La russa positiva al Meldonium che consente di nasconde l’EPO ed aiuta il recupero fisico dell’atleta.
Ancora Russia, con Yulia Efimova che segue a Maria Sharapova come uno dei casi di doping sospetto più rilevanti in quest’anno olimpico. Anche la bionda ranista è stata infatti trovata positiva al Meldonium, la stessa sostanza che al momento vede sospesa anche la tennista.
La Efimova, che era già stata squalificata nel 2014 con retroattività per l’uso di un anabolizzante, incorrendo in uno stop di 16 mesi dopo i quali rientrò in vasca giusto in tempo per disputare i Mondiali del 2015 tra le mura amiche di Kazan, dove vinse la medaglia d’oro oro nei 100 rana e una di bronzo nei 50 rana, si parla adesso di rischio di squalifica a vita!
«Scoperto negli anni ‘70, il Meldonium ha delle azioni piuttosto controverse e viene prodotto soltanto nei Paesi dell’Est – ha dichiarato il dott. Cristiano D’Errico dello staff di Swim4Life Magazine e membro della Federazione Medico Sportiva Italiana – Fino a dicembre del 2015 il farmaco non era nemmeno nella lista del WADA, motivo per cui lascio immaginare quanti furbetti possano averlo utilizzato per tanto tempo. Tra gli scopi che permette di raggiungere, il Meldonium consente di nasconde l’EPO ed aiuta il recupero fisico dell’atleta in quanto agisce sul metabolismo del glucosio. Il farmaco non è mai stato commercializzato nell’Europa dell’ovest probabilmente a causa dei grossi effetti collaterali che presenta.»
A questo punto possiamo fare solo delle supposizioni legate ai fatti emersi oggi, ma nel mese di settembre Yulia Efimova è stata molto male, tanto da ritenere di doverlo annunciare pubblicamente con un post sulla sua pagina Facebook dove ringraziando i suoi fan per il sostegno, scriveva di avere una strana febbre che sfiorava i 38°C e forti mal di stomaco.
Al momento la russa è stata sospesa in attesa di ulteriori verifiche.
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