenti”, ma con l’analisi per l’approvazione passata al Governo, è stato di fatto cancellato ed eliminato, spezzando le speranze di moltissime realtà sportive che contavano sicuramente su questo provvedimento per rialzarsi dopo la brutta botta presa quest’anno.

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Paco Clienti

Responsabile Redazione Swim4Life Magazine