La società gestiva nove piscine in Lombardia con oltre 25mila utenti e più di 500 collaboratori
Fa tremare la notizia del fallimento della Gestisport, colosso del nuoto che gestiva ben nove piscine in Lombardia dando spazio a oltre 25mila utenti, atleti agonisti e più di 500 collaboratori sportivi che da oggi sono a casa senza lavoro.
Il Tribunale di Milano ha dichiarato la cessazione dell’esercizio provvisorio lo scorso 7 gennaio, facendo cessare di fatto l’attività di gestione della Gestisport.
Non siamo riusciti a riprenderci dalla pandemia da Covid – ha affermato Luigi Vescovi, amministratore delegato e uno dei tre proprietari di Gestisport – Durante il lockdown, come tutti gli operatori del settore, siamo stati i primi a chiudere e quasi gli ultimi a riaprire.
Gli aiuti inoltre sono arrivati tardi e pochi. Contavamo lo stesso di riprenderci, per questo abbiamo ottenuto di accedere alla procedura di concordato preventivo in continuità diretta. Nel frattempo abbiamo trattato con diversi potenziali investitori interessati a rilevare la società o ad affittare un ramo d’azienda, senza alcuna pretesa di guadagno perché consapevoli della situazione.
A noi premeva solo onorare i debiti con i fornitori, garantire un lavoro ai nostri collaboratori che nei periodi migliori sono stati 600 e rispettare gli impegni con i cittadini delle comunità di cui ormai ci sentivamo parte”
Le piscine di Bresso, Carugate, Gorla Minore, Merate, Oggiono, San Donato Milanese, Voghera, Jerago e Lainate hanno dovuto chiudere i battenti e rischiano di restare chiuse per chissà quanto tempo a causa di tutte le burocrazie italiane legate al fallimento della società che le gestiva.
Abbiamo cercato fino all’ultimo di trattare per vendere la società o affittarla in modo da evitare il fallimento per assicurare un lavoro a tutti i nostri collaboratori sportivi e l’apertura a tutti i nostri clienti degli impianti che gestivamo – ha aggiunto Vescovi – Non ci siamo riusciti e abbiamo dovuto portare i libri in tribunale. Siamo veramente mortificati”

Gestisport esisteva dal 1986 ed era uno dei leader nel settore della gestione di impianti sportivi polivalenti e polifunzionali.
Attraverso le attività di quella che era la prima società di gestione di impianti sportivi in Lombardia, si promuoveva lo sport come esperienza formativa, ludico-ricreativa, di benessere e di incontro.
Oltre l’ampia utenza e i numerosi collaboratori che vantava, tra cui il direttore sportivo ed head coach del nuoto Tamas Gyertyanffy, Gestisport aveva tra i suoi tesserati diversi atleti di prospettiva e alcuni già nel giro della nazionale Azzurra.
Atleti come Erika Gaetani, Federica Toma, Maria Letizia Piscopiello e Chiara Tarantino dovranno adesso cercarsi un’altra società.
Gli utenti che avevano un abbonamento attivo, saranno invece costretti a richiedere il rimborso al Curatore Fallimentare che gestirà la fase di liquidazione.
Inutile dire che i collaboratori sportivi non percepiranno alcuna liquidazione, non essendo tutelati in alcun modo da contratti di lavoro solidi.
Ripetutamente si è parlato di crisi profonda del settore del nuoto e del forte rischio che a causa delle chiusure forzate decise in conseguenza alla pandemia e degli scarsi sostegni del Governo, potessero scomparire numerose realtà sportive.
La chiusura di una società come la Gestisport fa molto rumore e anche paura, perché quelle supposizioni fatte fino a pochi giorni fa, stanno cominciando a diventare realtà.
Il nuoto e in generale lo sport di base rappresenta una palestra di vita, luogo di formazione, di benessere, socio-culturale ed educativo per milioni di italiani e il fatto che il Governo abbia deciso di dargli così poca importanza in un momento così drammatico, fa riflettere, ma anche rabbrividire.
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