Dopo la delusione del quarto posto di Rio è rinata, ancora una volta, con l’oro mondiale vinto a Windsor e adesso punta dritto a Tokyo
Il ruolo di un giornalista dovrebbe prevedere di essere professionale e distaccati, talvolta quasi insensibili nei confronti del proprio interlocutore. Eppure in certi casi diventa difficile non mostrare il proprio lato più coinvolto, soprattutto quando il giornalista del caso è anche un appassionato dello sport praticato dall’interlocutore intervistato, magari addirittura un fan.
Diventa difficile non farsi coinvolgere emotivamente quando si fa una chiacchierata con Federica Pellegrini, perché lei è un pezzo importante della storia del nuoto italiano e mondiale, non solo per l’Italia, ma per tutto il globo.
Al suo ricco palmares fatto di medaglie olimpiche, mondiali ed europee conquistate in tredici anni di carriera ad alti livelli, durante la quale ha infranto anche i Record Mondiali dei 400 e 200 stile libero, quest’ultimo ancora in suo possesso dal 2009, la veneta ha saputo aggiungere sempre qualcosa in più che va oltre la piscina e oltre il nuoto. Oltre ad essere un atleta che da quattro Olimpiadi si gioca qualcosa di importante, qualcosa che non è da tutti in uno sport duro come il nuoto, Federica Pellegrini è diventata un personaggio molto seguito da tutti anche fuori dal nuoto, soprattutto nella moda e nella TV. E anche questo è qualcosa che non si ottiene automaticamente con una medaglia olimpica, ma si conquista con la personalità ed i carattere di chi vuole conquistare, quel carattere che l’ha portata a 28 anni, dopo la delusione del quarto posto olimpico, a vincere l’unico oro che ancora le mancava nel suo medagliere ,quello dei 200 stile ai Mondiali in vasca corta vinto poche settimane fa a Windsor.
Dopo Rio aveva annunciava quasi in lacrime un probabile ritiro e invece la Fenice ha saputo risorgere ancora una volta dalle sue ceneri, dimostrando al mondo che quel tatuaggio che si scorge sul suo collo non è soltanto un vezzo estetico, ma è la sua stessa essenza.
Non deve sorprendere quindi la sua decisione di andare avanti, per un altro quadriennio olimpico puntando a Tokyo 2020, l sua quinta Olimpiade.
È difficile essere “Federica Pellegrini” in questo particolare momento?
«No, non è difficile essere me stessa in questo particolare momento. Io ho sempre guardato molto a me stessa, faccio le cose che credo giuste e tiro sempre dritta per la mia strada.»
Dopo la delusione di Rio ti abbiamo vista rinata, come se ancora una volta avessi capito cosa è importante per te.
«Per me la cosa fondamentale è il nuoto. Ho un amore grande per questo sport e per il fisico che spero regga ancora a lungo. Per me è stato facile virare verso questa decisione, proprio perché l’amore per il nuoto è ancora troppo grande e non potevo rinunciarci.»
Come si fa ad amare ancora in modo così profondo questo sport dopo così tanti anni vissuti ai massimi livelli?
«Beh, me lo sono chiesta – risponde sorridendo – ma in fondo credo di essere fatta proprio per questo, è la mia natura.»
Chi non lo pratica dice che il nuoto è uno sport noioso, perché si va anti ed indietro in una piscina. Per te invece cos’è?
«Il nuoto per me è la mia vita. Baso tutta la mia vita sui ritmi di allenamento, sui collegiali, sui ritiri, sulle sessioni di allenamento, quindi veramente è la cosa che in assoluto mi da più gioia.»
Oggi hai 28 anni. Guardando quella ragazzina con le unghie dipinte di nero e lo sguardo perso a cercare i genitori in tribuna durante le tue prime Olimpiadi, cosa le diresti adesso?
«Bella domanda – sorride ancora prima di rispondere – le direi di guardarsi le spalle e di stare attenta, ma di godersela perché il meglio deve ancora venire!»
Di chi ti fidi?
«Dei miei genitori, ciecamente.»
Tua mamma una volta ti disse “fuori sei la Pellegrini, qui sei Federica”. Cosa ha significato per te avere una famiglia così salda alle tue spalle?
«I miei genitori mi hanno sempre accompagnato durante tutta la mia carriera senza mai avere quel presenzialismo costante o oppressivo. Per loro non dovevo per forza diventare una campionessa, per loro era importante che rimanessi “Federica”.»
Tuo padre è un ex paracadutista. Che valori ti ha trasmesso?
«Si, il mio papà è un ex paracadutista e mi ha trasmesso valori come il senso e l’attaccamento alla Patria, così come il senso del dovere, valori che sono molto fondati nella mia famiglia. Sono cresciuta in una casa militare, ma nel senso buono della parola, cioè fondata su principi importanti.»
Dopo i Campionati Italiani Assoluti invernali che hanno portato a termine il 2016, ti riposerai un po’ e staccherai completamente la spina, oppure non rinunci a ritagliare momenti per l’allenamento?
«Ogni tanto capita che ho voglia di far qualcosa e di muovermi un po’ anche in vacanza, ma se ho una pausa così corta, come in questo caso per le feste di Natale, e cioè di una settimana, mi rilasso completamente e non faccio proprio niente. Anzi, mangio, bevo e mi coccolo il gatto!»
Hai un desiderio per il 2017?
«Adesso tutti i miei desideri sono tutti riguardanti il nuoto, voglio far bene e quindi sono tutti rivolti verso questo sport.»
Giusy Cisale
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