Perchè ripartire dai 100 stile è la scelta giusta per il futuro di Federica Pellegrini

Anche tra quattro anni, per Tokyo 2020, resterà la guida delle staffette veloci e poi potrà tentare di costruire un nuovo modo di nuotare i suoi 200

Che non si sarebbe ritirata dopo le Olimpiadi di Rio, lo avevamo dato un po’ per scontato in questa Redazione, ma le conferme sono importanti e Federica Pellegrini le ha date a più riprese in questi ultimi mesi.

Prima con l’ormai celebre foto postata su Instagram dieci giorni fa, accompagnata da una dichiarazione che suona come una promessa di vendetta, “Qui c’è ancora qualcosa da fare”, poi con le prove fotografiche da lei stessa condivise dopo la prima settimana di allenamenti ed i primi test gara.
Quei 18 centesimi che l’hanno separata dal podio dei 200 stile libero olimpici di Rio bruciano ancora, ma la rabbia e la delusione adesso si sono trasformate in nuovi stimoli per voltare pagina e la Pellegrini lo ha fatto iniziando a costruire, non semplicemente una nuova stagione, ma un nuovo quadriennio!

Eh si, perché la bella veneta non ha solo deciso di andare avanti, ma di puntare a quella che sarebbe la sua quinta Olimpiade con Tokyo 2020.

“L’amore che porto per questo sport mi ha fatto fare un’altra scelta, ho deciso di darmi un’altra chance – ha dichiarato nella puntata di Verissimo in onda su Canale 5 pochi giorni fa – Il mio prossimo obiettivo quest’anno saranno i Mondiali di Budapest e poi c’è Tokyo 2020. Se riuscirò a qualificarmi per questa Olimpiade, sarà la mia quinta volta e a 32 anni per il nuoto è un’età abbastanza avanzata. Ho deciso di crederci e ci credo fortemente, da questo arriva la mia scelta di andare avanti”.

federica-pellegrini-italiaL’idea però è quella di lavorare sulla velocità dei 100 stile libero e concentrarsi principalmente su quella, mettendo un po’ da parte i suoi 200 stile libero, o almeno questo è quello che ha detto. Ma anche su questo, diamo per scontato che alla fine ci ripenserà, riabbracciando anche i suoi 200 stile, magari nel momento giusto, magari ai Mondiali di Budapest, dove potrebbe inseguire una medaglia nella sua specialità nel quinto mondiale di fila, che non sarebbe male.

In ogni caso puntare sui 100 stile libero non è un’idea sbagliata, per due motivi: il primo è legato sicuramente ad un discorso anagrafico, perché con l’età che avanza, Federica Pellegrini avrebbe sicuramente più facilità a preparare una gara prettamente veloce anziché una gara pur sempre veloce ma fatta più di resistenza come i 200, ma è un secondo motivo che porta a pensare che alla fine, la Pellegrini i 200 stile non li abbandonerà.

Partiamo da lontano, considerando che i 200 stie libero sono ormai considerata una gara veloce già da diversi anni. Federica Pellegrini ha attraversato le due epoche dei 200 stile, quella in cui la gara era esclusivamente tattica e di resistenza e quella in cui la stessa gara è diventata veloce ed è proprio in questa seconda epoca che la veneta ha incontrato le principali difficoltà, perché mentre le avversarie più giovani venivano da una “originale” preparazione finalizzata a nuotare nel modo in cui viene interpretata oggi questa specialità, lei ha dovuto adattarsi, restando però inevitabilmente fedele al suo modo di nuotarla: tattica e contenuta fino ai 150 metri con cambio di passo deciso nell’ultima vasca.

Ma nuotarla in questo modo, non è più sufficiente in una finale olimpica nella quale le avversarie vanno via già dopo 100 metri, perché oltre alla preparazione ed alle potenzialità di nuotare un determinato crono, in una finale olimpica vale tanto anche l’aspetto psicologico e una cosa è giocarsi il podio mettendo il fiato sul collo alle avversarie, un altro è inseguirle e questo vale per lei come per le altre. Un conto è sentirsi la Pellegrini sulle spalle, un altro è vederla lontana. Già nell’ultima stagione però la Pellegrini ha fatto progressi importanti nei 200 e se li ha fatti, sicuramente lo deve ad una preparazione mirata fatta anche sui 100 stile. Non è un caso infatti che nella scorsa stagione abbia migliorato il Record Italiano nella distanza più corta nuotando in 53”18 che è a tutt’oggi l’ottavo crono al mondo del 2016. Questo le ha permesso di poter costruire un 200 stile più tosto, più veloce e non è un caso che proprio nella scorsa stagione abbia nuotato questa distanza in 1’54”55 ritoccando il suo personale in tessuto.

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federica-pellegrini-carrieraIl tecnico Matteo Giunta la sa lunga e proprio perché è giovane, ha il vantaggio di poter interpretare a mente aperta il nuoto per quello che è effettivamente oggi, senza legarsi a teorie ormai superate. Se a tutto questo ci aggiungiamo che dedicandosi ai 100 stile libero, Federica Pellegrini potrebbe nel prossimo quadriennio aprire la strada ad una nuova 4×100 stile femminile che potrebbe puntare verso obiettivi prestigiosi, così come la 4×100 misti, allora il cerchio si chiude in maniera perfetta.

“Se avessi smesso adesso avrei lasciato qualcosa in sospeso e a me non piace lasciare le cose in sospeso – continua la Pellegrini nell’intervista a Verissimo – Diciamo che mi piacerebbe chiudere questo ciclo e spero di farlo come vorrei io”.

E per il nuovo ciclo la Pellegrini ripartirà dai suoi migliori tempi, quello in tessuto del 200 stile e quello assoluto dei 100 stile, il che non è affatto male.

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Paco Clienti

Responsabile Redazione Swim4Life Magazine