A 35 anni si ritira l’eterno ungherese Laszlo Cseh, uno degli atleti più polivalenti e stimati di sempre dal mondo intero
Il tempo scorre, gli anni passano, nuotatori che smettono, altri nuovi che si affacciano sulla scena internazionale e Laszlo Cseh li ha visti passare tutti sotto i suoi occhi durante la sua lunghissima carriera, alla quale adesso ha deciso di porre fine con l’ultima finale Olimpica a distanza di 17 anni dalla prima.
Sono molto contento di aver raggiunto questa finale perchè in questo momento cerco di godermi le gare e non solo di voler essere il migliore, mi divertirò e basta”
Così Laszlo si raccontava al raggiungimento della sua decima e ultima finale Olimpica individuale, chiusa poi al settimo posto, con un entusiamo che lo ha sempre contraddistinto e con un talento immenso che lo ha consacrato come uno dei più grandi, uno degli atleti più apprezzati da tutto il palcoscenico del nuoto mondiale.
È giusto chiedersi come sarebbe la stata sua carriera se non fosse stato per la sfortuna di essere nato cinque mesi dopo e specializzato negli stessi stili di un certo Michael Phelps.
È stato molto divertente competere contro di lui e mi ha ispirato a fare sempre meglio” ha detto Cseh sul cannibale di Baltimora.
Cseh ha vinto un bronzo alla sua prima Olimpiade ad Atene 2004 nei 400 misti, poi a Pechino 2008 si è dovuto accontentare di tre argenti con altrettanti Record Europei dietro sempre al fenomeno statunitense nei 200 farfalla, 200 e 400 misti.
Ha aggiunto alla sua collezione un sorprendente bronzo nei 200 misti a Londra 2012 e poi si è andato a prendere un fantastico argento in ex-equo a tre con il sudafricano Chad Le Clos e proprio Michael Phelps, dietro Joseph Schooling, in quella che resta una delle gare olimpiche più spettacolari e indimenticabili di sempre.

E adesso, cinque anni dopo, con Phelps in cabina di commento e l’altro storico rivale Ryan Lochte a casa non essendo riuscito a qualificarsi alle prove olimpiche, in piscina non resta che Laszlo Cseh, il sesto nuotatore olimpico meno giovane di Tokyo.
Se avessi visto le Olimpiadi a casa in TV, sono sicuro che mi sarei arrabbiato con me stesso e che sarebbe stato nella mia testa per il resto della mia vita”
Così come la Divina Federica Pellegrini, Laszlo aveva pianificato di chiudere la carriera l’anno scorso a Tokyo, ma la pandemia di coronavirus ha ritardato i Giochi di un anno.
Dodici mesi complicati, anche personalmente. Suo padre, Laszlo Sr., è venuto a mancare ad agosto all’età di 68 anni, era stato anche lui un nuotatore due volte olimpionico.
So nuotare e nient’altro – ha detto Cseh – Ma ora mi rendo conto che c’è un’altra vita, questa è stata la mia ultima gara. Ho tante cose da fare, dovrei proprio riuscire a ripulire il garage di casa mia”

È vero, è mancata la ciliegina sulla torta, quell’oro olimpico che non è riuscito a conquistare, ma ha una collezione di medaglie che lo inserisce di diritto tra le leggende di questo Sport.
Oltre le sei medaglie Olimpiche (quattro argenti e due bronzi), ben 13 medaglie Mondiali (due ori, sei argenti e cinque bronzi), 4 medaglie iridate in vasca corta, 23 medaglie Europee (14 ori, quattro argenti e cinque bronzi) e 25 medaglie europee in vasca corta.
In tutto, 71 medaglie per il nuotatore senza cuffia!
Cseh si ritira da grande e con ancora i record europei nei 200 e 400 misti e 200 farfalla imbattuti.
Auguro a tutti una così bella fine e tante Olimpiadi! Ancora non mi rendo davvero conto di quanti meravigliosi risultati ho ottenuto negli anni”
Noi appassionati ce ne siamo accorti, ti abbiamo apprezzato e voluto bene come un nostro connazionale. Grazie di tutto Laszo, buona fortuna Campione!
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