Dall’ira di Ruta Meilutyte alla rabbia di Gianmarco Tamberi, ecco il potere di diffusione dei social!

Vorrei ma non posto, e invece posto, è ciò che fanno i beniamini dello sport, rendendosi umani e veri, fino in fondo

Quando ho raccontato il mio punto di vista sul particolare rapporto che gli sportivi in generale ed i nuotatori in particolare hanno con il mondo “social”, certamente non immaginavo che in pochi mesi le attività cibernautiche degli stessi potessero produrre tanto da incuriosire più del Calcio Mercato di Agosto.
Perché ormai è evidente che, il primo oggetto che uno sportivo si trova ad utilizzare per esprimere il proprio parere non è certo il microfono di un giornalista, ma il suo smartphone, immediatamente collegato con migliaia, in alcuni casi centinaia di migliaia, di seguaci sparsi per il mondo. Facebook, Twitter, Instagram hanno come vantaggio di offrire la vastità del Globo come palcoscenico e allora spesso un sibilo diventa un urlo in pochi secondi.

Il rovescio della medaglia è fatto delle sfumature che il lettore dà con la propria intelligenza e capacità critica, sfuggendo per questo ad ogni controllo interpretativo dell’autore.
E basta davvero poco affinchè una foto, un pensiero o un semplice tag, diventino di dominio popolare. La condivisione espande a macchia d’olio quanto apparentemente sembrava solo tuo. È lanciare una pietra in uno stagno, fino a che i cerchi non si allargano tanto da battere di nuovo contro la riva. Una volta lanciata la pietra diventa davvero difficile, a tratti impossibile, fermare la diffusione del pensiero nelle mani di persone sconosciute.

??????????????????????Il primo “caso” specifico del quale parliamo oggi è di pochi giorni fa: la FINA revoca la squalifica di Yulia Efimova che dunque parteciperà alle Olimpiadi di Rio. Questa la notizia “epurata” da qualsiasi giudizio personale e/o sentimentalismo, in seguito alla quale si sono infiammati i vari commenti, approfondimenti e punti di vista degli esperti del settore e mentre i colleghi di vasca della bella Russa dicono la loro in maniera più o meno discreta, ecco che dal profilo Twitter di quella che sarà fianco a fianco a contendersi la medaglia con la “graziata”, parte uno di quei messaggi per nulla “ragionati”:

“Congratulations @fina1908 you’ve just lost the faith of thousand of swimers and supporters” Ovvero, Congratulazioni @fina1908, hai appena perso la fiducia di migliaia di nuotatori e appassionati, con tanto di postilla *clean swimmers, ovvero nuotatori “puliti”.

Il post di Ruta Meilutyte viene retwittato quasi 500 volte, ricevendo ben 1000 like, raggiungendo automaticamente centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo. Visto che le due atlete “si seguono” vicendevolmente, il messaggio è arrivato con ogni probabilità anche alla bionda Efimova, che per ora si difende e si prepara all’appuntamento a cinque cerchi.

Non nego che vorrei essere testimone dell’incontro tra le due bellissime ragazzuole, magari immortalandolo con una foto, da postare sui social ancora prima che una delle due se ne accorga, ma con il carattere dimostrato dalla Meilutyte, non vorrei certamente farla innervosire!
Ma non occorre certamente guardare troppo lontano per essere protagonisti dei pensieri anche più intimi dei nostri idoli. La diffusione del pensiero attraverso lo schermo di un telefono o di un pc, ci rendono partecipi di emozioni immediate, raccontate più “di pancia” che di testa e quindi le più vere, proprio poiché non ragionate.

Gianmarco-TamberiL’altra notizia è dello scorso week end. Durante una tappa della Diamond League, Gianmarco Tamberi, prima abbatte il Record Italiano del salto in alto (2.39 mt), provando l’altezza che l’avrebbe consacrato nell’Olimpo della specialità e poi cade tra le lacrime di dolore e di consapevolezza immediata di quello che gli sarebbe accaduto in seguito.

Prima di qualsiasi referto medico, prima di qualsiasi diagnosi o prognosi “ufficiale” è proprio l’atleta marchigiano a comunicare al Mondo la sua disperazione per un sogno infranto. È un attimo. Il mondo dello sport e non solo, mostra immediatamente empatia. L’addio del saltatore dalla barba tagliata a metà alle Olimpiadi di Rio è una notizia che non ha nemmeno il tempo di essere scritta e raccontata attraverso i canali ufficiali di diffusione mediatica, poiché arriva tramite il profilo Instragram e Facebook del protagonista e viene condivisa contestualmente da decine e decine di tifosi, semplici appassionati e nuotatori.

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La differenza rispetto all’imparzialità quasi da chirurgo che un giornalista deve avere per divulgare e rendere accessibile a tutti il diritto di cronaca, cede dinanzi all’emotività, alla passione ed ai sentimenti che trapelano dalle frasi scritte in persona dai protagonisti, attraverso dita che tremano o occhi che piangono.

È stato lo stesso dopo la pubblicazione della lista ufficiale dei convocati per il Nuoto nelle fila della Nazionale Italiana per Rio. Emozioni, delusioni, lacrime di gioia e non, ringraziamenti e pensieri per chi ti è stato vicino, hanno dato dal mio punto di vista un senso ad una lista di nomi, cognomi e società di appartenenza altrimenti fredda e cinica. E probabilmente non è finita lì, visto che tra poche ore arriverà la lista delle iscrizioni gara.

Grazie ai social network, anche i semplici appassionati di nuoto guarderanno l’evento sportivo dell’anno riconoscendo dietro ai numeri dei tempi presi dai cronometri, le persone, le storie e le fatiche che li hanno condotti dall’altra parte del mondo.

Spesso uno schermo piatto può diventare specchio e riflettere tutte le dimensioni possibili.

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Giusy Cisale