Si imbocca la strada che porta fuori dalla pandemia, ma sarà indispensabile il Green Pass, senza si dovrà rinunciare a molto, anche al lavoro
Riapertura e allentamento restrizioni, da lunedì si compirà un passo importante verso il ritorno alla normalità, sulla strada che porta fuori dalla pandemia.
Chi però continuerà a dire no al vaccino, dovrà rassegnarsi a rinunciare a molte cose, perchè il Green Pass resta l’unico documento valido per vivere in libertà.
Controlli adeguati e multe inasprite sono infatti gli strumenti con cui il governo gestirà la nuova fase delle riaperture.
Si torna alla presenza del 100% di pubblico per cinema, teatro, sale concerti e luoghi di cultura al chiuso, ovviamente sempre con mascherina e Green Pass alla mano.
Eliminato anche il distanziamento sociale, che interesserà ovviamente anche musei e mostre, dove già la capienza era stata portata al completo.
Ritornano perfino le discoteche, che potranno riaprire con il 50% di utenti al chiuso, maggiore al 35% che era stato suggerito dal CTS, e 75% all’aperto.
Anche qui però, Green Pass obbligatorio e mascherine, che potranno però essere tolte in pista da ballo.
Inoltre, impianti di aereazione adeguati, senza riciclo dell’aria.
Anche lo sport si dirige verso la normalità.
E anche lo sport giova di questo passo verso la normalità, con il 60% di pubblico ammesso nei palazzetti al chiuso contro il 50% che era stato richiesto inizialmente dal CTS.
Resta invece al 75% la presenza dei tifosi negli stadi, come già era stato deciso.
Nelle Regioni che dovessero passare in giallo, le capienze scenderanno al 50% per gli stadi e al 35% nei palazzetti.
Percentuali e regole saranno valide anche quando stadi e palazzetti ospiteranno concerti o spettacoli di qualsiasi genere.
Allenamenti preziosi, importanti, ma guai a chi ne dovesse approfittare.
Sono previste sanzioni pesanti per i gestori che per due volte verranno rilevati inadempienti, con chiusura delle attività fino a dieci giorni e multe salatissime.
Annunciati controlli rigidi e a tappeto, anche per i luoghi di lavoro, pubblici e privati.
Dal 15 ottobre infatti, i lavoratori sprovvisti di Green Pass saranno in difetto e se il datore di lavoro dovesse accettarli ugualmente sul posto di lavoro, sarà soggetto a sanzioni e sospensioni dell’attività.
Il Green Pass è l’unica strada verso la libertà.
Il Green Pass rappresenta l’unica strada per ritornare alla normalità.
Sarà indispensabile infatti per accedere in tutti i luoghi per i quali il governo ha deciso le riapertura e gli allenamenti.
Unica eccezione fatta per i minori di 12 anni o per le persone in possesso di una esenzione medica perchè impossibilitate a fare il vaccino per motivi di salute.
Resta ssempre valida l’alternativa di eseguire un tampone negativo per avere un Green Pass valido 48 ore, o essere guarito da Covid per avere un Green Pass valido sei mesi.
Resta l’obbligo di indossare la mascherina, altro strumento che contribuirà a farci uscire dalla pandemia.
Le regole sono valide solo in zona bianca e saranno adeguate a successive rivalutazioni della curva dei contagi.
Tutto questo è stato possibile grazie al fatto di aver raggiunto l’obiettivo dell’80% di popolazione immunizzata e al fatto che la riapertura delle scuole non ha portato il temuto aumento dei contagi.
Grazie alle persone che hanno aderito alla campagna vaccinale, la curva dell’epidemia continua a scendere in un’Italia che da lunedì tornerà tutta in bianco, Sicilia inclusa.
La campagna di vaccinazione ha dato risultati molto incoraggianti – ha dichiarato il Ministro della Salute Speranza – Questi risultati ci mettono nelle condizioni di poter fare ulteriori passi in questo percorso di gradualità”
Chi continua a respingere il vaccino e peggio ancora i mezzi di prevenzione di contagio dal Covid-19, rappresenta un ostacolo alla risoluzione della pandemia e la strada intrapresa dal Governo, con Green Pass, sanzioni e controlli a tappeto, non fa che evidenziarlo.
Seppure ormai lontanti, non bisogna dimenticare tutti i morti provocati dal Covid e le dure chiusure che hanno messo in ginocchio molte realtà lavorative.
I mezzi per uscire dalla pandemia ci sono, ma serve usarli.
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