Stravagante come una rockstar, mitologico come un eroe, la straordinaria storia di Tony Ervin!

A 35 conquista la sua terza olimpiade dopo una vita fatta dei successi olimpici di Sydney e il baratro che lo ha portato al ritiro, prima di rinascere con una seconda pelle.

All’età di 35 anni, Anthony Ervin è diventato stanotte ai Trials USA il secondo nuotatore statunitense più anziano della storia a qualificarsi per i Giochi Olimpici, dietro soltanto a Jason Lezak che a 36 anni si qualificò ai Giochi di Londra 2012.
L’impresa è stata compiuta dal rocker afro-americano nella finale dei 100 stile libero in cui ha segnato 48”54, a mezzo secondo dal suo best nuotato a 20 anni ai Mondiali di Fukuoka 2001 con il quale si laureò campione del mondo, il13esimo crono assoluto della storia USA, utile per diventare il quarto atleta della 4×100 stile statunitense a Rio dove disputerà la sua terza olimpiade!

La storia di questo straordinario atleta veramente particolare. Ebreo e  praticante Zen buddista, “Tony” vinse una borsa di studio per l’Università di Berkeley che lo portò a vivere lontano dalla famiglia, occasione di pura libertà che Ervin colse per ubriacarsi, drogarsi e sperimentare tutto ciò che può essere estremo nella vita di un essere umano. Ma con l’avvicinarsi dei Trials Olimpici statunitensi del 2000, Ervin iniziò a rigare dritto, fino a conquistare un posto per la nazionale USA di Sydney dove lo stravagante atleta vinse una medaglia d’oro nei 50 stile libero e una d’argento nella 4×100 stile libero, diventando il primo nuotatore di origine afro-americana a vincere l’oro olimpico.

Poco dopo i due titoli mondiali vinti nel 2001, Ervin stravolse ancora una volta la sua vita riprendendo a fare uso di droghe e alcol, fino ad essere arrestato e ad abbandonare il nuoto e l’università alla giovane età di 22 anni. Decide di darsi ad altro, facendo lavori in negozi di musica e tatuaggi e prendendo parte ad una rock band di New York, prima di vendere all’asta su eBay nel 2003 la sua medaglia d’oro olimpica per aiutare i sopravvissuti dello Tsunami.

La sua vita però diventa sempre più sregolata, fino a quando un ex compagno di squadra gli offre un lavoro come istruttore in una scuola nuoto di New York. È la svolta per Ervin che in compagnia dei ragazzi a cui insegnava nuoto, riprende contatto con l’acqua, apprezzando nuovamente quel mondo di cui aveva fatto parte diventandone uno dei principali protagonisti. Smette di fumare e di bere, si da una regolata e ritorna nel 2007 all’università portando a termine il percorso di Laurea.

Anthony-Ervin-trials-usaNel 2010 decide di riprendere ad allenarsi, anche per combattere la depressione che lo affliggeva in quel periodo. Capisce di poter dare al nuoto ancora qualcosa e di poter prendere dal nuoto altre emozioni e allora intensifica i suoi allenamenti, fino a tornare in competizione e ritrovare la voglia di essere il più veloce di tutti.
Al rientro in gara, nel dicembre 2011, vince l’oro alle Chesapeake Pro-Am siglando il quinto crono stagionale americano dell’anno e pochi mesi dopo, prende parte ai Trials USA agguantando la qualificazione ai Giochi Olimpici di Londra 2012 nei 50 stile libero con il personale di 21”60 che lo portarono poi a disputare addirittura la finale arrivando quinto. Dopo le Olimpiadi, Tony ha disputato la World Cup FINA vincendo 16 medaglie, 9 delle quali d’oro, registrando inoltre un Record Americano nei 50 stile libero.

Ai Campionati Nazionali USA del 2013, Ervin riuscì a qualificarsi per i Mondiali di Barcellona 2013 dove disputò la finale dei 50 stile libero chiudendo sesto con il crono di 21”65 dopo aver stabilito un altro personale nelle semifinali nuotando in 21”42 e la finale della 4×100 stile in cui vinse la medaglia d’argento insieme a Adrian, Lochte e Feigen alle spalle della Francia, nuotando la miglior frazione degli statunitensi in 47”44.

Nel 2014 ha vinto nuovamente il titolo nazionale nei 50 stile libero e successivamente una medaglia d’argento ai Campionati Pan Pacific in Australia. Il suo incredibile ritorno alle gare rappresenta per Ervin anche la sua rinascita come individuo, tanto da spingerlo a scrivere un libro con la collaborazione di Constantine Markides, Chasing the water dragon: a tale of talent, turbulence, and transformation pubblicato quest’anno, nel quale si possono leggere tutte le sue incredibili avventure.

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Paco Clienti

Responsabile Redazione Swim4Life Magazine