I dottori Marco Bonifazi, Lorenzo Marugo e Guido Rasi analizzano il problema fornendo informazioni e sfatando miti
Ieri sera è andata in onda una puntata particolarmente interessante di Nuoto punto Live, in cui si è discusso dell’argomento Vaccino, Covid e Green Pass in piscina, analizzando quale strada è meglio percorrere.
Il tavolo di discussione organizzato dagli amici di Nuoto punto com e moderato dalla voce del nuoto italiano Luca Rasi, ha coinvolto Marco Bonifazi, professore associato all’Università di Siena, Presidente Commissione Tecnica Scientifica della FIN e del Centro Studi e Ricerchi della FIN, Lorenzo Marugo, medico dello sport e medico delle nazionali della FIN e Guido Rasi, ex Direttore Esecutivo dell’EMA (Agenzia Europea del Farmaco) e oggi consulente scientifico del Generale Francesco Figliuolo, commissario generale per l’emergenza Covid-19.
Lo scopo del confronto era di comprendere la situazione attuale in Italia, qual è la strada migliore da percorrere in questo momento e sfatare i falsi miti con dati concreti.
In questo momento viviamo una buona situazione e stiamo incassando gli ottimi risultati della campagna vaccinale – ha dichiarato il dott. Guido Rasi – La ripresa delle attività è stata possibile grazie alle misure come le mascherine e il Green Pass che non è altro che un tentativo di creare ambienti a minor rischio possibile di contagio.
Sappiamo che nessun vaccino impedisce di contrarre un virus al 100%, ma creare una comunità di vaccinati, genera un bassissimo rischio”
La campagna vaccinale sta funzionando bene, basti pensare che un anno fa nel mese di ottobre avevamo una media di oltre 17mila contagi e 150 morti al giorno contro i 4mila contagi e 50 decessi al giorno di ottobre 2021.
Numeri alla mano, significa che un anno fa senza vaccino avevamo il 320% di contagi e il 200% di decessi in più rispetto a oggi e questi non sono numeri che possono passare inosservati o sminuiti da qualsiasi montatura.
Ci sono ancora otto milioni di persone non vaccinate in Italia e questo fa si che il virus abbia ancora parecchia possibilità di circolare – prosegue il dott. Rasi – Infatti stiamo risalendo con i contagi e bisogna vedere dove arriveremo”
Rasi invita inoltre a osservare cosa sta accadendo anche fuori dall’Italia, dove abbiamo situazioni diverse con cui poter fare un confronto.
Abbiamo situazioni drammatiche in altri paesi europei, come la Romania che però ha soltanto il 30% circa di vaccinati.
Poi c’è la Gran Bretagna che ha sbagliato praticamente tutto, perché non ha tratto il massimo beneficio che il vaccino può dare, come nel nostro caso, perché non l’ha supportato con le due misure da noi adottate: mascherina e Green Pass.
Tardivamente, dopo averci anche sbeffeggiato, sta adesso seguendo il nostro esempio valutando l’obbligatorietà di vaccinazione per alcune categorie e un documento simile al nostro Green Pass.
La Gran Bretagna deve essere un buon esempio di cosa non fare per non correre il rischio di ritrovarci con un’alta ripresa di infezione.
L’Italia è diventata invece un buon esempio per molti: abbiamo già avviato la terza dose di vaccino e stiamo mantenendo certe misure per scongiurare le chiusure”
Miocardite e Pericardite legate al vaccino
Uno dei timori comune all’interno del mondo dello sport e quindi anche del nuoto, è il rischio Miocardite e Pericardite legate al vaccino, ma in realtà è emerso che è proprio il Covid a portare, tra le sue conseguenze, un rischio più alto di contrarre problemi del genere.
Miocardite e pericardite sono tipiche del Covid e non del vaccino – ha spiegato il dott. Rasi – In quei pochi casi in cui si è verificato uno di questi due problemi dopo il vaccino, mi è venuto da chiedermi quali problemi avrebbero potuto avere quelle persone se invece del vaccino avessero contratto il covid”

Il Covid sta registrando numerose problematiche, anche per chi esce dall’infezione.
Di “Long Covid” ne abbiamo parlato in un Convegno a Siena la scorsa settimana – ha rivelato il dott. Marco Bonifazi – Riguarda il prolungamento di alcuni sintomi del Covid per alcuni mesi dopo la negativizzazione del virus.
Dolori muscolari, difficoltà respiratorie, affaticamento, perdita gusto e olfatto, ma spesso anche perdita cognitiva e problemi psicologici che sono ancora sotto studi”
Cosa si può rischiare se si contrae il Covid?
Casi gravi tra gli atleti non ce ne sono stati perché parliamo di soggetti che difficilmente superano i 30 anni, ma molti hanno avuto il Covid – ha spiegato il dott. Lorenzo Marugo – Su 4mila persone che invece seguiamo attraverso lo studio medico dove sono consulente, abbiamo riscontrato 400 casi di Covid e più di una decina di decessi, mentre per quanto riguarda l’argomento vaccino, abbiamo avuto un paio di casi di reazioni al vaccino ma nessun decesso. Chiaramente l’età media di queste persone non è quella degli atleti.
Tra queste persone sono emersi inoltre un paio di casi di miocardite post Covid, mentre tra gli atleti non c’è stata alcun tipo di reazione grave o pericolosa”
Sfatiamo i miti comuni
Si parla moltissimo di sperimentazione, conseguenze avverse al vaccino e altre problematiche che ritengono inopportuna la campagna di vaccinazione, ma quanta verità c’è in questa avversità al vaccino?
La verità è che le popolazioni dove si è fatta una valida campagna vaccinale, ha ridotto drasticamente i decessi e i ricoveri –ha dichiarato il dott. Rasi– Sappiamo che il vaccino non è una difesa assoluta e che c’è un 24% di persone si ammalano ugualmente anche se vaccinate, ma il 94% delle persone vaccinate evita la morte e il 90% evita il ricovero.
L’altra variabile di cui si discute è che il vaccino non dura per sempre e che è necessaria una terza dose, ma ciò non mette in discussione che il vaccino resta il pilastro della strategia per contrastare la pandemia”

Non mi vaccino perché è il vaccino contro il Covid è sperimentale. Quanto è vera questa affermazione?
Ognuno dei vaccini contro il Covid è stato sperimentato e autorizzato con 40mila osservazioni, cioè dieci volte in più rispetto a quanto viene fatto tradizionalmente per altri vaccini – spiega il dott. Rasi – Al di là di questo aspetto, posso accettare che si potessero avere ugualmente dei dubbi nei primi mesi di somministrazione, ma adesso stiamo parlando del vaccino più usato degli ultimi 200 anni, con sei miliardi di dosi somministrate in tutto il mondo.
Questi numeri dicono da soli che pensare che il vaccino non sia sperimentato è un falso mito”
È opportuno parlare di vaccino per gli under 12?
Gli under12 stanno diventando gradualmente la fascia più colpita dal Covid e la Pediatria italiana si sta battendo per avere il vaccino per questa fascia di persone – spiega il dott. Rasi – Prima di fine anno avremo il vaccino per gli under12 e over5 anni.
Nella fase sperimentale, i dati preliminari dicono che funziona bene e che i bambini tollerano il vaccino molto meglio degli adulti”
È opportuno vaccinare una donna incinta?
Vaccinare le mamme in attesa è utile per i nuovi nati – risponde il dott. Rasi – Con il latte materno e il vaccino preso dalla madre, il bambino è coperto almeno per un anno”
È possibile convincere chi non è ancora deciso a vaccinarsi?
Chi ha paura dell’iniezione, delle modifiche dell’RNA e in generale dei rischi del vaccino legato alla presunta sperimentazione, è possibile essere tranquillizzato con dati tangibili – ha spiegato il dott. Rasi – Ad esempio, per quanto riguarda l’RNA, il vaccino è un piccolo messaggio, un codice inerte, mentre il virus fornisce tutto il suo RNA fermando quello dell’individuo che lo ospita. Il vaccino previene proprio che l’RNA non venga intaccato dal virus.
Per i terrapiattisti, quelli del 5G, i complottisti e quelli che non riescono a discriminare le fonti di informazione, temo non ci sia nulla da fare, non si convinceranno mai”
Qui il video della puntata di Nuoto punto Live
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