È quanto emerge dalla differenza di premi in danaro stanziati per le medaglie, l’oro olimpico vale 180mila euro contro i 75mila euro dell’oro paralimpico
La delegazione italiana ha vinto ben 69 medaglie (14 ori, 29 argenti e 26 bronzi) alle Paralimpiadi di Tokyo, contro le 40 (10 oro, 20 argenti e 20 bronzi) vinte dagli Azzurri alle Olimpiadi, ma nonostante questo, gli Azzurri olimpici valgono di più di quegli paralimpici.
Almeno questo è quanto emerge dalla sostanziale differenza di premi tra gli atleti olimpici e quelli paralimpici.
Si parla tanto di eguaglianza, di cancellare i pregiudizi e di seguire lo sport paralimpico proprio come si segue quello olimpico, senza legare le imprese sportive necessariamente alle storie che ci sono dietro gli atleti diversamente abili.
Gli atleti sono atleti, lo sport è sport, punto. Il fattore disabilità non dovrebbe in alcun modo influire sull’interesse e sul seguito degli sport paralimpici.
L’impegno in allenamento è lo stesso, sia per gli atleti olimpici che per quelli paralimpici, anzi forse maggiore per i paralimpici.
Il grado di competitività è lo stesso, anzi forse maggiore tra i paralimpici, dovuto alle riclassificazioni che sono sempre dietro l’angolo e che possono ribaltare gli equilibri anche a pochi mesi da un evento importante come le Paralimpiadi.
E a proposito di Paralimpiadi e di eguaglianza, perché i premi in danaro sono totalmente diversi tra i due mondi?
Perché una medaglia vinta alle Olimpiadi vale più del doppio rispetto a una medaglia vinta alle Paralimpiadi?
È la domanda che ha posto Assist, Associazione Nazionale Atlete, che ha evidenziato la differenza di trattamento delle sportive Paralimpiche rispetto alle colleghe che hanno partecipato alle Olimpiadi.
Un oro alle Olimpiadi vale 180 mila euro, contro i 75 mila euro stanziati per l’oro alle Paralimpiadi. Di pari passo, l’argento olimpico vale 90 mila euro contro i 40 mila euro dell’argento Paralimpico e 60 mila euro per il bronzo alle Olimpiadi contro i 25 mila euro del bronzo alle Paralimpiadi.
La differenza tra le cifre stanziate deve essere giustificata, anzi è doveroso che lo Stato attraverso la sottosegretaria Vezzali trovi subito i fondi necessari per rimediare a questa discriminazione – ha dichiarato l’Assist – Le atlete e gli atleti Paralimpici non sono un mondo a parte, non sono campioni e campionesse di serie B, non sono talenti il cui sudore e la cui fatica vale meno. Anzi, semmai di più.
Non conta ora sapere per quale mancanza di sensibilità o di attenzione ci troviamo oggi a dovere denunciare questa situazione: chiediamo i premi vengano subito equiparati, non solo per i valori dello Sport, ma per il doveroso rispetto ai princìpi cardine della nostra Costituzione”
All’appello dell’associazione ha risposto la politica Laura Boldrini che si è presa carico di girare il punto di domanda al Senato in occasione dei classici Question Time.
Presenterò un’interrogazione al Governo su questa ennesima discriminazione nel mondo dello sport – ha scritto Boldrini attraverso i propri canali social – È mai possibile accettare che esistano campioni e campionesse di serie B?
No, non è accettabile, perché è contro la Costituzione e i valori stessi dello sport. Va posto subito rimedio a questa stortura che non ha giustificazione”
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