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Nuoto, cosa siete disposti a sacrificare pur di poterlo amare?

Dalla sveglia alle 6:00 per gli allenamenti, alla felicità che arriva anche in mezzo alla fatica, cos’è l’Amore per un nuotatore

Amore, chi sa dire davvero cosa significhi amare? Riflettete, l’amore è un argomento del quale tutti parlano e per il quale tutti sostengono un proprio punto di vista.

Questo chiaramente perché c’è chi ha sofferto, chi per sua fortuna ha esclusivamente gioito e chi non ne ha mai provato abbastanza.

L’Amore è quel sentimento utopico e non tangibile che nel corso dei secoli è stato spesso al centro di avvenimenti storici e politici.

Difficile probabilmente dare una versione stile dizionario dell’Amore, ma di certo si può dire che è passione e sentirsi vivi, ma in particolare per chi ama il mondo acquatico, è tra le altre cose quella strana sensazione che si avverte quando sei in camera di chiamata in attesa di sentire il tuo nome per portarti ai blocchi di partenza.

Nuoto, cosa siete disposti a sacrificare pur di poterlo amare?

Partendo da una delle tante emozioni che sa regalare questo sport, vi siete mai chiesti cosa siete disposti a sacrificare per il nuoto?

Ecco, l’Amore è certamente quel qualcosa che ti rende disposto a tutto pur di vivere certe sensazioni che solo il nuoto sa regalare, e allora nel giorno di San Valentino “limitiamoci” a ricordare cos’è certamente l’Amore per noi:

  • è la sveglia alle 6:00 del mattino pur di poter nuotare, per una competizione e più semplicemente per allenarsi
  • è tornare a casa a tarda sera soddisfatti del proprio operato e senza nessun rimpianto per aver faticato o per aver speso la giornata in piscina
  • è buttarsi sul letto stremati dall’allenamento, inebriati da quella scia di cloro che ancora si sente sulla pelle
  • è gioire per il proprio personal best insieme all’allenatore ed ai compagni di squadra
  • è dover studiare nonostante i tanti chilometri macinati in vasca
  • è piangere di gioia per aver strappato il tempo limite per poter partecipare al tuo primo Campionato
  • è emozionarsi alla vista del proprio eroe clorato
  • è tifare per i tuoi compagni di squadra durante le loro gare fino a perdere la voce
  • è sostenere chi condivide con te le sofferenze quotidiane che fanno parte del nuoto
  • è “Ti aiuto a infilare il costumone”
  • è tirarsi e sostenersi a vicenda uno di fianco l’altro durante un allenamento di B2
  • è darsi il cinque tra avversari e abbracciarsi dopo una gara
  • è perfino documentare tutto ciò che accade nel mondo del nuoto senza fermarsi mai

Quante volte avete odiato il nuoto e quante volte l’avete lodato e difeso?

Quante volte avete pensato di mollare, ma poi ci siete finiti più dentro che mai?

Quante volte avete versato lacrime tra una bracciata e l’altra?

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Nessuno ha mai detto che l’Amore debba esprimersi solo sotto forma di un sentimento verso un’altra persona, basta che quando quel sentimento si palesa, nel momento in cui ripercorrendo nella mente episodi, scene o momenti della vita trascorsa, riesca a strappare sorrisi, provocare pelle d’oca e magari far scendere anche una lacrima.

Amore è per noi quell’apostrofo clorato tra il blocco di partenza e la T sul fondo della piscina, ma anche quell’apostrofo a forma di pinna di squalo tra il mare e i laghi delle Acque Libere.

E allora, in questo giorno in cui tutto il mondo si tinge di rosso e assume la forma di un cuore, chiunque abbia amato, chiunque abbia una passione tanto forte da avvertire aritmia cardiaca al sol pensiero, si fermi un momento e rifletta a quanto si è fortunati a poter fare la cosa che più ci rende felici: nuotare, che non a caso fa rima con amare.

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Rosaria Oliviero

Studentessa presso la Facoltà di Farmacia e appassionata swimmer! Un passato da agonista ed un presente da nuotatrice Master la spingono a seguire il nuoto in tutte le sue sfaccettature