Con il ritiro della dorsista padovana si chiude un ciclo per il nuoto italiano che tanto deve a pionieri come l’atleta della Canottieri Aniene e Carabinieri
Quindici anni di nuoto ad altissimi livelli che le hanno regalato un’olimpiade, cinque mondiali, sei europei, quattro Giochi del Mediterraneo, i record italiani dei 50 e 100 dorso sia in vasca lunga che corta, cinque medaglie agli Europei, quattro medaglie d’oro in tre edizioni dei Giochi del Mediterraneo e 65 titoli italiani assoluti: con il ritiro di Elena Gemo si chiude un’epoca del nuoto italiano.
La 31enne padovana ha deciso di appendere il costume da gara al chiodo e lo ha fatto venerdì vincendo la finale B dei 50 farfalla del Trofeo Sette Colli, al termine della quale è esplosa un’ovazione del pubblico e dei colleghi del nuoto Azzurro, tra i quali Laura Letrari e Federica Pellegrini insieme alle quali ha vissuto tante avventure in nazionale. Un saluto meritato per l’atleta del CS Carabinieri e Circolo Canottieri Aniene alla chiusura di una carriera dedita al lavoro e al sacrificio che l’ha vista diventare un’istituzione italiana dei 50 e 100 dorso, anche se in alcune occasioni ha saputo distinguersi anche nei 50 farfalla.
“È stata una bellissima emozione – racconta Elena Gemo durante la sua ultima intervista da atleta a Swim4Life Magazine – Federica e Laura (Pellegrini e Letrari, ndr) mi hanno fatto una sorpresa stupenda chiedendo allo speaker di elencare i miei successi al termine della mia ultima gara e sinceramente non pensavo di avere tutto per me lo Stadio del Nuoto nel momento in cui avessi disputato la mia ultima gara. Non dimenticherò mai quella giornata”
Quando ti sei svegliata venerdì mattina, il tuo primo pensiero è stato che in quel giorno avresti disputato la tua ultima gara?
“Si e devo dire che non credevo di farmi coinvolgere emotivamente così tanto, ma quando ho realizzato che quella sarebbe stata veramente la mia ultima gara, ho iniziato a emozionarmi e mi è scesa la lacrimuccia almeno in un paio di occasioni. Avevo realizzato che non avrei messo più il costumone da gara e che non avrei vissuto più l’adrenalina della competizione ed è stato commovente”
Quando è maturata questa scelta?
”Poco dopo gli Assoluti, in cui avrei potuto qualificarmi per il mio ultimo Europeo ma non essendoci riuscita, ho pensato che questa sarebbe stata la mia ultima stagione. Non avevo immaginato la mia ultima gara, ma quando i Carabinieri mi hanno detto che avrei potuto anche saltare i Campionati Estivi, avendo fatto anche i Giochi del Mediterraneo, mi è balzato in mente che il Sette Colli sarebbe potuta essere la mia ultima competizione. Non ho fatto programmi, la scelta è arrivata in maniera naturale e quella di Roma era la scelta ideale, perché il Sette Colli mi ha dato tanto, nel bene e nel male, e quindi era giusto chiudere lì. Ho chiuso il cerchio e l’ho fatto con serenità, perché l’ho scelto io senza forzature”
Com’è stata la serata dopo l’ultima gara?
“Ho fatto fatica ad addormentarmi perché pensavo a tante cose. Il nuoto mi mancherà sempre, per la competizione in se e l’agonismo, ma non lo abbandonerò. Sicuramente non avrò il ripudio per l’acqua come capita ad altri, perché continuerò ad andare in piscina, ma con un’altra testa, un altro spirito e farò quello che mi sento di fare senza pressioni, solo per tenermi in forma”
Cosa ti aspetti dalla tua vita senza gare?
“Intanto devo cercare di capire cosa fare nel mio dopo nuoto. Resterò sicuramente nei Carabinieri, ma devo valutare che ruolo potrò svolgere e dove. Poi Giovanni Malagò mi ha detto che il Circolo Canottieri Aniene ci sarà sempre per me e questo è molto bello. Spero comunque di avere altri stimoli a livello lavorativo e riuscire a trasmettere qualcosa anche a lavoro così come ho fatto nel nuoto. Ho ricevuto molti messaggi di stima in queste ultime ore e sapere di aver lasciato qualcosa ai giovani è bello. Speriamo comunque di divertirci anche senza nuoto”
Il tuo ricordo più bello legato al nuoto?
“Sicuramente il ricordo più bello è legato alla piscina del Foro Italico, perché mi ha regalato la qualificazione olimpica, ma in quella piscina ho anche il mio ricordo più brutto per aver mancato la qualificazione all’altra Olimpiade. Il nuoto mi ha dato tanto: persone speciali, amicizie e amori che resteranno per sempre nella mia vita. Il nuoto mi ha fatto viaggiare tanto, mi ha permesso di imparare a reagire alle difficoltà, rialzarmi e combattere e se non fai uno sport come il nuoto, è difficile imparare queste cose nella vita. Il nuoto serve anche a questo e anche nella mia ultima gara, anche se era una finale B, ho provato a vincerla con tutte le mie forze. Anche nella vita e nelle piccole cose penso che sarà così, proverò sempre a vincere”
Rimpianti?
“Magari forse avere più costanza mentale in allenamento. Nel corso degli anni mi sono accorta che avrei potuto non mollare e certe volte ho avuto cali forse decisivi”
Come ti immagini tra trent’anni?
“Spero con figli! Spero di avere una vita tranquilla e di essere felice, delle esperienze che ho fatto e di quelle che farò”
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