photo: Pasquale Clienti / Swim4Life Magazine

Nuoto, Benedetta Pilato e riflessioni olimpiche

Prima uscita stagionale per la tarantina ai Campionati Regionali di Categoria in cui prova nuove specialità, ma la domanda resta una: perché i 50 rana non sono specialità olimpica?

Si ritorna a parlare di nuoto nuotato e lo si fa prendendo spunto da una delle prime uscite stagionali di Benedetta Pilato che lo scorso fine settimana è scesa in vasca per l’impegno di Qualificazioni Attività Regionale Campionato Regionale di Categoria (vasca corta), dove ha provato due distanze e specialità a lei inusuali.

L’atleta del Circolo Canottieri Aniene ha infatti disputato i 100 farfalla segnando 1’02”24 migliorando il suo 1’03”33 e chiudendo seconda e 2’09”87 nei 200 stile libero migliorando il suo vecchio 2’12”70 nuotato due anni fa e chiudendo 11esima.

Che l’asso pugliese stia provando insieme al suo allenatore a varcare nuovi confini? Che sia possibile vederla agli Assoluti competere anche in altre specialità oltre i suoi 50 e 100 rana?

“Vedremo, stiamo valutando come impostare l’impegno degli Assoluti, ma sicuramente proveremo i 50 farfalla e 50 stile libero in qualche meeting – racconta il suo allenatore Vito D’Onghia raggiunto telefonicamente – Il delfino Benny lo ha sempre fatto e anche abbastanza bene, mentre i 200 sono per lei un mondo a parte e ha tirato fuori davvero un bel crono per lei”

La domanda è quasi naturale: potrebbe Benny lavorare anche sui 50 stile libero che a differenza dei 50 rana è distanza olimpica?

“Lo stile libero non lo nuota benissimo, non so risponderti adesso. Di certo posso dirti che il fatto che i 50 rana non siano specialità olimpica mentre i 50 stile lo sono è una vera ingiustizia. La distanza dei 50 metri è olimpica, perché discriminare altri stili al di fuori dello stile libero? Perché uno come Peaty può fare solo una gara? Uno come Florent Manaudou non sarebbe campione olimpico se i 50 stile non facessero parte del programma gare. Inoltre mi chiedo, perché aggiungere al programma olimpico i 1500 stile femminili e gli 800 stile maschili e non aprire anche ai 50 delfino, dorso e rana visto che sono gare altro e tanto spettacolari? Perché aggiungere la 4×100 mista mista che è nata pochi anni fa e non mettere i 50 metri degli altri stili che sono storici? Queste sono ingiustizie!”

In effetti Benny ha ottenuto agli ultimi Campionati Italiani la migliore prestazione assoluta ed è stata l’unica a nuotare un tempo a dicembre che sarebbe stato argento mondiale la scorsa estate. Il crono di 30”08 nuotato a Riccione a dicembre è valso 933 punti, un tabellare alto, valso la terza prestazione assoluta dei Campionati, meglio di Federica Pellegrini, o Simona Quadarella tanto per fare un confronto, ma di “poca importanza” in quest’anno olimpico perché il 50 rana non è specialità prevista a Tokyo.

Ricordiamo che la tarantina, vice campionessa mondiale dei 50 rana e campionessa europea di vasca corta nei 50 rana con Record Italiano e Record Mondiale Junior con 29″32, oltre ad essere diventata la prima italiana a nuotare i 50 rana sotto i 30 secondi, siglando il Record Italiano in 29”98 nelle semifinali dei Mondiali di Gwangju, l’italiana più giovane a vincere una medaglia a un Mondiale e la più giovane sul podio dei 50 rana mondiali superando il primato della lituana Ruta Meilutyte che vinse l’argento nel 2013 quando aveva a 16 anni.

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Benny è diventata inoltre la prima donna italiana a vincere una medaglia nei 50 rana a un mondiale e la seconda italiana in assoluto a riuscire a salire sul podio mondiale della rana dopo il bronzo vinto da Martina Carraro nei 100 rana arrivata sempre nel Campionato iridato in Corea.

Non male per una ragazzina che ha compiuto 15 anni soltanto lo scorso 18 gennaio!

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Paco Clienti

Responsabile Redazione Swim4Life Magazine