Terminato brutalmente il rapporto sportivo tra il team di Andrea Di Nino e la Provincia di Caserta, Venezia tra le possibili alternative
Il rapporto di collaborazione tra la ADN Swim Project e la Provincia di Caserta è terminato ieri con l’annuncio ufficiale dell’addio dato dopo cinque anni di proficua attività durante i quali il team internazionale guidato dal Tecnico Andrea Di Nino forgiati all’interno dello Stadio del Nuoto di Caserta ha conquistato diversi successi, dal russo Korothyskin argento olimpico a Londra 2012, all’ucraino Govorov che sotto la guida di Di Nino ha vinto sette medaglei tra Campionati Europei e Mondiali ed Europei indoor.
Le numerose attività promozionali organizzate a sfondo ADN, hanno dato in questi anni risalto anche alla Provincia di Caserta che in effetti aveva rinnovato il rapporto anche per il nuovo quadriennio, con l’obiettivo Tokyo 2020, prima di fare dietro front due settimane fa, arrivato dopo una serie di eventi che nel mese di settembre hanno stravolto il panorama casertano: l’arresto del Presidente della Provincia di Caserta Angelo Di Costanzo, seguito dalla scarcerazione con divieto di dimora nel Casertano e dalla revoca di finanziamento della Agis che gestisce gli impianti provinciali, dovuta ufficialmente a motivi economici.
Il Team della ADN Swim Project si è ritrovato praticamente senza spazi acqua ove allenarsi da un giorno all’altro, senza alcun preavviso e senza nemmeno il tempo di comprendere i motivi del cambiamento radicale, al punto da trovare le corsie della piscina impegnate alla riapertura delle attività lunedì scorso.
Nessun chiarimento dato alla richiesta della Società che aveva proposto lo scorso luglio, in aggiunta ad una donazione da 55mila euro per l’acquisto di spazi acqua, di acquistare e donare alla città otto nuovi blocchi di partenza da installare nello Stadio del Nuoto di Caserta, dove tra l’altro si è rischiata la tragedia alcuni mesi fa proprio a causa di uno dei blocchi di partenza saltato nel momento del tuffo di un giovane atleta che si apprestava a gareggiare in un evento Master.
Una rottura brusca e brutale insomma, di un bellissimo rapporto proficuo per entrambe le parti avviato nel lontano 2011.
«In queste condizioni di totale incertezza, abbiamo deciso di andare via – ha dichiarato Di Nino – Abbiamo bisogno di poter programmare le attività con almeno un anno di anticipo rispetto agli impegni mondiali. Non è nostra intenzione, per il momento, agire per vie legali a causa dei danni d’immagine che abbiamo subito con le Federazioni e che ovviamente ricadono anche sulla città, avendo dovuto rispedire a casa olimpionici e campioni che a settembre avevamo già fatto arrivare a Caserta, ma di certo chiederemo con forza che gli spazi d’acqua che spettano a noi almeno per altri otto mesi siano utilizzati per far fare nuoto alle fasce più svantaggiate o per iniziative in favore di portatori di handicap».
Venezia una delle probabili sedi da dove ripartire. Un’occasione di crescita importante persa da Caserta invece.
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