Attrezzi fantastici del mestiere e come trovarli

Personaggi e scene che si verificano durante la caccia al tesoro del nuotatore nella sacca a rete che contiene gli attrezzi da allenamento

“Se l’attrezzo tu vorrai nel sacchetto lo troverai”. Sembra l’inizio di una caccia al tesoro, ma a dirla tutta è proprio ciò che si verifica durante l’allenamento di nuoto, soltanto che come ricompensa non ci sarà un forziere pieno di pepite d’oro, bensì un bel blocco di lavoro da infiniti metri da nuotare!

Gli attrezzi del mestiere di un nuotatore sono molteplici e variano talvolta anche in base alla fantasia degli allenatori. La loro quantità è talmente elevata che per trasportarli in piscina serve un contenitore dedicato in aggiunta allo zaino o al borsone in cui ci si infilano costume, cuffietta, occhialini e le altre “normali” cose per nuotare e per fare una doccia post allenamento.
I più esperti arriveranno in piscina muniti di sacchetto a rete, ma attenzione, non conterrà frutti di mare; gli altri invece si caleranno nei panni di giocolieri presentandosi sul piano vasca mentre cercano di non far cadere gli attrezzi che sorreggono a mano.

Ma di quali attrezzi stiamo parlando? Sicuramente non di chiave inglese e trapano, bensì di palette, snorkel, pinnette, pull, tavolette e chi più ne ha più ne metta, indispensabili per un vero allenamento completo. Eh si, perché un vero allenamento di nuoto prevede l’utilizzo di attrezzi che vengono impiegati spesso e in quasi ogni sessione che si rispetti. Ma ciò che si verifica in una piscina quando servono gli attrezzi, è qualcosa di straordinario!

Quante volte vi siete sentiti ululare contro: “Prendete pull e palette!”

equipment-swimmingEd ecco che una folla inferocita si appresta al bordo vasca: calci, manate, testate e cuffie volanti per apprestarsi a recuperare gli attrezzi richiesti. Per immaginarvi la scena pensate alle donne in un negozio durante i saldi super scontati.
Ed il problema per chi si allena in una piscina con bordo a sfioro è sicuramente minore di chi si allena in piscina con bordo rialzato. Immaginate quei poverini la cui attrezzatura cade oltre il muretto: stanchi dei metri già nuotati, devono, con leggiadria simile ad un leone marino, aggrapparsi al bordo vasca che in quel momento sembrerà il monte Everest per scorgere la loro attrezzatura all’orizzonte.

Quante volte dopo la richiesta di attrezzi vi è stato chiesto dall’allenatore: “A chi manca?”

Come una sposa che lancia il bouquet di fiori sul gruppo di donne impazienti, così l’allenatore (o chiunque esso sia) lancia pull, tavolette e qualsiasi altra cosa serva in quel momento, senza mancare di dirsi tra se e se come un serial killer “Eccellente, adesso mi occupo io di voi”.

Ma nel frangente in cui vengono richiesti gli attrezzi si manifestano anche diversi personaggi:

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Lo sbadato, è quell’atleta che puntualmente ripone tutto il necessario troppo distante dalla corsia;
Il buon samaritano, ovvero quello che con grande e ammirevole pazienza si offre di uscire dall’acqua e recarsi lì dove è stata abbandonata l’attrezzatura altrui per recuperarla;
gli approfittatori, la cosa buffa è che “casualmente” in quel momento saranno in molti ad aver dimenticato qualcosa oltre la propria corsia ed allora il “buon samaritano” con un sorriso stampato e finto recupererà tutto ciò che gli verrà gentilmente richiesto. Il conto lo manderà poi a fine mese;
lo smemorato flessibile, quello che dimentica sempre qualcosa e che si adatta a misure e preferenze del compagno di squadra per farsi prestare gli attrezzi di cui manca. Ammettetelo, sarà capitato anche voi di aver indossato pinnette non vostre passando da un 36 a un 41 in men che non si dica, così come vi sarà capitato di prendere in prestito palette con lacci talmente stretti che a fine allenamento vi siete ritrovati il flusso sanguigno alle estremità delle dita praticamente fermo!
Il previdente, perché se c’è colui che dimentica sempre qualcosa, c’è anche sempre quello che porta tutto al doppio delle quantità necessarie: due paia di palette dello stesso tipo, due snorkel, due pull e così via, perché non si sa mai, possono servire.

mesh-bag-nuotoComunque sia, per chi non lo sapesse, indossare gli attrezzi da allenamento non è un’impresa semplice. Quante volte avete tardato la partenza della serie di allenamento perché non riuscivate a sfilare l’attrezzatura dal sacchetto? Su questa c’è da dire che sappiamo tutti, anche gli allenatori ormai, che talvolta si tratta solo di una scusa per partire in ritardo e risparmiarsi qualche metro, dato che anche un pesce incastrato in una rete in mare sarebbe riuscito a liberarsi più velocemente.

Quante volte invece siete rimasti terrificati da sessioni di allenamento in cui bisognava alternarsi tra palette, pinnette e snorkel? Ricordate che non servirà a nulla organizzarsi e posizionare tutta l’attrezzatura in ordine sul bordo vasca immaginando di indossarla così velocemente che nemmeno ai box della Formula Uno riescono ad essere così rapidi, perché puntualmente a fine della ripetuta si verificherà il mistero delle piscine: alzando gli occhi su dove avevate posizionato i vostri attrezzi, vi accorgerete che è sparito tutto!

La scena che si osserva è uno strato di humus composto da stringi naso, conta-vasche, palette per la rana, palette per la tecnica, elastici, pinnette lunghe, pinnette corte, snorkel, borracce, occhialini di ricambio, pull e tavolette. Se si scava bene si riesce a ripescare anche qualche nuotatore svenuto per l’allenamento del giorno precedente , inabissato tra gli attrezzi e lì dimenticato.

Ultimo problema che potrebbe risultare banale ma non da sottovalutare è il rimettere tutto nuovamente a suo posto dopo aver recuperato il materiale che sembrava essere disperso. L’incastro perfetto nella sacca a rete sembra un’utopia, eppure dopo svariati tentativi e calcoli minuziosi di tutti i millimetri da poter sfruttare, ecco fatto! Un sospiro di sollievo ed un’unica cosa che ci sobbalza nella testa: la prossima volta nel sacchetto meglio solo cozze.

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Rosaria Oliviero

Studentessa presso la Facoltà di Farmacia e appassionata swimmer! Un passato da agonista ed un presente da nuotatrice Master la spingono a seguire il nuoto in tutte le sue sfaccettature