Il Nuoto Paralimpico oltre i confini anche dal bordo vasca, due Giudici di Gara diventeranno Internazionali!

Daniele Rocchi e Julia Nuzum saranno i primi Giudici italiani che si formeranno per arbitrare in eventi come Mondiali Paralimpici e Paralimpiadi

Dopo il prestigioso traguardo raggiunto la scorsa stagione con l’investitura del dottor Francesco Perna come Classificatore Internazionale arrivata al termine di un intenso percorso di formazione, la FINP punta adesso ad allargare ulteriormente i propri confini per espandere sempre più a macchia d’olio la propria crescita ed affermazione anche in campo internazionale.
Lo farà questa volta attraverso un importante supporto che fornirà al percorso formativo finalizzato a qualificare i Giudici FIN come Giudici Internazionali di World Para Swimming, ovvero Nuoto Paralimpico Internazionale.

Il Settore degli Ufficiali Gara è ritenuto di vitale importanza nel progetto di sviluppo della Federazione Italiana Nuoto Paralimpico, perché oltre al prestigio che i due Giudici potranno dare all’Italia presenziando sulla scena paralimpica internazionale, una volta acquisita la qualifica potranno essere coinvolti nella formazione di altri Ufficiali Gara, andando ad innescare un meccanismo molto importante per la crescita dell’intero settore paralimpico italiano.

Modello nel mondo per quanto riguarda organizzazione e gestione del settore e dei suoi atleti, la FINP continua dunque ad accrescere la propria valenza investendo non solo nella cura e crescita degli atleti di interesse nazionale, nel settore giovanile, nella formazione dei tecnici e dei classificatori, ma anche attraverso la formazione di Giudici che avranno un ruolo importante per contribuire all’affermazione sempre più imponente dell’intero movimento natatorio paralimpico italiano.

L’ufficializzazione del percorso di formazione è stata data dal vicepresidente del GUG Nazionale Gianni Dolfini (che ha sviluppato l’idea insieme al consigliere nazionale del nuoto Davide Drudi), in occasione della Riunione annuale dei Giudici Arbitri, Giudici di Partenza e Commissari di fascia nazionale del settore nuoto che si è tenuta recentemente presso il Centro Federale di Ostia, durante la quale ha presenziato ed è intervenuto anche il CT della Nazionale di Nuoto Paralimpica Riccardo Vernole che ha illustrato le particolarità di conduzione di una manifestazione paralimpica ed evidenziato le principali differenze tra il Regolamento FINA e quello del World Para Swimming parlando dei codici d’eccezione.

Saranno due i Giudici FIN a seguire il percorso formativo per diventare Giudici Internazionali di World Para Swimming, Daniele Rocchi (GUG Emilia Romagna – Giudice di fascia nazionale) e Julia Nuzum (GUG Lombardia – Tecnico e Classificatore Nazionale FINP).

daniele-rocchiDaniele Rocchi è diventato un Giudice Arbitro di gare di nuoto, oggi di Fascia Nazionale, per puro caso, complice la passione per il nuoto nata con la prima medaglia olimpica di Fioravanti in quel di Sydney 2000. Da Giudice però ha scoperto uno sport ancora più appassionante vissuto dal piano vasca, sia che fossero gare di Esordienti in provincia, che i Campionati Nazionali.

“Mi viene difficile spiegare come diavolo sia possibile divertirsi nello stare in piscina per ore senza entrare in acqua – spiega Rocchi – Operare in Giuria vuol dire fare parte di una Squadra in cui tutti gli ingranaggi devono funzionare alla perfezione, non tanto per noi, ma soprattutto per rispettare il duro lavoro di preparazione dei nuotatori e garantirne il giusto risultato. Ed in questa Squadra ho conosciuto persone davvero Grandi, con cui non vedi l’ora di rivederti e con cui è cresciuta un’Amicizia, in alcuni casi fraterna, che supera il piano vasca”

Come si svolgerà e quanto durerà il percorso di formazione che ti porterà ad essere giudice internazionale paralimpico?
“Il primo passo era costituito dal seguire un corso online (veramente ben fatto e tutto rigorosamente in inglese) dell’IPC Swimming e superare il relativo test. Ora siamo in attesa di conoscere la sede del secondo step: una quattro giorni in una città europea, costituita da un prima parte in aula ed una seconda in cui metteremo in pratica quanto appreso durante una Manifestazione Internazionale organizzata dal Comitato Internazionale Paralimpico. Al termine di questa “prova” una commissione valuterà il nostro lavoro e se tutto va come speriamo, diventeremo IPC Swimming International Technical Official!”

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Che tipo di vocazione hai verso il ruolo e verso il settore paralimpico?
“Ho conosciuto il settore paralimpico in prima persona durante i Campionati Assoluti FINP disputati a Reggio Emilia l’anno scorso. Un’esperienza davvero incredibile che mi ha cresciuto come persona; un ambiente denso di dignità, forza d’animo e passione per lo sport, trascendendo le difficoltà fisiche che sembrano annullarsi una volta che gli atleti entrano in acqua! Un ambiente che non può che ispirare ed eccitare chiunque vi si avvicini”

Cosa ti ha spinto ad intraprendere il percorso per diventare Giudice Paralimpico Internazionale?
“La passione per il nuoto, che nel settore paralimpico penso trovi la massima realizzazione del principio di partecipazione all’attività sportiva da parte di chiunque. E mi ha veramente colpito una frase nel corso che ti dicevo prima: “Para Swimmers are Elite Athletes – It is about what they can do rather than what they cannot do”. E poter pensare di poter portare la propria passione anche al di fuori dei confini nazionali non può che inorgoglire”

Quali sono le principali difficoltà alle quali è sottoposto un Giudice durante una manifestazione FIN e quali invece in quelle FINP?
“La Squadra di Giuria è chiamata in ogni Manifestazione ad operare al massimo delle proprie forze, non per fare bella figura noi o per “fare carriera”, ma sempre nel rispetto degli Atleti e di tutti quelli che gravitano attorno. Non si tratta  solamente di giudicare tecnicamente le partenze, le nuotate o le virate, ma di saper organizzare al meglio tutti gli aspetti di una Manifestazione per mettere i nuotatori in condizione di poter ottenere il meglio nella sfida contro il cronometro. A questo, nelle Manifestazioni FINP si aggiunge un regolamento tecnico inevitabilmente più articolato per garantire la corretta considerazione delle abilità degli atleti paralimpici”

Guardando lontano e aprendo il cassetto, troviamo Tokyo 2020 dentro oppure non ancora?
“Nel cassetto di ogni persona che vive lo sport penso ci siano i “cinque cerchi” o i “tre agitos”
(simbolo delle Paralimpiadi, n.d.r.). A Tokyo ci saremo: in tempi non sospetti con un amico di Giuria avevamo già deciso di farci un vacanza durante le Paralimpiadi, il resto si vedrà”

julia-nuzum-giudice-nuotoJulia Nuzum è Giudice Arbitro di gare di Nuoto dal 2013, presto diventata poliedrica grazie alla sua passione verso le discipline acquatiche, diventando anche Giudice di Nuoto Sincronizzato.

“Indossata la mia prima maglia bianca ho avuto occasione di divertirmi ricoprendo tutti i ruoli che questa comporta – racconta la Nuzum – Ammetto però di essermi fatta affascinare fin da subito dal settore paralimpico prestando servizio a manifestazioni FINP e FISDIR e devo dire che è indescrivibile la magia che si prova assistendo a una gara di questi settori da bordo vasca. Vedere con i propri occhi questi campioni crescere e superare ostacoli sempre nuovi è per me motivo di orgoglio. Camminare a loro fianco nel ruolo di giudice di stile e vederli volare nell’acqua è, in qualche modo, lottare con loro fino alla vittoria”

Che tipo di vocazione hai verso il ruolo e verso il settore paralimpico?
“La vocazione per il ruolo penso sia semplicemente la mia voglia di esser utile e partecipare. L’orgoglio non nel “punire” squalificando, ma nel permettere a grandi atleti di ottenere grandi e onesti risultati. Il settore paralimpico mi è caro da sempre. Ho iniziato a seguire una squadra agonistica di nuoto come volontaria all’età di 13 anni e non ho più smesso trasformando una passione nel mio lavoro e qualificandomi in questo ogni giorno di più. Ho iniziato come tecnico FIN nel 2008 poi FISDIR dal 2012 e FINP dal 2013. Nel 2015 ho conseguito inoltre il titolo di Classificatore Nazionale FINP, settore in cui vivo un’esperienza meravigliosa e dove ho imparato ancora una volta a esaltare le funzionalità di un atleta e non le sue mancanze. Questo percorso mi ha portata dove sono oggi con una sempre più intensa volontà di qualificarmi e specializzarmi in questo meraviglioso settore”

Cosa ti ha spinto ad intraprendere il percorso per diventare Giudice paralimpico internazionale?
“Diciamo che è stata un’occasione di quelle da cogliere al volo. Tutto è iniziato da una telefonata durante la quale il mio cuore batteva a mille e, come terminerà, lo sa solo la vita: certo è che ce la metterò tutta e che non vedo l’ora”

Quali sono le principali difficoltà alle quali è sottoposto un Giudice durante una manifestazione FIN e quali invece quelle FINP?
“Secondo me in realtà le due manifestazioni sono molto simili. Il regolamento FINP rimanda praticamente a quello FIN con delle eccezioni come le partenze, giusto per citarne una delle più evidenti, o come gli adattamenti alla nuotata o i codici d’eccezione. L’unica difficoltà, a mio avviso, è prestare la massima attenzione per poter garantire uno sguardo attento sia al primo atleta che a quelli dell’ultima batteria: le sessioni gara a volte terminano dopo le 20:00!”

gug-criteria-2016Guardando lontano e aprendo il cassetto, troviamo Tokyo 2020 dentro o non ancora?
“Ovviamente me lo auguro! Sarebbe un vero sogno e un grandissimo onore ma per ora preferisco stare con i piedi per terra, concentrarmi e dare il massimo passo dopo passo”

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Paco Clienti

Responsabile Redazione Swim4Life Magazine