Massimiliano Rosolino ottimista per gli Azzurri che puntano a Rio e su Paltrinieri, invita alla serenità.

È ovvio che qualcosa sia cambiato rispetto a quando ero io a giocarmi il posto per le Olimpiadi, ma l’evoluzione dello sport dovrebbe in ogni caso mantenere sempre la gioia di potersi divertire.

Come vedi gli Azzurri al giro di boa di questi Campionati Italiani e a poco più di 100 giorni ai Giochi di Rio?
«Sicuramente questo è un appuntamento importante per arrivare alla meta finale, ma manca ancora parecchio alle Olimpiadi, altrimenti poi 100 giorni diventano 4 anni. È da dire che ci sono risultati molto positivi, dai 100 delfino, i 400 misti, i 100 dorso di Sabbioni, i 100 stile di Federica Pellegrini e Luca Dotto, Gregorio Paltrinieri e Gabriele Detti sui 1500 stile e ancora Detti che vedremo oggi sui 400 stile. Insomma, delle prestazioni di altissimo livello, poi è ovvio che questo è l’anno Olimpico e pensiamo a quello, ma non dobbiamo dimenticare che ci sono anche gli Europei. A volte per raggiungere l’obiettivo grande bisogna passare per quello intermedio e avere l’opportunità di gareggiare tra poche settimane a Londra in un contesto ancora più competitivo dove ci sarà una rivalità fortissima, non è una cosa da sottovalutare.»

Meglio tuonare come hanno fatto altri nel mondo tra Australia, Francia e Gran Bretagna o meglio andare forte dopo, magari a Londra per poi trovarsi nella migliore condizione per Rio?
«Questo dipende anche un po’ dalle caratteristiche di ogni atleta. Le conferme sono certamente importanti, soprattutto quando a differenza di 16 anni fa, quando gareggiavo io, i punti di vista erano differenti. Ricordo che a un mese prima dalle Olimpiadi feci 3’54” nei 400 e pensai di volerli fare alle Olimpiadi. Con questo voglio dire che se si ha un feedback quotidiano e sta bene, non deve preoccuparsi di aver fatto un decimo in più o in meno. Ieri ad esempio ho visto Rivolta e Codia essere insoddisfatti dei tempi fatti nella finale dei 100 delfino, quando invece hanno nuotato un tempo spettacolare. Di certo da velocisti quali sono, devono confrontarsi con gli altri, ma per loro tra l’altro andare agli Europei significa innanzitutto migliorarsi ancora. Per quanto riguarda gli altri, beh ci sono Paesi nei quali se non riesci ad andare forte adesso, diventa un problema. Io penso che a parità di condizioni e di ranking, i nostri siano in grado di mettere la mano avanti, Diverso il discorso per chi riesce a qualificarsi last minute che non sempre riesce poi a dare il meglio al momento che conta.»

Trovi qualcosa di diverso rispetto a quando eri tu a giocarti il posto per le Olimpiadi?
«Ci mancherebbe, dopo tanti anni le cose cambiano. Basti vedere Detti che stamattina ha nuotato 3’46” nei 400 stile, mentre io ai miei tempi ricordo che in questi periodi avevo nuotato 3’51”. È sicuramente tutta un’altra concezione. Oggi forse sia gli atleti che i tecnici vivono un po’ troppo la pressione e c’è una grande aspettativa di voler fare assolutamente il colpaccio, ma questo fa parte anche del settore determinazione, quindi ben venga. L’evoluzione dello sport in ogni caso dovrebbe mantenere sempre la gioia di potersi divertirsi. Paltrinieri ha nuotato due tempi pazzeschi in meno di un mese e per questo deve essere felice, non deve auto criticarsi. Deve stare più sereno, ma sicuramente lo capirà da solo nei prossimi mesi perché ha la fortuna di poter fare gli Europei e un altro paio di gare importanti prima di Rio. Forse non ne ha nemmeno bisogno perché Morini lo dice sempre, “So come stanno Paltrinieri e Detti perché si confrontano ogni giorno in vasca.»

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Paco Clienti

Responsabile Redazione Swim4Life Magazine