Dalle gare manca ormai da diversi anni, ma non si ritiene un ex atleta, lui che è un emblematico esempio di sport pulito che proprio in questi giorni serve ricordare più che mai
Si dice che nelle finali conta vincere, perché dopo tanti anni verrà ricordato chi ha vinto, chi è salito su quel podio e non chi ha solo disputato quella finale. Ma questo non vale sempre, non vale per tutti e non vale per Massimiliano Rosolino e l’Italia del nuoto che esattamente dopo venti anni ricorda quella lontana finale dei 400 stile libero ai Giochi di Atlanta in cui c’era anche l’amico di sempre Emiliano Brembilla che arrivò ai piedi del podio per meno di mezzo secondo.
Proprio nel giorno del compleanno del padre, era la prima finale olimpica per il partenopeo che allora aveva compiuto da appena una settimana 18 anni e che non immaginava ancora di diventare qualche anno più tardi l’emblema del nuoto italiano. Si, perché di medaglie ai Giochi Olimpici, Rosolino ne vincerà quattro, tre a Sydney 2000 nei 200 e 400 stile libero e nei 200 misti scrivendo una pagina importante della storia del nuoto italiano, e una ad Atene 2004 nella 4×200 stile in cui c’era anche un giovanissimo Filippo Magnini. Quattro medaglie che si sarebbero sommate alle 56 vinte tra Mondiali ed Europei ed alle 87 vinte in Italia, quanto basta per diventare un mito intramontabile a livello globale.
Dopo il nuoto ha saputo reinventarsi uomo di spettacolo, come in Ballando con le Stelle, dove ha conosciuto la sua compagna Natalia Titova, o uomo immagine, sempre in televisione, come ad esempio in Pechino Express, esperienza che come ha raccontato in un’intervista di qualche anno fa realizzata con Swim4Life Magazine, gli ha permesso di crescere tanto.
Ma non ditegli che è un ex atleta, se la prenderebbe, perché lui ancora non si è ritirato ufficialmente dalle competizioni. Rosolino è un felice padre di famiglia: due figlie, Vittoria di due anni e mezzo e Sofia di cinque che lo fanno impazzire in maniera gioiosa in momenti che l’Azzurro non manca di condividere attraverso i Social usando hashtag certamente inusuali, che rendono la condivisione ancora più simpatica!
Non si concede più alle competizioni da diversi anni, ma continua ad allenarsi costantemente, per tenersi in forma e perché gli piace nuotare, ma come dice lui è un atleta in stand by attivo e non esclude che prima di ufficializzare l’addio al nuoto, disputi un ultimo Campionato Italiano.
Un esempio di sport veramente pulito, leale e genuino che proprio in questi giorni serve più che mai.
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