Proseguono i controlli sempre più serrati del CONI ed è bene fare anche una formazione in materia antidoping.
È di poche ore fa la notizia di un altro caso di positività di atleti Master riscontrata stavolta in Sicilia, in occasione del 12° Trofeo Sant’Agata, manifestazione valida per il Circuito Supermaster FIN disputata il 31 Gennaio 2016 a Catania, durante la quale erano stati eseguiti diversi controlli antidoping da parte della Nado Italia per conto del CONI.
I risultati degli esami eseguiti dal Laboratorio di Roma hanno riscontrato la positività in quattro atleti che avevano preso parte alla competizione: Alessandro Bonanni, M55 della Vis Nova e Simona Virlinzi, M55 della Torre del Grifo per presenza di Idroclorotiazide – Cloro tiazide – ACB, Severina Cora Calinescu, M55 dello SC Catania per Betametasone e Carla Piatteli, M50 della Aquafit per 3 – Idrossi – 4 – Metossi – Tamoxifene. In attesa di approfondimenti, gli atleti sono stati sospesi in via cautelare dalla Prima Sezione del Tribunale Nazionale Antidoping, su proposta dell’ Ufficio Procura Antidoping.
Senza voler fare gli avvocati di nessuno, probabilmente ci troviamo nuovamente di fronte ad un caso di doping non doping come già accaduto in passato. Cerchiamo di spiegarci meglio: le sostanze vietate trovate all’interno dei campioni analizzati nei quattro atleti, potrebbero facilmente trovarsi all’interno di farmaci prodotti per cure mediche di normali e comuni patologie che si presentano all’età che casualmente hanno tutti e quattro gli atleti trovati positivi.
L’ idroclorotiazide è un diuretico e qui qualcuno potrebbe pensare ad un coprente, ma in realtà non è granchè come coprente ed invece viene spesso utilizzato in farmaci per la cura di patologie cardiache, epatiche e renali. I diuretici tiazidici riducono invece i rischi di ictus ed infarto del miocardio secondari e quindi è contenuti in farmaci utilizzati nel trattamento dell’ipertensione, così come il betametasone che è utilizzato per il trattamento di numerose malattie infiammatorie tra le quali l’asma bronchiale, l’artrite reumatoide ed alcune gravi allergie.
Come già detto in un nostro precedente articolo, è senza alcun dubbio positivo praticare con regolarità controlli antidoping anche nel settore Master, ma vista l’età dei soggetti ai quali si vanno a fare certi esami e vista la vastità del campo e talvolta la difficoltà di comprendere che farmaco poter prendere in un determinato periodo di cura, senza rischiare di essere squalificati alle gare di nuoto master, sarebbe stato forse opportuno assicurarsi di fare prima una corretta e opportuna formazione all’argomento.
Il problema principale è infatti che qui si vuol trattare i master, atleti che hanno anche oltre 50 anni, come atleti giovani che hanno dai 15 ai 30 anni il che è imparagonabile proprio per la necessità di cure mediche che i Master di una certa età devono spesso seguire, andando contro i regolamenti antidoping.
Tantissimi sono i farmaci per curare le comuni patologie diffuse tra queste persone di determinate fasce di età e che sono vietati per uno sportivo impegnato in competizioni ufficiali. Ricordiamo che tutti i farmaci vietati riportano il famoso bollino Antidoping sulla confezione, ma anche alcuni farmaci che non riportano alcun bollino potrebbero far risultare un atleta positivo in determinate circostanze. Infatti con l’evoluzione del mondo del doping e dell’antidoping, l’elenco dei farmaci proibiti è in continuo aggiornamento ed alcune confezioni di farmaci vietati potrebbero non riportare ancora il bollino doping quando invece sono stati già inseriti nella lista vietata.
In poche parole, chi fa uso di farmaci deve assicurarsi in ogni modo di non inciampare in una squalifica all’atto di un controllo, facendo se necessario, la trafila per l’esenzione.
«Purtroppo nel mondo del doping, al di là delle sostanze utilizzate effettivamente per migliorare le proprie prestazioni, c’è anche una serie di sostanze di utilizzo comune a scopo terapeutico che vengono assunte mediante l’utilizzo di farmaci per curare varie patologie. In effetti nelle persone anziane o comunque di età non più giovanissima, queste sostanze vengono assunte in percentuale elevatissima – affermò il dottor Lorenzo Marugo, Medico della Nazionale Italiana di Nuoto, in un’intervista concessa a Swim4Life Magazine – clicca qui per leggerla –L’Antidoping è una materia molto vasta e inoltre c’è da considerare il problema integratori che molto spesso non contengono esattamente quanto riportato sulle etichette – continuava Marugo –Consiglio a tutti di non acquistare prodotti su internet o roba a basso costo perché a volte certi prodotti contengono sostanze dopanti non dichiarate.»
Di seguito è possibile trovare tutta la modulistica necessaria a richiedere la TUE, ovvero l’esenzione medica in materia antidoping a scopo terapeutico:
Modulo di Esenzione a Fini Terapeutici (TUE), in vigore dal 1° gennaio 2015
Modulo di Esenzione a Fini Terapeutici (TUE), italiano
Scheda Medico Curante Specialista Modulo F51 (da allegare al modulo TUE)
Di seguito riportiamo inoltre i link alle normative e le circolari informative sull’argomento:
Disciplinare esenzione a fini terapeutici (TUE)
D.M. 15 ottobre 2002 – Approvazione della lista dei farmaci, sostanze biologicamente o farmacologicamente attive e delle pratiche mediche, il cui impiego è considerato doping
Per qualsiasi informazione infine, è possibile contattare la Commissione Esenzioni Terapeutiche del CONI al numero 0636857893.
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