Sofia Zanin guarda il mondo con occhi da orientale!
L’atleta del Santa Lucia Roma si prende una pausa cinese.
di Paco Clienti
Il suo sorriso e l’espressione del suo viso ispirano felicità e non potrebbe essere altrimenti per una ragazza che afferma di avere tutto quello che poteva desiderare dalla vita! Pur essendo molto giovane, Sofia Zanin è una delle atlete in attività più “anziane” del nuoto paralimpico in quanto è presente nel settore a livello competitivo da quasi quindici anni.
Sofia Zanin milita nelle fila del Santa Lucia Roma, detiene il Record Italiano per la classe S6 nei 400 stile libero in vasca corta dal 2007 e nel 2013 è stata tra gli otto atleti selezionati dalla Federazione Italiana Nuoto Paralimpico per prendere parte alla gara paralimpica disputata in occasione del Trofeo Internazionale Settecolli a Roma.
Sofia è nata ed ha vissuto i primi anni della sia vita a Bassano del Grappa in provincia di Vicenza e solo dal 2008 si è trasferita con la famiglia a Roma. Adesso torna nei suoi luoghi di origine solo durante le vacanze di Natale, Pasqua e durante l’estate.
A 4 anni è stata operata a causa di un tumore al midollo spinale che le stava lesionando i nervi. L’intervento riuscì bene ma a 10 anni i medici decisero di stabilizzare la colonna vertebrale perchè si stava sviluppando una grave scoliosi. Da allora Sofia era rimasta totalmente paraplegica, ma con il passare degli anni, oggi riesce ad alzarsi e anche a camminare per breve tempo, soprattutto con il supporto del tutore e delle stampelle.
Dopo tanti anni di nuoto e gare, Sofia interromperà la sua stagione agonistica in corso per inseguire un altro obiettivo e per realizzarlo dovrà andare a vivere per un periodo in Oriente. Per un po’ di tempo il movimento paralimpico sentirà la mancanza della sua presenza sempre sorridente e solare ma lei ha promesso che tornerà e per andare più forte.
A questo punto sembra quasi scontato affermarlo ma è comunque bene sottolineare che Sofia può essere un esempio per tantissime persone.
Come hai vissuto i primi anni della tua vita dovendo vivere con la tua disabilità?
«Dei primi anni non ho vividi ricordi essendo stata molto piccola quando è nata la disabilità, quindi da una parte è stato molto meglio perchè non mi sono portata dietro nessun trauma e crescendo è stata una cosa vissuta in modo naturale.»
Hai fatto altri sport prima di tuffarti nel nuoto?
«Non ho mai praticato altri sport a livello agonistico. Ho cominciato a fare nuoto quando avevo 5 anni per fisioterapia ed era l’unica attività che potevo fare. Ero troppo piccola per altri sport, ma mi hanno raccontato che mi piaceva molto correre e ballare.»
Quindi quando hai iniziato esattamente con il nuoto?
«La mia avventura con il nuoto è iniziata precisamente ad 8 anni e la prima gara la feci a 9 se non ricordo male.»
Fai gare da una vita insomma?
«L’hai detto, sono quasi 15 anni!»
Hai iniziato a praticare nuoto con l’obiettivo del percorso agonistico o ti hanno coinvolto nel movimento paralimpico per caso?
«Praticamente dovevo praticare nuoto solo per fisioterapia, ma nella piscina dove andavo a seguire i corsi si allenava anche una squadra paralimpica e quindi mi hanno subito coinvolta nel giro della competizione agonistica. Le prime gare le ho fatte con i colori della Rari Nantes Marostica prima di arrivare a Roma con il Santa Lucia.»
Quale periodo o episodio ricordi con più nostalgia della tua lunga carriera nel nuoto?
«I primi Campionati Italiani Assoluti sono stati i più emozionanti, soprattutto le trasferte in Sicilia tra Catania e Palermo. All’epoca erano le mie trasferte “più lontane” e le vivevo con entusiasmo. Gli anni dopo, nel pre gara, provavo più ansia e concentrazione. Prima era più un divertimento e sentivo gli eventi più come una novità.»
Qual è stata la vittoria più importante per te?
«Quella che mi ha dato più soddisfazione è stata nei 100 stile libero a Palermo nei Campionati Italiani Assoluti estivi del 2007. Mi ero allenata parecchio quell’anno ed è stata una bella soddisfazione vincere l’oro.»
Il momento più difficile che invece hai dovuto affrontare?
«Riuscire a far coincidere gare ed esami è stato sempre difficile ma il momento più brutto è stato l’anno scorso ai Campionati Italiani di Società. Infatti nello stesso periodo che si svolgevano i Campionati avevo l’ultimo esame prima della tesi da fare a Roma il giorno dopo il rientro dalla trasferta di Lignano.»
Hai mai trovato particolari difficoltà nella vita di tutti i giorni in conseguenza alla tua disabilità?
«Certamente. Fin da piccola ci sono stati momenti più difficili, in particolare alle scuole medie, forse perchè è il periodo dell’adolescenza. Non era facile integrarsi e molte volte mi sentivo esclusa ma per fortuna è stata solo una fase di passaggio.»
Oltre al nuoto cos’altro c’è nella tua vita?
«Lo studio, le amicizie, i viaggi e il fidanzato. Per farla breve sono una ragazza felice e coccolata.»
Tra poco intraprenderai un’avventura importante. Ci racconti brevemente di cosa si tratta?
«Torno in Cina per la seconda volta per studiare il cinese! Andrò ad Hangzhou, vicino Shanghai e non vedo l’ora di partire anche se mi dispiace interrompere così la stagione sportiva perché dopo la Laurea ho avuto molto più tempo da dedicare al nuoto e invece adesso devo interrompere. Ovviamente il prima possibile mi ritufferò per fare almeno nuoto libero. Cuffia, costume e occhialini saranno le prime cose che metterò in valigia!»
Parli quasi come se stessi dando un addio al nuoto. È così o tornerai più forte di prima nella prossima stagione?
«La voglia di competere rimane sempre, anche dopo 15 anni di nuoto. Chissà che l’aria cinese mi faccia bene ma è solo uno stop. Quando torno continuerò gli studi e ricomincerò la nuova stagione con nuovi stimoli.»
La prima volta che sei andata in Cina dove sei stata e per quanto ci sei rimasta?
«La prima volta sono stata a Pechino e ci sono rimasta per tre mesi ma si trattava di un viaggio organizzato dall’Università. Stavolta invece sarà un po’ più dura perchè ci dovremo arrangiare, ma avrò la possibilità di conoscere persone da tutto il mondo e ho intenzione di approfittare di ogni spazio libero per poter visitare il Paese. Non mi chiedere se assaggerò scarafaggi o cibi strani, te lo saprò dire al ritorno!»
Se lasci aperta questa possibilità vuol dire che potresti farlo?
«Beh diciamo che sono una persona curiosa di provare sempre cose nuove e quindi non escludo che potrei.»
Quando partirai per questa esperienza e quanto resterai via stavolta?
«Stavolta parto a marzo e rimarrò via quasi cinque mesi.»
Qual è il tuo sogno del cassetto guardando al futuro?
«Un po’ difficile avere sogni quando sei totalmente soddisfatta della tua vita ma sono realista e poco romantica, nel futuro vorrei trovare un lavoro e continuare a coltivare come adesso le mie passioni: i viaggi e il nuoto.»
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