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photo Giorgio Scala / Deepbluemedia / Insidefoto

Gregorio Paltrinieri, obiettivo centrato, ora un mese di riposo e forse un’altra Olimpiade

L’Azzurro doppio medagliato a Tokyo racconta le difficoltà degli ultimi mesi, con uno sguardo verso Parigi

Riposo è l’unica parola che Gregorio Paltrinieri vuole ascoltare adesso, perché gli ultimi mesi sono stati davvero devastanti per il carpigiano.

Cinque anni fa, dopo l’oro nei 1500 alle Olimpiadi di Rio, la pazza idea di voler competere anche nelle Acque Libere e di arrivare ai Giochi di Tokyo competitivo per vincere sia in piscina che in mare.

Un percorso studiato bene, le idee chiare di un ragazzo che ha sempre saputo cosa vuole, il cambio di allenatore e il saluto al Centro Federale di Ostia per affidarsi al tecnico Fabrizio Antonelli.

La forma nel 2020 era eccellente e se questa maledetta pandemia non avesse influito sul calendario e spostato le Olimpiadi di un anno, Gregorio Paltrinieri sarebbe stato probabilmente imprendibile per tutti.

Il Record Europeo nei 1500 stile libero ritoccato nella calda estate romana dello scorso anno è un bel punto di domanda: a Tokyo sarebbero arrivate medaglie di un colore più prezioso se non ci fosse stata la pandemia a ritardare i Giochi di un anno?

Ma la splendida forma dell’Azzurro è rimasta tale anche dopo agosto 2020, fino a quando la mononucleosi non si è insediata nei piani dell’atleta delle Fiamme Oro e Coopernuoto.

L’assenza ai Campionati Italiani di Fondo era stata una sorpresa che nessuno aveva saputo spiegarsi, poi l’annuncio che l’atleta non avrebbe preso parte nemmeno al Sette Colli.

La causa, una mononucleosi che lo aveva messo al tappeto!

Sogni di arrivare alle Olimpiadi in ottima forma e non esserci riuscito mi ha fatto stare male – ha affermato Paltrinieri dopo l’ultima fatica della 10 km di Tokyo – Ho visto i miei sogni sgretolarsi e cadere a pezzi. Per me è stata dura. Non sono arrivato a Tokyo nelle migliori condizioni a causa della mononucleosi, quindi sapevo che era piuttosto difficile per me competere con i miei avversari. Ma torno a casa con due podi olimpici, quindi va bene”

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Due gare, gli 800 e 1500 stile libero, fatte con grande coraggio e con un grande cuore, hanno offerto un Paltrinieri come sempre combattivo, un lottatore e un vero guerriero che non si è arreso nemmeno di fronte a un virus fortemente debilitante.

L’argento negli 800 e l’assalto al podio dei 1500 sfumato nelle ultime vasche, lo hanno reso un eroe della piscina, ma super Greg non si è fermato, voleva concludere l’opera per la quale ha lavorato per cinque anni.

Sono contento, ho fatto il massimo di quello che dovevo fare e va bene così. Non erano questi i piani per Tokyo, ma per come ci sono arrivato va bene così.

Prima della 10 km ho pensato che questa trasferta non mi aveva ancora soddisfatto e andare a podio anche nelle Acque Libere era un modo per cambiare la situazione.

Sono rimasto sorpreso dalla velocità con cui Florian Wellbrock ha condotto la 10 km, era su un altro pianeta. Mi sono congratulato con lui”

Un miracolo sportivo, un’impresa titanica, come definita dal suo allenatore Fabrizio Antonelli, in cui nessuno probabilmente aveva scommesso.

Sono molto contento perché ho vissuto due mesi difficili e il mio allenamento è stato gravemente compromesso. Avrei potuto facilmente perdere l’opportunità di gareggiare alle Olimpiadi. Tuttavia, ho davvero dato il massimo in ciascuna delle gare e sono molto contento del risultato. Ero sicuro che avrei faticato, ma bisogna sempre lottare”

Cosa è più difficile, le gare in piscina o le gare in acque libere?

Penso che sia una buona domanda, ma non ho davvero una risposta. La concorrenza è dura su tutte le distanze. I 1500 sono sempre stati la mia forza, ma a Tokyo è stata la mia gara più difficile”

Un viaggio lungo quello di Paltrinieri, iniziato dai Giochi di Londra 2012, in cui si sperò anche in una medaglia nei 1500 che però non riuscì ad arrivare in quell’edizione disastrosa per il nuoto italiano.

Una maturazione straordinaria, arricchita anno dopo anno nel corso della carriera dell’atleta che è cresciuto sotto ogni punto di vista, restando però sempre umile.

Gli anni passano e arrivano ragazzi più giovani. Al Villaggio Olimpico ho avuto una lunga chiacchierata con il saltatore in alto Gianmarco Tamberi (medaglia d’oro a Tokyo, ndr) che è mio amico. Mi sento molto vicino a lui, abbiamo passato due ore a chiacchierare nella sua stanza. Sono molto felice per lui dopo quello che ha passato. Lui dice che apprende molto da me, ma io ho così tanto da apprendere da lui. Spero che sia un esempio e che io possa imparare da lui, soprattutto da un atleta come lui”

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L’obiettivo che si era posto cinque anni fa è stato raggiunto, anche se con medaglie di colore diverso da quello al quale ovviamente puntava.

Tra un mese compirà 27 anni e in prospettiva della sua quarta Olimpiade ne avrà 30, quindi come affronterà Gregorio Paltrinieri il prossimo quadriennio?

Non credo che ci siano cose nuove da fare, perché spero di poter continuare a fare quello a cui sono abituato. Mi prenderò un mese di riposo e ricomincerò a settembre. Mi concentrerò su ciò che devo fare e forse mi concentrerò su un’altra Olimpiade”

Intervista da FINA.org

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Paco Clienti

Responsabile Redazione Swim4Life Magazine