Il Ministero dello Sport francese punta i piedi, “Non possiamo fermare l’attività di base ed entro il 20 gennaio siamo fiduciosi di aprire gli impianti a tutti indistintamente”
Non accenna a frenare la pandemia di Covid-19 in corso ancora in quasi tutto il mondo, ma non tutti i Paesi stanno adottando le medesime misure di contenimento. Attualmente nessun Paese è in pieno lockdown ma tutti hanno adottato misure restrittive e limitato alcune attività, con sostanziali differenze tra un Paese e l’altro, soprattutto per quanto riguarda il mondo dello sport.
Il tutto sta ad interpretare le priorità e l’importanza dello sport per il cittadino e se in Italia questo aspetto sembra essere per niente importante, tanto da chiudere gli impianti sportivi dallo scorso 24 ottobre fermando del tutto lo sport di base, in altri Paesi le cose si stanno sviluppando diversamente.
In Francia ad esempio, seppure il rischio di contagio resta considerevole e l’aumento dei contagiati e dei decessi non è affatto irrilevante, dallo scorso 28 novembre è garantito a una larga fascia di persone l’accesso ai centri sportivi e in particolar modo nelle piscine per lo sport di base, ritenuto come prioritario dal Ministero dello Sport francese Roxana Maracineanu per gruppi scolastici, atleti professionisti e di alto livello, persone con disabilità e persone che necessitano di attività sportiva su prescrizione medica.
Inoltre, seppure soltanto in centri sportivi all’aperto, le attività sportive individuali, al di fuori degli ambienti scolastici, sono concesse anche ai minori.
Dal 15 dicembre varieranno le misure che diventeranno più stringenti, con un coprifuoco previsto dalle 21:00 alle 7:00 del giorno successivo, ma al di fuori di quegli orari, le attività acquatiche potranno riprendere anche per i minori, con il ritorno totale delle pratiche associative in piscina.
La Federazione francese e il Ministro dello Sport che, casualità, è un ex dorsista della nazionale transalpina, stanno lavorando a braccio con il Governo transalpino per far ritornare tutto alla normalità entro il 20 gennaio, data in cui l’obiettivo è garantire l’accesso agli impianti sportivi a tutti indistintamente, organizzando la riapertura totale in parallelo con un protocollo sanitario rafforzato.
Insomma, seppure con forti limitazioni, attualmente la pratica sportiva di base in Francia sembra essere molto più accessibile che in Italia, dove lo sport è ancora considerato poco importante e secondario da parte del Governo.
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