Il napoletano parteciperà alla sua seconda paralimpiade, “Prendere parte ad Olimpiade è il sogno di ogni atleta, partecipare ad una seconda mi ha reso orgoglioso di quello che ho costruito”
Un campione ed un esempio di sport ma anche un ragazzo pieno di risorse e obiettivi, Vincenzo Boni si prepara a vivere il sogno di ogni atleta per la seconda volta.
Il 33enne partenopeo, sei volte sul podio Mondiale e bronzo olimpico a Rio 2016, ormai ha maturato una forte esperienza nel settore, essendo da anni ai vertici nel nuoto paralimpico internazionale.
Atleta del Caravaggio Sport Village e Fiamme Oro da quest’anno oltre ad essere un elemento di spicco della compagine italiana è anche tra i rappresentanti atleti del Comitato italiano paralimpico.
Eppure di strada ne ha fatta da quando ha mosso le prime bracciate nel mondo paralimpico.
Sono passati sei anni dal 2015. Ripercorrendo questa carriera che per me è stata esaltante, mi rende orgoglioso.
Tante medaglie, nazionali ed internazionali non mi fanno dimenticare da dove sono partito, proprio dalla vasca della Piscina Scandone di Napoli, dove ogni volta gareggio come se fosse la prima volta.
Nuotare a 5 minuti da casa mia, davanti ai miei genitori, è un’emozione forte, tornare qui è sempre bello”
I Campionati Italiani Estivi e Società disputati a luglio alla Piscina Scandone di Napoli ha fatto da preparazione per l’evento più importante, le Paralimpiadi di Tokyo, che si disputeranno dal 25 agosto al 3 settembre 2021.
I campionati sono stati una tappa di passaggio, proprio perchè siamo sotto carico in vista delle Paralimpiadi di Tokyo che rappresentano il sogno di ogni atleta”

Nonostante i 6 anni di carriera questa sarà la tua seconda Paralimpiade, che nel nuoto paralimpico non è un risultato da poco. Ci arrivi con un percorso importante e con la medaglia di Rio sul collo.
Prendere parte alla seconda olimpiade mi ha fatto realizzare che realmente ce l’ho fatta.
Cercherò di fare il massimo in vista di un evento al quale ci presentiamo come nazione campione del mondo e d’Europa.
Cercheremo di dare il meglio di noi anche durante i Giochi Olimpici.
Mi aspetto di ben figurare e dare il meglio di me. Lì a Tokyo sarà una gara contro me stesso, puntando a dare il meglio di me e voglio ottenere il massimo dalle mie prestazioni”
Quella che vivremo sarà una Paralimpiade che così come l’Olimpiade, subirà tante restrizioni, sul villaggio olimpico e sui vari spostamenti, così come le limitazioni che non permetteranno al pubblico di essere presente alla cerimonia di apertura e alle gare.
A Rio mi è rimasto impresso il gran tifo, l’aria che si respirava e del pubblico che ci sosteneva.
A Tokyo sarà veramente strano non vedere il pubblico sostenerci, sfilare durante la cerimonia d’apertura senza pubblico, in uno stadio vuoto, non darà la stessa emozione.
Mancherà quel brivido che ti dà una platea gremita quando alzi lo sguardo verso le tribune”

Come vedi l’Italia del Nuoto Paralimpico a questi Giochi Olimpici?
Piuttosto chissà come ci vedono gli altri! Noi dobbiamo fare il nostro, confermare i nostri risultati e puntare al massimo.
Nel 2019 siamo stati campioni del mondo, nel 2021 campioni europei.
L’ Italia deve guardare avanti, continuare verso i grandi risultati che ci hanno portato qui ma dobbiamo guardarci le spalle per tenere sempre focalizzata la strada da percorrere.
Tutti noi dobbiamo nuotare i migliori tempi internazionali che ci hanno portato fin qui”
Come hai vissuto il periodo della pandemia, con le restrizioni e le piscine chiuse?
Fortunatamente noi atleti di “interesse nazionale”, abbiamo avuto la possibilità di allenarci sempre, anche durante i periodi di chiusura.
Io ho avuto la possibilità di nuotare qui alla Piscina Scandone di Napoli, sia vasca interna che vasca esterna, proprio vicino casa.
Ho dato il massimo e il meglio di me stesso consapevole che c’erano tanti miei compagni e tanti altri ragazzi che non potevano nuotare e avere la mia fortuna”
Tutto il lavoro fatto quindi fino ad oggi, rappresenta un senso di responsabilità maggiore per l’impegno in Giappone.
In Giappone rappresenteremo gli atleti di tutto il movimento paralimpico natatorio italiano e non solo.
Sentiremo la loro spinta e il loro tifo che ci accompagnerà metro dopo metro in ogni nostra gara.
E’ senso di responsabilità verso tutti loro e rappresentarli sarà il nostro più grande orgoglio”
Video intervista
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