“Ibrahimovic ha detto che Milano non ha mai avuto un Re, ma finalmente con lui avrebbe avuto un Dio, adesso io dico a lui che con me Milano avrà finalmente anche un Re, ma sarà interista”
A dispetto dell’assenza di gare causa Covid-19, il nuoto italiano sta vivendo in questi giorni sotto le luci dei riflettori e osservato con attenzione da tutto il mondo dopo l’annuncio del ritorno alle competizioni di Filippo Magnini ufficializzato appena due giorni fa.
Medaglia olimpica nella 4×200 stile, due volte campione mondiale nei 100 stile libero e 17 volte campione europeo, Filippo Magnini ha deciso di ritornare e lo ha annunciato in grande stile attraverso un film corto che abbiamo mostrato nell’articolo pubblicato due giorni fa – clicca qui per vederlo – in cui traspare tutta la parte emotiva che ha spinto il campione pesarese a decidere di ritornare tra le corsie in piscina.
Il bi-campione mondiale dei 100 stile libero si era ritirato quasi tre anni fa, quando al termine dei suoi 200 stile libero durante i Campionati Italiani Assoluti invernai, il 2 dicembre 2017, annunciava la sua decisione di appendere costume e cuffietta al chiodo dopo un breve discorso di ringraziamenti seguito dagli applausi del pubblico dello Stadio del Nuoto di Riccione.
Poi la lunghissima battaglia giudiziaria che il 27 febbraio 2020 ha visto l’atleta assolto dal Tribunale di Losanna da qualsiasi accusa legata al doping, una giustizia che l’atleta ha dovuto attendere per tre anni per scagionarsi ufficialmente dalle false accuse che hanno provato a macchiare il nome dell’atleta Magnini e dell’uomo Filippo.
“Quando ho avuto la notizia dal mio avvocato ho tirato un sospiro di sollievo – ha dichiarato Filippo Magnini durante l’intervista realizzata dagli amici e colleghi di Nuoto.com e condotta da Luca Rasi – Paragono la mia vittoria legale a un oro mondiale. È stata molto difficile per me ma ho vinto in pieno, visto che la NADO è stata obbligata anche alle spese legali. Io ho avuto la forza morale ed economica di combattere, ma molti altri magari non ce l’hanno e quindi qualcosa nel sistema andrebbe rivisto”
E da quella battaglia è nata l’ispirazione per scrivere La Resistenza dell’Acqua, il libro in cui Magnini racconta la sua storia vera, in cui oltre al nuoto si parla soprattutto della persona, del bambino e dell’uomo che è diventato nel suo percorso di vita.
“Se non avessi vissuto la battaglia legale non avrei scritto un libro – spiega Magnini sul suo lavoro autobiografico – La mia storia prende valore anche dal fatto che ho vissuto delle vicende extra sportive molto particolari e che secondo me fanno crescere l’atleta e l’uomo”
Dopo il lockdown durate il quale è rimasto a secco, Magnini ha ripreso ad allenarsi con continuità da inizio settembre e a quasi 39 anni, da compiere il prossimo 2 febbraio, ha annunciato stasera che ritornerà come atleta della Nuotatori Milanesi, presso la quale si è tesserato lo scorso 1° ottobre.
“Mi hanno dato giusto qualche giorno di tempo dal tesseramento – ha raccontato Magnini durante l’intervista andata in onda sui canali di Nuoto.live – Il 10 ottobre ho già ricevuto la prima visita antidoping”
L’atleta verrà seguito dal suo allenatore storico, il Tecnico Federale Claudio Rossetto che accompagnerà Magnini lungo il percorso che ha come obiettivo finale il sogno di raggiungere le Olimpiadi di Tokyo 2021.
“Non ho guardato il tempo limite di qualifica ai Giochi Olimpici perché l’obiettivo minimo è arrivare tra i primi quattro in Italia per la 4×100 stile libero – ha spiegato Magnini – Non riparto però con l’ossessione di partecipare alle Olimpiadi, torno per il mio sogno personale di prendervi parte, ma soprattutto per dimostrare a qualcuno che non mi hanno abbattuto e anche per dare una mano al mio sport che in questo momento sta vivendo un momento difficilissimo”
Da Michael Phelps a Tony Ervin e Ian Thorpe, sono tanti gli atleti che dopo il ritiro hanno deciso di tornare alle competizioni, ma nessuno di questi ha ispirato Magnini.
“Ogni ritorno alle competizioni ha la sua storia e ognuno ha le proprie motivazioni, quindi non mi sono ispirato a nessun atleta che dopo il ritiro ha deciso di tornare alle gare – racconta Magnini – Il mio ritorno è molto emotivo e sicuramente la nascita di mia figlia Mia ha contribuito a darmi una spinta nel prendere questa scelta. La sua presenza mi può solo dare energia e pensare che adesso avrò come tifosi le mie figlie e mia moglie (Giorgia Palmas, ndr), difficilmente in gara mi farò mettere la mano davanti”
L’intervista, leggera, interessante e ricca di spunti, si conclude con una battuta di Filippo Magnini collegandosi al calciatore del Milan Zlatan Ibrahimovic:
“Ibrahimovic ha detto che Milano non ha mai avuto un Re, ma finalmente con lui avrebbe avuto un Dio, adesso io dico a lui che con me Milano avrà finalmente anche un Re, ma sarà interista”
Video intervista completa
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