L’olandese ha ricevuto una targa commemorativa alla sportività, da Budapest soddisfatti per i Campionati e per il successo della bolla anti Covid
Kira Toussaint è stata premiata a sorpresa dagli organizzatori locali dei Campionati Europei di Budapest con una targa commemorativa per compensare il mancato argento dei 100 dorso.
Ricordiamo che l’olandese è stata “vittima” della ripetizione della finale dei 100 dorso a causa di un malfunzionamento dell’acustica che non ha permesso a tutti gli atleti di sentire lo start.
Toussaint, pur consapevole alla partenza che qualcosa non era andato bene come lei stessa ha messo, aveva comunque gareggiato osservando le avversarie vicine fare la stessa cosa.
Al termine della gara era arrivata seconda vincendo la medaglia d’argento in 59”02 dietro la britannica Kathleen Dawson con 58”18 e davanti alla russa Maria Kameneva con 59”13.
Tutto da rifare però e si decide di ripetere la finale al termine del programma della serata, due ore e un quarto circa dopo.
Come ha raccontato l’atleta, è stato difficile vivere quei momenti, con lo stress di doversi preparare a un’altra gara per la quale non aveva nemmeno un costume asciutto da utilizzare.
È stato infatti necessario che qualcuno le prendesse un costume dall’hotel e glielo portasse al Duna Arena per consentirle di gareggiare.
Nella ripetizione della finale è arrivato poi il verdetto che l’ha spinta giù dal podio, composto in ordine da Kathleen Dawson, Margherita Panziera e Maria Kameneva.
Kira Toussaint non aveva tardato a esprimere il suo dissenso per quanto accaduto, attraverso un post sul suo profilo Instagram.
E allora gli organizzatori di Budapest hanno pensato di consegnare all’atleta un premio speciale, un fuori programma che ha commosso l’olandese che ha ricevuto una targa commemorativa, incluso mascotte prevista per i medagliati, per compensarla per la medaglia d’argento persa durante la finale di ri-nuotata.
Un atto dovuto verso la sportività dell’atleta poiché tutti i responsabili squadra delle nazioni in gioco hanno accettato la decisione di ripetere la finale, anche se solo un paio di atlete erano state danneggiate dal problema e nessuna delle due era “da podio”.

Gli Europei di Budapest sono stati indubbiamente un’edizione particolare dei Campionati continentali.
Una delle cose più singolari e che non si vedono in ogni edizione (fortunatamente) ad esempio, è stata lo striscione gigante che ringraziava gli sforzi di medici, infermieri e insegnanti che si sono impegnati nella lotta al Covid dall’inizio della Pandemia.
Lo striscione, che occupava uno spazio rilevante a bordo vasca, è stato realizzato in una dozzina di lingue.
Abbiamo concordato con LEN di ringraziare i loro sforzi e quel messaggio meritava lo spazio più visibile intorno alla piscina – hanno dichiarato i magiari – Anche durante i campionati c’era personale medico in prima linea, una squadra di 350 persone ha sorvegliato la “bolla”, ha gestito il programma dei test e ha sorvegliato costantemente che tutti si attenessero alle regole.
La bolla di Budapest a proposito, ha funzionato perché non si sono sviluppati focolai durante l’evento.
Durante le due settimane di competizioni sono stati eseguiti 18mila test e ci sono stati solo quattro casi positivi, due ufficiali nella prima settimana e due atleti nella seconda, con un tasso di positività dello 0,00022%.
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