L’atleta Master, guarito dal Coronavirus lo scorso Aprile, si cimenterà nella prova “Solo” dei 36 km di mare aperto alla Maratona del Golfo
I grandi uomini intraprendono le grandi imprese perché le sanno tali. Non esiste piacere migliore nella vita di quello di superare le difficoltà, formulare nuovi desideri e vederli realizzati.
Tutto questo rappresenta a pieno come il dottor Maurizio Mastrorilli affronta i grandi ostacoli che la vita ci propone durante il nostro cammino.
Medico che presta servizio in ospedale, nonchè autore di alcuni articoli scientifici pubblicati da Swim4Life Magazine e del libro “Con tutto il nuoto del mondo”, nello scorso mese di Aprile si è ritrovato a combattere contro il Coronavirus Covid-19.
Nonostante tutte le precauzioni che ha potuto mettere in atto, il lavoro in prima linea in questa dura guerra contro questo spietato virus, l’ha visto ammalarsi ed iniziare un lungo periodo di isolamento, tra dolori, sconforto, dubbi, incertezze, voglia di uscire da questo incubo. Una malattia che l’ha tenuto fermo per oltre trentacinque giorni. Il lungo periodo di stop non ha però abbattuto quella matta voglia di vincere su tutto e tutti, che da sempre Maurizio trasmette alla vita.
Appena guarito, il medico partenopeo si è voluto tuffare in acqua, ritornando alla sua grande passione: il nuoto. Una passione che non si può descrivere ma che la si può solo vivere. Classe 1969, Maurizio è anche una atleta Master di buon livello che ha iniziato a praticare nuoto nel 2003, quando a causa di problemi di schiena ha dovuto abbandonare l’atletica leggera, sport in cui ottenne buoni risultati a livello nazionale nelle specialità dei 400 metri e 400 metri ad ostacoli.
Proprio quella sensazione dell’acqua che solletica la pelle di Maurizio, crea i presupposti per la “pazza idea”, la voglia di riprendersi la propria vita cimentandosi in una nuova sfida, una nuova impresa: gareggiare da solo alla Capri-Napoli!
La Capri-Napoli, a meno di una settimana dal trionfale successo a tempo di record di Arianna Bridi, ritorna Venerdì 11 settembre, con la prova non competitiva che completerà dunque il quadro di eventi legati alla Maratona del Golfo.
Saranno 25 i nuotatori alla partenza, di cui cinque quelli iscritti alla prova “Solo”, tra cui Maurizio Mastrorilli, che emuleranno le imprese degli atleti professionisti affrontando i 36 km di mare aperto previsti per la traversata – clicca qui per approfondire.
Una traversata di trentasei chilometri, da costa a costa, in mare aperto, un’impresa che solo a parlarne viene il mal di testa. Un’idea che può nascere solo da chi ha una grandissima personalità, una grande forza mentale, la stessa che distingue i campioni dai quasi campioni. Dimostrazione che lo sport non costruisce la personalità ma la rivela.
A poco meno di 24 ore dal grande evento, ti senti pronto per questa impresa?
“Pronto è un parolone per una gara di 36km – racconta Maurizio Mastrorilli ai nostri microfoni – Stanotte per la preoccupazione non credo di riuscire a dormire tanto. Ho tanti dubbi, paura però so di essermi preparato molto. Non faccio mai un passo azzardato e ne tantomeno mi sento di farlo ora. Ho fatto tre mesi di preparazione, anche se con i postumi della polmonite non è stata una cosa razionale, però sono consapevole di aver nuotato il massimo che potessi fare, nel quale ho assimilato il massimo della distanza possibile per me. Ho nuotato durante il periodo estivo quando lavoravo, durante le ferie ho nuotato ancora di più a mare. Rispetto alle gare in piscina, qui bisognava nuotare a mare, fare molti sacrifici, anche ritagliare il tempo per nuotare. Mi sono svegliato anche di primo mattino pur di riuscire a nuotare prima del lavoro oppure il pomeriggio tardi dopo aver staccato in ospedale. Preparare una gara così lunga è stato estremamente stressante. Nonostante tutto, concialiare il nuoto con il lavoro mi ha aiutato a mantenere alta la carica”
Come e quando nasce l’idea di gareggiare alla Capri-Napoli?
“Ho sempre avuto grandissima ammirazione per chi faceva la Capri-Napoli. Dopo essere stato dimesso dall’ospedale e dopo aver fatto i giorni di quarantena, ho iniziato a nuotare a mare dato che le piscine erano ancora chiuse. Quando ho saputo che le iscrizioni alla Capri-Napoli erano state prorogate mi è balenata questa idea, avendo avanti tre mesi per poterla preparare. E’ stata davvero una pazzia, dato che questa gara si prepara in un anno. Se non avessi avuto il Coronavirus non l’avrei fatta. La degenza, l’isolamento e un mese ricoverato mi ha fatto maturare questa decisione. Non so come ci arriverò ma farò di tutto per arrivare al traguardo e compiere questa grande impresa. Con me avrò sulla barca gli amici Lello Cirella ed Amedeo Nusco. Quest’ultimo mi ha seguito durante questo percorso, aiutandomi con gli allenamenti e la preparazione, quindi non posso che dirgli un grande Grazie. Un ringraziamento va anche a Hand che è il mio sponsor”
Come ci si sente a prepararsi per una gara così lunga e ostica?
“L’ultima settimana ho scaricato, riducendo notevolmente i volumi di allenamento. Ho fatto l’ultima prova a mare, dopo che avevo chiuso la settimana scorsa con un allenamento di 21km in vasca lunga: una vera e propria follia! Cinque ore e mezza di allenamento. Più di sei ore non ho mai nuotato in allenamento, anche se in questi mesi ho fatto alcuni doppi, pur privilegiando sempre una sola seduta di allenamento completa. Inizialmente non ho detto che avrei provato questa traversata, mi avrebbero preso per pazzo. Ho avuto un pò di soggezione a diffondere la notizia. Chi mi conosce sa che faccio solo gare in piscina, passare da brevi distanze ad una traversata così dopo aver avuto anche la polmonite, chiunque mi avrebbe dato del folle”
Quali difficoltà pensi di trovare durante il lungo percorso?
“Le difficioltà sono almeno due: la testa, ci saranno momenti in cui potrei venir meno e mollare. Poi un ruolo importante sarà l’integrazione. Su questo ultimo punto ho dovuto imparare da zero. In piscina il discorso è ben diverso, per una gara così lunga è importante imparare ad integrarsi mentre si nuota, tra carboidrati, sali minerali e altro. Ho dovuto fare una cernita di tutti i prodotti che riuscivo ad assimilare. Ogni 20 minuti farò rifornimento. Ho preparato una tabella dettagliata con gli orari e il prodotto da assumere”
La storia di Maurizio ci insegna che dietro ogni impresa di successo c’è qualcuno che ha preso una decisione coraggiosa.
Il coronavirus ha appiattito il nostro quotidiano, ha riempito la nostra mente di preoccupazioni, ha annullato le nostre relazioni sociali. Per questo non bisognerebbe mai dare niente per scontato, neanche le cose che consideriamo più abitudinarie: una parola, un abbraccio, una passeggiata. La vita che stiamo vivendo ora ce lo sta insegnando.
Per questo non c’è migliore strada di quella di vivere a pieno giorno dopo giorno, dando spazio alle nostre passioni, ai nostri sogni per superare le paure. Ed in questo lo sport la fa da maestro: va a cercare la paura per dominarla, la fatica per trionfarne, la difficoltà per vincerla. Genera un un circolo virtuoso in cui più ti diverti più ti alleni; più ti alleni più migliori; più migliori più ti diverti.
Buona fortuna Doctor!
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