Pronta risposta del Presidente della Federnuoto a Conte che, con il nuovo DPCM urgente, minaccia la chiusura di piscine e palestre
Il presidente della Federnuoto, Paolo Barelli, ha rilasciato una dichiarazione all’ANSA poche ore dopo la pubblicazione del nuovo DPCM emanato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che prevederà un’analisi approfondita del Comitato Tecnico Scientifico che tra una settimana, se lo riterrà opportuno, provvederà alla chiusura di piscine e palestre – clicca qui per leggere la notizia.
“Il governo pare abbia l’intenzione di tenere aperti teatri e cinema oltre a bar e ristoranti: una notizia positiva in quanto sono attività importanti per il Paese. Ma non si capisce perché tra i ministri e i membri del CTS c’è chi invece pretende di chiudere palestre, piscine e gli impianti sportivi in genere, dove, come noto, vengono garantiti con perizia i protocolli anti virus indicati dalle federazioni nazionali e concordati con il ministero competente”.
Il numero uno della FIN quindi resta nettamente contro l’ipotesi prevista dal nuovo Dpcm forte del fatto che le società di nuoto si sono ben adeguate al nuovo protocollo sicurezza negli impianti sportivi.
“Sembra che ci siano ministri più di peso rispetto ad altri che proteggono le categorie di attività di propria competenza a discapito di altre – aggiunge Barelli – se così fosse, e voglio credere non lo sia, sono sicuro che lo sport reagirebbe con forza. Oltre alla beffa di aver speso ingenti somme per adeguare gli impianti sportivi alle esigenze anti Covid se ne aggiungerebbe ora una seconda: farli chiudere impedendo agli atleti e ai cittadini in genere di praticare in sicurezza lo sport. Se il governo vuole imporre il lockdown al Paese lo faccia, ma non mettendo immeritatamente sul libro nero le attività sportive organizzate per lo più da società dilettantistiche nei propri impianti che garantiscono, in piena sicurezza, la salute a tutti i cittadini e non solo ai campioni”.
Il presidente Barelli aveva affermato ulteriormente l’importanza delle società e associazioni sportive che consentono e garantiscono la pratica sportiva.
“Bloccare lo sport italiano è una decisione molto dura – aveva sottolineato – Le 70.000 società sportive permettono di praticare attività motoria e sportiva a milioni di italiani”.
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