Il campione delle Fiamme Oro Vincenzo Boni “Questo è un primo passo, per equiparare il mondo paralimpico a quello olimpico, sia dal punto di vista sportivo, lavorativo e culturale”
Da ormai tempo si sta lavorando per equiparare quelli che sono i diritti di cui un atleta può beneficiare rispetto a quelli di uno paralimpico, sia a livello sportivo che in quello professionale.
Finalmente la giornata di ieri sarà ricordata come un ulteriore passo verso questa uniformità. Infatti è stato annunciato a Montecitorio l’avanzamento di una proposta di legge per il reclutamento degli atleti paralimpici con disabilità fisiche nei gruppi sportivi militari e dei corpi dello Stato.
Presenti i presidenti del Coni Giovanni Malagò, il Presidente del Comitato Italiano Paralimpico Luca Pancalli, il presidente della Federazione Italiana Nuoto, Paolo Barelli, la campionessa paralimpica Giulia Ghiretti e tanti altri. La legge presentata porta la firma di di Giusy Versace, atleta paralimpica, conduttrice televisiva e politica italiana.
La proposta di legge punta quindi ad equiparare il trattamento economico degli atleti paralimpici in forza ai gruppi militari a quello degli atleti normodotati e ad offrire le stesse opportunità lavorative al termine della carriera agonistica, consentendo loro di scegliere se congedarsi o prendere servizio (opzione non prevista dalle attuali normative).
Tra i presenti all’incontro anche dei rappresentanti delle Fiamme Oro, col presidente Francesco Montini, il vice Flavio D’Ambrosi e Roberto Bonanni, coordinatore dei settori acquatici, che è stato il primo a farsi portavoce di questo movimento e sperare in questa inclusione – “Tra tutti i settori che coordino, nuoto, tuffi, sincro, pinnato, pallanuoto femminile e nuoto paralimpico, quest’ultimo è quello a cui tengo di più e di più ogni volta mi emoziona. Il mio principale obiettivo, prima che che vada in pensione il primo maggio 2021, è quello di vedere realizzato questo progetto!”
Il gruppo della Polizia in questo settore vanta una squadra di 8 atleti nel nuoto, Francesco Bettella, Francesco Bocciardo, Vincenzo Boni, Antonio Fantin, Marco Dolfin, Giulia Ghiretti, Carlotta Gilli, Efrem Morelli.
“Questo è un primo passo, definito dal presidente Pancalli ‘l’ultimo miglio’ – racconta Vincenzo Boni a Swim4life Magazine – Veramente è ciò che manca per chiudere il cerchio e per rendere il mondo paralimpico qualcosa di pari livello al mondo olimpico, sia dal punto di vista sportivo che lavorativo, ma anche di integrazione culturale. Gli addetti ai lavori restano sempre meravigliati dal fatto che noi siamo atleti facenti parte del solo gruppo sportivo ma non dell’arma vera e propria. Entrare in un gruppo sportivo in modo effettivo ti permette di pensare al futuro in modo tranquillo. Attualmente noi atleti abbiamo il timore di quello che ci aspetta dopo la nostra carriera. Con questa apertura si da modo a chi ha onorato la nazione negli anni, lavorando sodo per portare in alto i nostri colori a livello sportivo, di poter cominciare una nuova vita lavorativa e poter dimostrare le proprie doti anche in altri ambiti. Aspettavamo da tempo questa proposta di legge e mi auguro che diventi legge a tutti gli effetti, così finalmente potremo definire ‘Collega’ il nostro CT della Nazionale Paralimpica Riccardo Vernole”
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