Il Presidente Paolo Barelli ritorna sui fondi alle ASD e SSD, “Enormi sacrifici per consentire ai nostri di allenarsi, ma ci sono milioni di italiani che non vanno più in piscina, dai bambini agli anziani, ho ascoltato tante chiacchiere, mi aspetto concretezza”
All’indomani dei risultati dell’Italia alle Olimpiadi di Tokyo, il presidente della Federnuoto Paolo Barelli ha commentato gli straordinari risultati degli Azzurri ed esaltato le sei medaglie vinte all’Aquatics Centre in attesa delle Acque Libere di scena stanotte e domani notte.
Nell’occasione però il numero uno della FIN ha approfittato per ritornare sull’argomento cocente dell’ultimo anno e mezzo, che riguarda i sostegni alle associazioni e società sportive per contrastare la crisi economica scaturita dalle chiusure dovute alla pandemia.
Questi risultati non devono e non possono coprire le enormi difficoltà che affrontano quotidianamente le società che sono artefici della pratica motoria in Italia – ha dichiarato Barelli – È fondamentale ricordare che senza contributi veri da parte dello Stato agli impianti, alle società, queste medaglie e questi successi non si vedranno più”
Un anno nero il 2021, forse peggio del 2020, in cui le realtà sportive hanno raccolto poco e nulla. ASD e SSD ancora alle prese con i danni subiti a causa della pandemia, hanno ricevuto soltanto nel corso del mese di giugno un pagamento della prima tranche di contributi a fondo perduto disposti dal Governo.
Il contributo è andato alle ASD e SSD già beneficiarie dei contributi a fondo perduto nel 2020 in automatico, equivalente al contributo canoni di locazione pari a tre mensilità di canone locativo sulla base del valore del canone annuale di locazione fornito nella domanda già compilata per l’anno 2020.
Le ASD e SSD ammesse invece al contributo forfettario, hanno ricevuto un contributo pari a 800 euro, una goccia d’acqua in mezzo al mare sia per le prime che per le seconde.
Negli ultimi 18 mesi le società hanno compiuto enormi sacrifici economici e organizzativi per consentire ai nostri campioni di allenarsi – aggiunge Barelli – Dietro di loro però ci sono milioni di italiani che non vanno più in piscina, dai bambini agli anziani.
Per consentire a società e impianti di restare aperti non basterà l’elemosina. Deve esserci una strategia economica per sostenere lo Sport, perché in Italia lo sport è possibile solo grazie alle società.
Stiamo rischiando di perdere una generazione di atleti e di crescere i nostri ragazzi sul divano. Senza la base non possono nascere i campioni che fanno esultare ed emozionare.
In questo periodo ho ascoltato tante chiacchiere. Mi aspetto concretezza”
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