Dal demolitore all’affamato, fino all’ansioso e tanti altri che si incrociano puntualmente ad un meeting di nuoto master
Il rituale del fine settimana da gara di nuoto prevede un menu ricco per ogni gusto. Si va dall’interazione sociale con gli “amici di cloro”, al pranzo con l’allegra brigata, alla voglia di dare finalmente prova cronometrica ai duri e massacranti allenamenti. Tutto ciò dà la possibilità di ammirare da vicino le tipologie di nuotatore che soltanto ad un meeting si possono trovare. Se infatti in allenamento ci si abitua ai propri compagni di squadra, in gara se ne vedono davvero di tutti i colori. È lì che si incontrano varie tipologie di nuotatori, alcuni dei quali vi lasceranno stupefatti!
Il caricabatterie umano
Ho incontrato alcuni esemplari nella mia esperienza natatoria e personalmente sono rimasta a bocca aperta! Ha un caricabatterie per ogni dispositivo mobile, corrisponde alla versione 2.0 di quello che negli anni ’90 se ne andava in giro con le tasche piene di stilo AA per il walk-man (ok, va bene, facciamo anni ’80, ma solo perché me lo hanno raccontato, sono nata molto dopo!)
Il “non” riscaldato
Arriva in piscina di prima mattina, si è iscritto a tipologie di gare diverse, dai 50 stile ai 200 rana, ma guai a chiedergli se fa riscaldamento. Di solito si nota perché è l’atleta contro il quale si scaglia l’allenatore, ma lui fermo nella sua posizione, decide sempre di gareggiare “a freddo” e puntualmente strappa anche tempi ottimi!
Il demolitore
È una macchina da guerra umana. Prima di salire sul blocco si infligge lesioni che una persona normale andrebbe in prognosi riservata, battendosi colpi duri sul petto e poi sulle cosce. Ha il fisico da sollevatore di pesi e lo sguardo da Rambo, sputa fuoco dalle narici. Nella borraccia non ha acqua, ma qualche miscela misteriosa sicuramente a base di caffeina, perché gira come una trottola per tutto l’impianto. Impossibile fermarlo, almeno che non si trovi di fronte ad un’adorabile donzella.
L’affamato
Uno zaino con l’attrezzatura ed uno di eguali dimensioni pieno di panini, bevande e snack al cioccolato. Di solito trova il proprio posto nella tribuna atleti più vicino possibile ai distributori di snack, nel caso malaugurato dovesse terminare le scorte per sfamare i propri compagni di squadra.
Il Crossfitter
Lo zaino di questa tipologia di atleta è pieno di aggeggi di cui ignorate l’esistenza. Primo tra tutti il rullo in gomma che sfido a trovare una persona che sappia cosa sia e che fino a poco prima di leggere questo articolo fosse convinta che servisse per qualche massaggio esotico alla cervicale. Poi abbiamo corde elastiche di vario spessore e colori, vari costumi da gara che ovviamente possiede in esclusiva planetaria, palle di varie misure ed indumenti a compressione di tutte le dimensioni, lunghezze e colori. La gioia degli sponsor praticamente.
L’ansioso
Lo conosci da anni, al di fuori delle gare è socievole e simpatico, ma quando arriva il giorno della gara, quasi non accenna nemmeno un saluto! Se gli chiedi come si sente inizia a rispondere tremando, sciolinando tutti i pensieri negativi che lo hanno assalito durante la notte. Indossa sciarpa, cappello e guanti per paura di prendere freddo anche se la temperatura è tropicale e rimanda tutto “a dopo la gara”. “Ci prendiamo un caffè?” “Dopo la gara!”; “Facciamo due chiacchiere?” “Dopo la gara!” “Posso mandarti a quel paese?” “Dopo la gara!”
Il Gorilla
Piuttosto che radersi preferirebbe fare la gara nudo! L’uomo deve avere il pelo e lui delle storie sulla aerodinamicità non se ne può interessar di meno. Prende in giro i suoi colleghi rasati di tutto punto paragonandoli a gatti senza pelo. La ceretta è roba da donne, su questo non si discute.
L’analista del riscaldamento
Lo avete visto anche voi? Si posiziona durante il riscaldamento dietro al blocco della corsia più affollata e con fare saccente inizia a prevedere chi sarà il primo ad abbandonare la corsia stessa. Lui aspetta, pronto a fare il suo ingresso in acqua con tanto di tuffo non appena gli altri saranno abbastanza stanchi da lasciargli il campo libero. Provare con una corsia più vuota no?
Il ritardatario
Non lo fa per caso, ma soltanto perché lui ha ben calcolato i tempi già dal momento della pubblicazione della start-list. Eppure agli occhi dei più appare sempre in ritardo. Arriva i blocchi di partenza ancora vestito, ma puntualmente riesce a posizionarsi in tempo per il fischio di partenza.
Il social
Lo trovi on line sui social network anche mentre è in acqua e ti chiedi se abbia un social manager, perché appena finisce la gara ha già la foto con duecento filtri ed un centinaio di like sulla sua bacheca. Parla con tutti, dagli atleti agli allenatori, dai giudici di gara alla barista e non esiste una sola persona che non conosca vita, morte e miracoli del social swimmer.
La cheerleader
Al maschile o al femminile poco importa. Il o la cheerleader ha un coro sempre pronto per ogni occasione, rime baciate per canti intonati dalla tribuna, dal blocco di partenza, dalla camera di chiamata, o dagli spogliatoi. Nel proprio repertorio vanta incitamenti canori anche per “aiutare” i compagni di squadra ad indossare il costume da gara, o per andare a pranzare. Tutto può essere tradotto in musica, tutto può essere utilizzato come striscione, bandierine o supporti vocali o strumentali.
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