Il Tecnico ancora incredulo, “L’emozione che ho vissuto quando Federica ha esultato in quel modo, vederla fare qualcosa che alla vigilia nessuno credeva possibile, mi ha fatto sentire il cuore battere forte e provare una emozione vera, di quelle che ti rimangono dentro per tutta la vita
Dodici anni di fila sul podio mondiale dei 200 stile libero, sette Campionati Mondiali sempre ai vertici di questa specialità in cui a livello mondiale ha vinto tre medaglie d’oro, due d’argento e una di bronzo da Montreal 2005 fino ad arrivare a Budapest 2017, qualcosa che non accade tutti i giorni e che Federica Pellegrini è riuscita a realizzare contro tutti i pronostici.
Sono trascorse 48 ore dalla vittoria che ha un po’ emozionato tutto il popolo italiano, una vittoria che da leggenda ha fatto quella che sarà la storia, una storia che resterà negli annali e nei cuori di chi ha avuto la fortuna di vivere ai tempi di Federica Pellegrini.
Non era facile partire dalla corsia affiancata dalla favoritissima statunitense Katie Ledecky e nella stessa gara in cui era presente l’idolo di casa Katinka Hosszu, due atlete che non hanno bisogno i presentazioni.
Non era facile non farsi condizionare dalla rumorosa folla del Duna Arena, ovviamente tutta la Hosszu e non era facile non farsi trascinare dalla partenza spinta della Mckeon, andata subito all’attacco in una delle più belle finali mondiali degli ultimi dodici anni. E invece la Fenice ha gestito alla grande tutte queste difficoltà, restando tranquilla tra la terza e la quarta posizione per poi aggredire la teta della gara mettendo in vasca il suo marchio di fabbrica, la progressione nell’ultima vasca che è stata incontenibile per le avversarie.
La mano di Federica tocca la piastra a 1’54″73 seguita dalla Ledecky in ex aequo con la Mckeon, le mani al volto, l’emozione, lo sguardo verso le tribune e poi l’esultanza incontenibile con gli schiaffi sull’acqua, seduta sulla corsia.
Qui comando io, questa è la mia gara, questa è la mia casa.
Il crono è migliore dell’1’55″58 fatto registrare in semifinale, è addirittura migliore del quarto posto dei Giochi Olimpici di Rio (1’55″18, ndr) ed è qualcosa che sembra essere una favola, mentre invece è realtà, alla quale anche il Tecnico Matteo Giunta non è riuscito ancora a realizzare.
Sei riuscito a metabolizzare quello di cui è stata capace di fare Federica?
“Direi di no, quello che ha fatto è stato veramente incredibile e penso che veramente nessuno potesse aspettarselo”
La finale che ha condotto è stata magistrale, ma anche il crono è stato straordinario. Ti aspettavi riuscisse a nuotare quel tempo e che addirittura riuscisse a vincere l’oro?
“Onestamente no, ma forse mi devo ancora rendere conto bene di quello che ha fatto perché alla vigilia non avevamo preventivato tutto questo. È stata una cosa eccezionale ed è stata capace di realizzare l’inimmaginabile”
Avete avuto modo di scambiarvi qualche parola poco dopo la finale?
“Ci siamo soltanto scambiati uno sguardo e in quello sguardo c’era tutto, c’era una domanda che ci siamo sicuramente fatti entrambi: cosa è successo? Cosa abbiamo fatto? Anche lei stessa non ha capito subito la grandezza di questa impresa storica”
Non te lo aspettavi, ma ci speravi che potesse accadere una cosa del genere?
“Dopo i risultati delle semifinali mi sono reso conto che sicuramente Federica poteva dire la sua a gran voce, ma poi sai che una finale mondiale è sempre imprevedibile e particolare. Entrano in gioco tanti fattori, non si tratta solo di condizione fisica e lì chi ne ha di più e chi riesce a stare calma e concentrata per sfoderare la cattiveria necessaria per toccare davanti, solitamente è la campionessa che sa imporsi. Questo è stata Federica”
Per fare quello che ha fatto, oltre ad avere una preparazione atletica al top, deve aver avuto anche una condizione mentale al top
“Io penso che ci fosse una sorta di cerchio che doveva essere chiuso, quello di Rio che era rimasto aperto. Non sempre si riesce a chiudere questi cerchi e non è facile farlo, ma questo è stato un film a lieto fine”
Personalmente che tipo di soddisfazione hai provato da allenatore?
“Anche io non ho ancora ben realizzato quello che è successo. Sicuramente posso dirti che l’emozione che ho vissuto quando Federica ha esultato in quel modo, vederla fare qualcosa che alla vigilia nessuno credeva possibile, mi ha proprio fatto sentire il cuore che batte forte e mille, non dico da infarto ma quasi. Una emozione vera, di quelle che ti rimangono dentro per tutta la vita”
Clicca qui per le foto della finale dei 200 stile libero di Federica Pellegrini
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