Magnini, ufficiale, confermata la squalifica di quattro anni!

I motivi per cui il Tribunale Nazionale Antidoping ha confermato l’accusa di Nado Italia

Il Tribunale Nazionale Antidoping ha confermato la squalifica di quattro anni inflitta in primo grado al campione Azzurro Filippo Magnini per tentato uso di sostanze dopanti. Diversamente da quanto avvenuto in primo appello, viene assolto il Michele Santucci. Sono 5 invece gli anni di stop inflitti al fisioterapista Emiliano Farnetani.

Il Tribunale ha dimostrato che il tentato uso di sostanze dopanti è spiegato dal fatto che l’atleta si faceva assistere dal dottor Guido Porcellini (condannato in primo grado dal TNA a trent’anni) oltre che per le normali integrazioni che erano riferibili ad ordinativi fatti all’estero da Antonio Maria De Grandis (condannato in primo grado dal TNA a 25 anni). E con queste “integrazioni” venivano richiesti controlli antidoping privati a Perugia sulle urine dell’atleta. Tale condotta – riporta l’ANSA – deve essere considerata per il Tribunale come “tentato uso”: se Magnini infatti si fosse limitato a far controllare il semplice prodotto acquistato da De Grandis avrebbe potuto evitare l’accusa di Nado Italia. Invece, chiedendo attraverso Farnetani di far controllare l’urina dopo aver assunto l’integratore “plus” voleva accertarsi che il prodotto non fosse rilevabile e non il suo contenuto.

L’assoluzione di Santucci è motivata dal fatto che dagli atti in possesso del Tribunale “è evidente che l’atleta abbia desistito dal tentativo” e quindi non può essere sanzionabile. Per il fisioterapista Farnetani, infine, aver agevolato il tentato uso organizzando o comunque essendo parte attiva nei test di laboratorio a Perugia sia per lui un’aggravante e per questo la sanzione comminata in primo grado di 4 anni viene aumentata a cinque.

Ripercorriamo quella che è la vicenda che spaccherà i supporter del nuotatore pesarese ancor di più. Filippo Magnini, come anche Santucci, sono stati squalificati per quattro anni per violazione dell’articolo 2.2 del codice Wada, “uso o tentato uso di sostanze dopanti”, escludendo le altre violazioni per le quali il 36enne era stato imputato, di cui agli artt. 2.8,  “somministrazione o tentata somministrazione di sostanza vietata” e 2.9 “favoreggiamento”, sulla base degli atti dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Pesaro nei confronti del medico nutrizionista Guido Porcellini, squalificato invece per trent’anni.

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Ciro Porzio

Consulente informatico, matematico con la passione per le statistiche e apprendista nuotatore. Ricopre diversi ruoli di responsabilità in Swim4Life Magazine.