Taping, benefici e normativa per utilizzo nel nuoto

A cosa serve il nastro colorato e quando è vietato nelle competizioni 

Il termine taping deriva dall’inglese tape, ovvero nastro o benda. Il taping infatti viene realizzato mediante bende non elastiche adesive, solitamente colorate, che limitano la mobilità della struttura muscolare con bende elastiche adesive che permettono l’espansione del muscolo, ovvero che hanno solo una funzione compressiva. Il suo ingresso ufficiale nel settore professionale internazionale è datato 1988, quando fu utilizzato alle Olimpiadi di Seoul e quindi diffuso negli USA e in Europa. È stato sviluppato in Giappone più di 20 anni fa dal Dott. Kenzo Kase e proviene dalla scienza kinesiologica.

Gli sport in cui si usa maggiormente sono il pattinaggio, l’atletica leggera, il ciclismo, il tennis e da qualche anno anche il nostro nuoto. Gli scopi del taping sono diversi, a seconda che si impieghi su atleti in attività o su atleti in fase riabilitativa. Nel primo caso, lo scopo è di evitare infortuni a carico di parti particolarmente delicate perché con maggiore predisposizione.
Nel mondo del nuoto il taping viene usato spesso e fino a qualche anno fa erano tanti gli atleti che si presentavano ai blocchi di partenza tappezzati di strisce a colori su tutto il corpo, ma dal 2011 questa pratica è diventata regolamentata ed a seguito della normativa SW 10.8 della Federation Internationale de Natation (FINA), oggi ogni forma di taping sul corpo è vietata in tutte le competizioni di Nuoto in vasca, per le Acque Libere e per il Salvamento, a meno di approvazione medica in caso di eventi nazionali, o della FINA Sport Medicine Committee in caso di eventi internazionali.

In pratica è stato stabilito che durante le gare nazionali e internazionali di tutte le categorie, l’eventuale esigenza dell’utilizzo del taping dovrà essere giustificata da un certificato medico presentato al giudice arbitro almeno 30 minuti prima della gara, il quale lo sottoporrà al medico ufficiale di gara, o quando possibile al medico Federale, ai fini di accertare che la patologia in atto che interessa l’atleta, renda necessario l’utilizzo del taping e contemporaneamente non sia controindicata al regolare svolgimento dell’attività agonistica.
La disposizione federale entrò in vigore in concomitanza dei Campionati Assoluti Primaverili di Nuoto del 2011 e fu subito estesa anche al settore Master nel quale si trovano i più grandi utilizzatori del taping.

Utilità e motivi per i quali il taping è diventato oggetto della normativa FINA
L’applicazione del taping favorisce la meccanica del gesto atletico grazie alla stimolazione neuromuscolare del nastro applicato sulla fascia muscolare, che agisce sulla circolazione sanguigna e il sistema linfatico. Il taping non rilascia sostanze di alcun genere, ma agisce sulla vasodilatazione del muscolo, accelerandone il recupero. Dunque prima dell’attività fisica, e nel caso specifico, prima di un allenamento o di una gara, il nastro adesivo viene applicato con tecniche finalizzate a:

  • sostenere il muscolo per migliorare la contrazione nelle zone indebolite;
  • ridurre l’affaticamento muscolare;
  • ridurre l’eccessiva estensione e contrazione del muscolo;
  • ridurre i crampi e la possibile lesione dei muscoli aumentando la circolazione linfatica e sanguigna;
  • aumentare l’ampiezza di movimento e la contrazione muscolare in un muscolo debole;
  • ridurre il dolore di muscoli ed articolazioni e correggere i problemi di articolazioni e tendini per migliorare gli allineamenti imprecisi causati da spasmi e muscoli accorciati;
  • sostenere i tendini lesionati e indeboliti;
  • sostenere muscolo, legamento, articolazione o osso post trauma, durante l’attività sportiva.

taping-nuotoIl taping infine può aiutare a decomprimere lo strato cutaneo e muscolare migliorando lo stretching o ancora, nel reflusso sanguigno, nello smaltimento di metaboliti accumulati, andando a favorire un miglior recupero muscolare, ma può anche essere usato con lo scopo di favorire e migliorare la biomeccanica dell’atleta sfruttando le sue capacità di supporto.

Il taping è disponibile in diversi colori, ma la differenza tra un colore e l’altro non comporta alcun cambiamento nella terapia di utilizzo e dunque la scelta del colore è puramente casuale, magari in base alle preferenze di chi lo utilizza, o talvolta, può essere fatta in base a valutazioni cromaterapiche. Il colore può infatti avere un effetto sulla produzione di determinati ormoni, la serotonina e la melatonina, che influenzano l’umore. Secondo i principi croma terapici, il rosso ha una funzione facilitante, il blu invece inibitoria, il giallo incrementa il tono muscolare, il nero intensifica l’effetto degli altri colori.

In definitiva, sembra che il taping, se usato da chi effettivamente non ha problemi muscolari tali che necessita dell’utilizzo di questo tipo di applicazione, porti un vantaggio, considerato che mediante la sua applicazione si può beneficiare di una compressione muscolare maggiore, oltre a tutti gli altri benefici sopra elencati.

Non si sa ancora in che termini e fino a che punto poi questi benefici possano portare vantaggi in gara, ma di fronte alla normativa non si può che adeguarsi. Certificati medici alla mano quindi, prima di essere chiamati in batteria, sul quale ci deve essere prescritto chiaramente che si ha bisogno di utilizzare i cerotti colorati!

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Paco Clienti

Responsabile Redazione Swim4Life Magazine