Nuoto e Covid-19, quale futuro per le manifestazioni Master?

Le misure di sicurezza da adottare nelle piscine per le competizioni sportive limiteranno molti eventi minori e il settore rischia di non ripartire

Settembre è il mese dei punti interrogativi rispetto a quello che ci aspetta da qui a poche settimane con l’evolversi continua dell’emergenza Covid-19 che sta vedendo il rialzarsi vertiginoso del numero di contagi che potrebbero provocare ulteriori aggiornamenti delle misure di sicurezza da adottare nelle piscine già oggi molto rigide e limitative.

Sul sito della Federnuoto è stato pubblicato il documento che integra le Linee Guida già emanate dalla FIN in merito alle misure di sicurezza da adottare negli impianti sportivi dotati di piscina e palestra per la fase 2 e fornisce le indicazioni da rispettare per quanto riguarda l’organizzazione di competizioni, sia per quelle di importanza nazionale che per quelle minori.

Per quanto riguarda le manifestazioni di importanza nazionale, e qui richiamiamo i Campionati Italiani Assoluti e i meeting della stagione in vasca corta più importanti, le limitazioni riguardano soprattutto il pubblico, che non potrà presenziare agli eventi, insieme alle limitazioni che imporranno agli organizzatori tutto quanti previsto dal protocollo sanitario per prevenire la diffusione di contagio che comporteranno spese aggiuntive alla parte organizzativa teoricamente sostenibili.

Per quanto riguarda invece le manifestazioni minori e soprattutto le manifestazioni Master, al momento sembra molto difficile poter organizzare eventi nel rispetto delle regole previste.

A differenza delle manifestazioni di importanza nazionale, per i Master e in generale gli eventi minori, è prevista la presenza di pubblico, ma limitatamente a un massimo di 1000 spettatori per gli stadi all’aperto e 200 spettatori per impianti sportivi al chiuso, purché venga eseguito un controllo della temperatura ad ogni singolo spettatore, che venga acquisita per ognuno di loro l’autodichiarazione di non essere stati affetti da malattia COVID-19 e l’assenza di esposizione personale a casi accertati o probabili o sospetti di COVID-19 negli ultimi 14 giorni e che sia possibile assegnare a ognuno di loro un posto ben definito.

Già questo aspetto, nelle comuni piscine che ospitano manifestazioni minori ed eventi Master, sembra impraticabile, sia per la fattibilità di quanto previsto, sia per i costi da affrontare da parte degli organizzatori per fare i controlli.

Ma il colpo di grazia arriva con le norme che regolano il numero massimo di atleti ammessi alla manifestazione e che prevedono la sanificazione dei locali. Immaginare di organizzare un meeting Master, in cui normalmente l’assembramento è un punto di forza di questi eventi basati molto sull’aggregazione e il sociale, sembra già un’utopia, ma vediamo quali altre difficoltà gli organizzatori dovrebbero affrontare:

  • prevedere almeno quattro sessioni gara a giornata per dividere i maschi dalle femmine e limitare la presenza degli atleti sul piano vasca
  • prevedere opere di sanificazione di tutti i locali dell’impianto sportivo, incluso il piano vasca, durante le quali non deve esserci presenza di alcuna persona
  • misurare la temperatura corporea a tutti coloro che accedono, anche più volte, all’impianto sportivo
  • predisporre personale destinato ai controlli del rispetto delle norme anti Covid

Immaginate una piscina colma di atleti per un meeting Master, svuotata più volte durante la giornata per eseguire la sanificazione e controllare ogni persona che entra ed esce più volte dall’impianto sportivo, quanto possa essere difficile, senza dimenticare i costi ai quali si andrà incontro per mettere in atto tutto quanto previsto dai protocolli e considerando inoltre i rischi di multe per infrazioni da parte della società organizzatrice nel caso in cui non riuscisse a rispettare quanto previsto dalle norme anti Covid a seguito di un eventuale controllo da parte delle forze dell’ordine.

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Quante società saranno in grado di organizzare una manifestazione con questi presupposti? Quante realtà Master saranno in grado di poter rinunciare a circa la metà dei partecipanti all’evento per rispettare le normative e allo stesso tempo sostenere tutti i costi di organizzazione dell’evento stesso e quelli per i controlli e la sanificazione mettendo comunque in conto dei rischi ai quali saranno inevitabilmente sottoposte?

Con queste premesse, il Circuito Supermaster FIN, che fino alla scorsa stagione ha rappresentato un movimento altamente partecipato e che attraverso i suoi oltre centro meeting organizzati dalle società sportive ha fatto si che si alimentasse l’interesse degli atleti verso gli eventi Federali, quali Campionati Regionali invernali e Campionati Italiani estivi, rischia seriamente di non ripartire.

E ovviamente lo stesso discorso vale per i meeting minori organizzati per gli agonisti e i propaganda: a meno che gli organizzatori non siano affiancati da sponsorizzazioni notevolmente importanti e che l’impianto sportivo non sia di loro proprietà, sarà molto difficile organizzare nella stagione sportiva che verrà.

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Paco Clienti

Responsabile Redazione Swim4Life Magazine