Ingresso in semifinale col secondo crono per l’Azzurro. In semifinale anche Di Pietro e Panziera. Finale per la 4×200 stile maschile
Mattinata furente per i colori Azzurri, iniziata con l’ottima prova dei 50 stile libero di Luca Dotto che ha nuotato sotto i 22 secondi e centrato la qualificazione in semifinale – clicca qui per approfondire la notizia – ma a seguire è iniziato lo spettacolo per l’Italnuoto che ha vissuto un grande sussulto quando in vasca è entrato Piero Codia per i 100 farfalla.
Il 27enne triestino ha nuotato in batteria 6 (delle otto previeste, ndr) di fianco al lo statunitense Caeleb Remel Dressel, fresco campione del mondo dei 100 stile, che ha indotto l’Azzurro a fare una gara molto tirata per non perdere contatto. A testimonianza della splendida gara di Piero è stato il passaggio a 50 metri in 23″77 , solo dietro l’americano, e che ha lanciato Codia verso il capolavoro che al tocco della piastra ha sancito il nuovo Record Italiano in 51″09 preceduto solo dall’americano Dressel che nuota il mioglior crono in tessuto con 50″08. Polverizzato il predente primato di 51″42 che lo stesso deteneva dagli assoluti primaverili del 2016.
“Non ho parole, non pensavo di poter andare così forte – dichiara un incredulo e soddisfatto Piero Codia – Avevo dressel vicino e ho provato a stargli vicino, tanto mal che andava sarei morto. Stamattina volevo nuotare un 51 alto per andare in semifinale ma non credevo di nuotare questo tempo. Ho perso alla fine qualche metro ma alla fine seguire l’americano è stata la strada giusta. Sono contentissimo”
In acqua anche l’altro Azzurro Giacomo Carini che non va oltre il 35esimo crono di 53″13. Il campione olimpico dei 100 farfalla di Rio il singaporegno Joseph Schooling chiude al quarto posto con 51″21 mentre il sudafricano Chad Le Clos, campione del mondo qui a Budapest nei 200 farfalla, si qualifica al sesto posto con 51″28. L’idolo di casa il magiaro Laszlo Cseh è decimo con 51″55.
Buona prova per Silvia Di Pietro nei 50 farfalla, dove la romana ha confermato quanto stia soffrendo di problemi al ginocchio che gli hanno creato non poche difficoltà finora. Nonostante l’Azzurra abbia nuotato un delfino un po’ strappato, con tenacia e motivazione, ha centrato la qualificazione alle semifinali con il 15esimo crono di 26″24.
“Devo dire che stamattina ho cercato di affrontare la gara in modo combattivo – dichiara Silvia Di Pietro a fine gara – Ieri ero un po’ delusa per il risultato ottenuto. Oltre alla borsite che sapevo di avere da due mesi, ho scoperto di avere una degenerazione del tendine che mi porta dolore al ginocchio. Ho cercato di centellinare sulla spinta e forza delle gambe per essere qui ai Mondiali. Nel delfino mi sentivo malissimo proprio per la gambata. Stamattina ho sgombrato la mente e mi sono sentita abbastanza in presa. L’obiettivo sarebbe stato quello di attaccare il Record Italiano in una situazione normale. Continuo a gareggiare sperando di poter fare meglio”
Sempre avanti la svedese Sarah Sjostrom con 25″25 seguita dalla statunitense Kelsi Worrel con 25″65 e dalla giapponese Ikee Rikako con 25″72. Quinta Ranomi Kromowidjojo con 25″74.
Debutto mondiale positivo per Margherita Panziera che nei 200 dorso non manca l’accesso alla semifinale nuotando il nono crono di 2’09″43 che per la veneta vale come personale assoluto mai nuotato.
“Era da Kazan 2015 che non miglioravo – dichiara una soddisfatta Margherita Panziera – Fare questo tempo di mattina mi gratifica e mi fa pensare che tutta la fatica che ho fatto mi ha ben ripagato. Ho spinto molto ma alla fine sono riuscita a centrare l’obiettivo della semifinale”
La statunitense Kathleen Baker domina la scena con 2’06″82 seguita dalla magiara Katinka Hosszu con 2’07″30 e dall’australiana Emily Seebohm con 2’07″94.
In chiusura la 4×200 stile libero maschile dove gli Azzurri riscattano a pieno la mancata finale dei Giochi Olimpici di Rio, centrando il quinto posto di accesso alla finale. Il quartetto è aperto da Filippo Megli che con una frazione di 1’47″59 lancia Filippo Magnini che avvia il duello con l’Australia ed inizia a guadagnare terreno sul Canada. Il pesarese chiude la sua frazione in 1’47″35 avviando la frazione di Luca Dotto che inizia a guadagnare metri, facendo risalire l’Italia fino alle terza posizione (frazione di 1’47″64, ndr). Posizione mantenuta e consolidata in ultima frazione da Gabriele Detti che chiude la staffetta in 7’09″53 (frazione di Detti in 1’46″95, ndr). Davanti a tutti si piazza l’Australia con 7’05″68 seguita dalla Gran Bretagna con 7’05″79 e dalla Russia con 7’07″21.
A parlare è il capitano Filippo Magnini – “Abbiamo fatto una bella staffetta, portandola di nuovo in una finale mondiale. Siamo contenti di essere davanti gli USA. Vogliamo migliore la staffetta di Londra e puntare a fare il nostro massimo. La finale è meritata”
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