Certificato Verde non obbligatorio per genitori accompagnatori di minori di 12 anni o disabili, elenco di tutte le altre casistiche
Il Green Pass è un obbligo in determinati ambienti e settori lavorativi, ma nel caso delle piscine, il decreto non ha chiarito in maniera limpida gli obblighi previsti.
È scesa quindi in campo la Federnuoto, che ha avanzato richiesta di chiarimento tramite la Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega allo Sport Valentina Vezzali.
Le domande poste sono le seguenti:
- Per quanto riguarda gli impianti all’aperto, la Certificazione Verde è obbligatoria per il transito attraverso aree comuni (reception, hall, corridoi) e necessario per raggiungere gli spazi all’aperto nei quali svolgere l’attività?
- Per quanto riguarda gli impianti all’aperto, la Certificazione Verde è obbligatoria per l’utilizzo di spogliatoi e docce da parte dei praticanti l’attività?
- Per quanto riguarda gli impianti al chiuso, ferma restando l’obbligatorietà della Certificazione Verde per i praticanti l’attività di età superiore ai 12 anni, tale Certificazione è necessaria anche per gli accompagnatori dei minori di 12 anni e dei disabili che, dopo averli assistiti e preparati, abbandonano l’impianto sportivo senza praticare alcuna attività od usufruire di alcun servizio?
- Per quanto riguarda gli impianti al chiuso, tale Certificazione è necessaria anche per il personale che assiste l’attività sportiva (segreteria al ricevimento, istruttori, assistenti bagnanti, personale di supporto negli spogliatoi e docce, addetti alle pulizie)?
- Per quanto riguarda gli impianti al chiuso, tale Certificazione è necessaria per chi accede all’impianto sportivo esclusivamente per recarsi nell’area bar/ristoro con l’intento di effettuare consumazioni al banco?
- Per quanto riguarda gli impianti al chiuso, tale Certificazione è necessaria per chi accede all’impianto sportivo esclusivamente per ottenere informazioni o effettuare iscrizioni presso la segreteria?
Il Capo Dipartimento per lo Sport Dott. Michele Sciscioli ha rapidamente ed efficacemente risposto in maniera sintetica e chiara con un no a tutte le domande.
Pertanto il Green Pass non è un obbligo nelle circostanze richiamate dai quesiti sopra elencati.
La FIN ha segnalato inoltre la necessità, in considerazione della previsione della Certificazione Verde per l’accesso in piscina per tutti gli utenti di età superiore ai 12 anni, del numero dei vaccinati e del quadro epidemiologico attuale, di poter equiparare l’indice massimo di affollamento delle piscine, a quanto previsto dalle “Linee Guida per l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere” per le attività a secco, in 5 metri quadri per partecipante, considerando anche la nota azione protettiva e di sanificazione esercitata dal cloro presente in piscina sul SARS-CoV2.
A questa richiesta, il Dott. Michele Sciscioli ha rinviato al necessario preventivo parere del CTS.
I solleciti ed esaustivi chiarimenti comunicati dal Dipartimento Sport in merito ai quesiti sottoposti esplicitano obblighi e doveri in materia per le società affiliate, la nostra forza, e per i gestori di impianti – ha dichiarato il Presidente della FIN Paolo Barelli – Le Linee Guida previste dalle Autorità competenti e dalla Federazione nuoto risultano così più comprensibili e meglio applicabili.
I chiarimenti penso che risulteranno della massima utilità anche per tutti gli utenti e gestori di ogni impianto sportivo, non solo natatorio.
Per quanto riguarda il settore degli sport acquatici, tra i molti drammatici problemi che abbiamo dovuto fronteggiare con la pandemia in tutte le società sportive delle nostre discipline olimpiche e non solo, rimane urgente, come sottolineato al Dipartimento Sport, quello del cosiddetto affollamento In piscina, chiedendo l’equiparazione degli spazi con quelli riconosciuti protettivi per la salute negli sport a secco.
Mi auguro che la questione, di competenza del CTS, possa, anche con l’aiuto del Dipartimento Sport, essere risolta quanto prima, insieme con tutte le altre, molte, troppe questioni che la pandemia ha proposto e che ancora non sono state affrontate con i provvedimenti indispensabili alla sopravvivenza del settore”
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