Photo © Pasquale Mesiano/Deepbluemedia/Insidefoto

Quanto vale il 100 rana di Benedetta Pilato in prospettiva olimpica?

Un anno fa si diceva fosse presto per puntare a Tokyo, ma la tarantina sta bruciando le tappe e sognare un’altra 16enne sul podio olimpico dopo Federica Pellegrini non è proibitivo

Quanto vale il crono nuotato da Benedetta Pilato nei 100 rana agli Assoluti che si sono conclusi ieri? Forse non se ne è parlato abbastanza, perché a dirla tutta il valore di quel crono è molto significativo, di una crescita esponenziale e veloce di un atleta che fino a tre anni fa non esisteva per il mondo del nuoto e che anche quando ha vinto la sua prima medaglia agli Assoluti a 13 anni, un bronzo nei 50 rana con 31”82 soltanto due anni e mezzo fa, non fu considerata nel pieno delle potenzialità che aveva invece chiaramente mostrato.

Una stagione straordinaria in vasca corta alla International Swimming League con un Record Europeo nei 50 rana fatto dopo aver migliorato due volte il Record Italiano e il Record Italiano migliorato due volte nei 100 rana nel corso della stessa stagione di Budapest, come se fosse la cosa più facile di questo mondo; una predisposizione mentale da veterana, sia nell’affrontare la competizione e lo ha dimostrato ai Mondiali di Gwangju quanto alla ISL, sia nel confrontarsi con la first line dei giornalisti a bordo vasca, Elisabetta Caporale per la Rai.

Lo spettacolare Sette Colli del 2019 con il Record Italiano nei 50 rana, poi l’argento Mondiale vinto un mese dopo sempre nei 50 rana a Gwangju, il suo primo campionato iridato in carriera a soli 14 anni, e ancora il primo titolo italiano arrivato agli Assoluti invernali dello scorso anno, tutto insieme, tutto velocemente.

È difficile stare al passo della tarantina, figlia di Salvatore e Antonella, due genitori d’oro che stanno facendo un lavoro immenso nel crescere e soprattutto proteggere una ragazzina che a 15 anni è già una stella ricercata da tutti, non solo nel nuoto ma nello sport in generale e a livello internazionale, tant’è il forte volere della Nike di accaparrarsi l’enfant prodige, così come quello del Circolo Canottieri Aniene che in quanto a grandi talenti sa guardare lontano.

Quindi, se vogliamo provare a dare oggi una risposta alla domanda “Quanto vale il crono nuotato da Benedetta Pilato nei 100 rana agli Assoluti?”, quell’1’06”02 nuotato con una personalità stupefacente, quel crono con il quale l’atleta pugliese ha spazzato vita il suo personale precedente di oltre un secondo, un 1’07”06 fatto soltanto cinque mesi fa ai Campionati Regionali, quel crono che rappresenta la quarta miglior prestazione europea di tutti i tempi, che ha permesso a una 15enne di qualificarsi per le sue prime Olimpiadi, beh allora possiamo dire con serenità che il risultato vale più di quanto attualmente vale l’oro sul mercato.

                 Photo © Pasquale   Mesiano/Deepbluemedia/Insidefoto

Quello nei 100 rana è indubbiamente un risultato molto più prestigioso rispetto a quello dei 50 rana, per l’appunto soprattutto in prospettiva olimpica. In confronto informale avvenuto un anno fa proprio sul piano vasca della piscina Meridiana di Taranto, dove Benny si allena, ci fu detto dal suo allenatore Vito D’Onghia che era troppo presto per puntare ai Giochi di Tokyo, perchè nonostante le grandi prestazioni nei 50 rana, l’atleta aveva bisogno ancora di crescere nei 100 rana e l’obiettivo olimpico dichiarato era Parigi 2024 e non Tokyo 2020.

Poi però le cose sono cambiate velocemente, le Olimpiadi sono state rinviate e questo ha giocato a favore di Benedetta che sta bruciando le tappe e si sta muovendo sulla strada giusta per farsi trovare pronta già dai Giochi di Tokyo della prossima estate.

Le avversarie
Basandoci su quanto visto alle Olimpiadi di Rio 2016 e quanto è successo nel quadriennio successivo, il podio olimpico di Tokyo dovrebbe restare a quota 1’05” e spiccioli ricordando che il bronzo di Katie Meili arrivò con 1’05”69, che l’oro e l’argento olimpico si sono confermate tali anche ai recenti Mondiali di Gwanjiu 2019, Lilly King con 1’04″93 e Julija Efimova con 1’05″49, e che oltre la King e la Efimova non ci sono, al momento, avversarie all’altezza di paragoni.

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Poi c’è Molly Hannis che ha un 1’05”78 fermo dai Campionati Statunitensi estivi del 2018, situazione analoga per Aoki Reona, quarta ai Mondiali di Gwangju 2019 con 1’06”40, con un 1’05”90 dei Campionati Nipponici 2018 e la sudafricana Tatjana Schoenmaker, tra le atlete sicuramente da osservare, che vinse le Universiadi di Napoli 2019 con 1’06”32 e arrivò sesta ai Mondiali di Gwangju con 1’06”60, quindi attualmente, in attesa delle solite cinesi dell’ultimo momento, è lecito sognare, almeno per i tifosi Azzurri, mentre lei invece, Benny e team tecnico, devono restare con i piedi per terra e continuare sulla strada imboccata.

Difficile per noi cronisti però non lasciarci scappare, a voce bassa, che sarebbe fantastico per l’Italia avere una 16enne (anni da compiere il prossimo 18 gennaio) sul podio olimpico, ricordando che l’ultima volta è successo con Federica Pellegrini e l’argento vinto nei 200 stile libero ad Atene 2004…

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Paco Clienti

Responsabile Redazione Swim4Life Magazine