La verità sull’assenza del cinese dopo voci e indiscrezioni su una rissa nel riscaldamento o possibili problemi cardiaci.
Che questi Campionati del Mondo di Kazan 2015 siano stati ricchi di record, prestazioni da antologia, vittorie inaspettate e colpi di scena lo si era capito già dalle prime giornate di gare allo stadio del Kazan Arena, ma che addirittura nella giornata conclusiva ci sia stato l’evento che distrugge tutti gli schemi era davvero difficile da poter ipotizzare.
Il pomeriggio di ieri, passato alla storia per il titolo mondiale nei 1500 stile libero conquistato dall’Azzurro Gregorio Paltrinieri, sarà ricordato anche per l’incredibile rinuncia da parte del cinese Sun Yang, bronzo nei 200 e oro nei 400 e negli 800 stile a Kazan, nella gara alla quale ha sempre impartito il suo ritmo, nella quale deteneva il titolo mondiale con record del mondo, il quale conserva tuttora, e nel quale è ancora il campione olimpico in gara.
Lo stupore di non vedere il cinese ai blocchi di partenza ha destabilizzato non poco gli atleti presenti, gli addetti ai lavori e tutti gli appassionati tanto da generare quasi una “caccia all’uomo” e la ricerca dei motivi che hanno portato a questa rinuncia.
La sua assenza ha cambiato nettamente i piani degli atleti impegnati in vasca, come confermato dallo stesso Gregorio:
“Quando in camera di chiamata non vedevamo Sun ho detto a Ryan che probabilmente non veniva perché aveva paura – ha dichiarato un Gregorio provato dallo sforzo a fine gara – Poi quando davvero ho visto che non c’era ho iniziato ad avere paura io – continua ancora l’Azzurro – Sono partito senza vedere Sun. Quella cosa mi ha destabilizzato e non sapevo davero cosa fare. Mi sentivo perso e avevo paura. E’ stata una gara forzata. Non essendoci lui mi sono detto che dovevo vincere per forza e quindi ho avuto ancora più paura di farlo. Erano due giorni che studiavo come affrontare la gara in relazione a quello che avrebbe fatto Sun.”
Quindi in virtù di ciò cosa ha portato il cinese a rinunciare alla gara?
Tra voci e indiscrezioni, nel pomeriggio di Kazan si sono susseguite una serie di ipotesi: da possibili problemi cardiaci, all’alterco con un’atleta brasiliana nella vasca di riscaldamento.
In merito alla rissa con la nuotatrice brasiliana si è avuta anche una conferma dello staff brasiliano il quale ha parlato di un violento alterco nel quale il c.t. del Brasile, Alberto Pinto da Silva, avrebbe rimproverato il cinese di aver tentato di colpire con una gomitata e anche un calcio una collega brasiliana che lo aveva insultato per averla urtata in corsia mentre i due stavano nuotando. Dopo un battibecco durato qualche minuto, nel quale sono volate parole grosse, sembra che però la colluttazione sia terminata.
Tutte le possibili motivazioni hanno alimentato dubbi fino a quando in serata è arrivata la conferenza stampa ufficiale del team della Cina nel quale a parlare è stato lo stesso cinese che ha spiegato i veri, o presunti tali, motivi della rinuncia.
“Dopo la finale degli 800 il mio corpo non stava bene – dichiara un Sun Yang scuro in volto – Avevo dolori al petto e anche nel riscaldamento di oggi pomeriggio non mi sentivo bene e ho preferito non gareggiare. Mi dispiace. E’ la prima volta che ho problemi al cuore prima di una gara. Ora tornerò subito in Cina per fare i controlli del caso. Ho deciso di ritirarmi da solo, senza parlarne con i tecnici.”
Ad alimentare i forti dubbi sulla faccenda c’è il non proprio pulitissimo passato dell’atleta Sun Yang che già 17 maggio 2014, in un controllo in occasione dei Campionati Nazionali cinesi, fu trovato positivo alla trimetazidina, un farmaco antiischemico che esercita la sua attività preservando il metabolismo energetico delle cellule esposte a ipossia o a ischemia evitando il crollo dei livelli intracellulari di ATP. In quell’occasione però il ventitreenne campione cinese fu stato squalificato per soli tre mesi in quanto la sostanza stimolante era stata aggiunta solamente nel gennaio del 2014 tra i prodotti vietati dalla WADA.
A suo tempo Sun si giustificò spiegando di utilizzare il medicinale Vasorel già dal 2008 quando iniziò a soffrire di palpitazioni cardiache e di non essere a conoscenza del fatto che la trimetazidina fosse inserita nella lista dei farmaci proibiti. Il vice direttore della Chinada, Zhao Jia, difatti dichiarò che “La squalifica è stata di soli tre mesi perché il nuotatore ha portato prove sufficienti di non voler barare ma il suo club avrebbe dovuto comunicare l’assunzione del prodotto al momento del test.”
Probabilmente di questa vicenda non uscirà mai fuori la verità, quindi non si saprà se si è sentito male poco prima della gara, se ha preso la febbre a causa delle rigide temperature di Kazan oppure se ha avuto paura del confronto con Paltrinieri. Sicuramente possiamo dire che talvolta alcuni atleti di categorie inferiori in altri sport preferiscono non prendere parte a gare importanti nelle quali sono considerati i favoriti assoluti, per paura di essere sottoposti al controllo antidoping.
L’unica certezza che ci portiamo via dalla giornata di ieri è che nella giornata conclusiva dei Campionati del Mondo di Kazan il nostro Greg si è laureato Campione del Mondo, regalando all’Italia intera per la prima volta nella storia il titolo mondiale maschile sui 1500 stile libero!
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