Se sei un Nuotatore, il Nuoto amplifica le tue emozioni all’ennesima potenza, il cloro la costante, gli stati d’animo la variabile!
Appannati quasi sempre, lucidi quasi mai. Che siano trasparenti, verdi, neri o gialli e che siano “svedesi” o gommati, gli occhialini per i nuotatori sono un po’ come gli oblò di una nave che permettono di sbirciare e volgere lo sguardo sul mondo che navigano.
Il mondo clorato non è mai limpido quanto l’immaginario comune possa pensare, anzi, al contrario la maggior parte delle volte non permette di guardare con lucidità e raziocinio il mondo che circonda i nuotatori, che talvolta fanno difficoltà a guardare oltre i galleggianti delle corsie.
Il minimo comune denominatori di tutte noi “persone amanti dell’acqua clorata” è che una volta toccata l’acqua non ci lasci solo il cuore, ma ci lasci anche la mente. Soprattutto la mente.
L’acqua ti avvolge, il cloro ti consuma ma ti riempie anche. Tutto si muove in un’unica direzione che ha come punto di arrivo il blocchetto di partenza, che abbia o meno l’aletta o l’aggeggio per la partenza a dorso.
L’essenza del cloro di cui è impregnata la pelle ci trasporta immediatamente in quel luogo contemplativo che potrebbe essere paragonato ad un misto tra la “Camera dello spazio e del tempo” di Goku e “La camera dei segreti” di Harry Potter, un luogo in cui avviene la magia e in cui nutriamo speranze e lasciamo sogni.
Ma se la costante nelle vita degli amanti dell’acqua risulta essere il cloro, qual è la variabile?
Ma soprattutto c’è una variabile che influenza positivamente o negativamente la nostra vita clorata?
Tutto ciò che ci circonda può compromettere le nostre prestazioni in acqua: una canzone può farci salire l’adrenalina; una discussione può pregiudicare il rendimento in acqua.
Sembra facile dire “Entra in acqua e libera la mente” ma tra il dire e il fare c’è di mezzo una linea blu a forma di T che percorre tutta la vasca e che più che portare ad una soluzione dei problemi, li complica sempre più.
Come vedono il mondo i nuotatori dai loro occhialini
Nuotare rende la variabile della vita più vivida che mai, più tangibile.
Tutti i pensieri e tutte le emozioni vengono amplificate. Un piccolo sentimento, che sia rabbia, dolore, amore, gioia o delusione, può essere elevato all’ennesima potenza se sei un nuotatore!
E non prendiamoci in giro dicendo ”Vado a rilassarmi nuotando due vasche”, perché:
- quel giorno, per una serie di allineamenti planetari ostili, il vostro allenatore sarà in una forma smagliante e preso dall’euforia di far festa vi servirà su un piatto d’argento un bel B2 senza precedenti;
- la vostra anima competitivo/sportiva non lascerà spazio all’esitazione. Quel minimo di agonismo tra i compagni di squadra si sentirà ancor di più quando in acqua la testa non c’è e il fisico ne risente. Ma state attenti che per tenere un passo che non riuscite a sostenere, l’unica cosa che vi ritroverete a fine allenamento sarà una doccia calda fatta dopo essere stati resuscitati con una dose di epinefrina causa infarto del miocardio;
- se volevamo rilassarci ci iscrivevamo al corso di acqua fitness. Senza offesa per nessuno ma noi siamo nuotatori, il relax non fa per noi.
E si pensa sempre di poter nuotare più veloce dei propri pensieri.
E che poi in definitiva non va mai a finire così e ciò che ci turba tocca il bordo sempre prima di noi.
E per quanto una sessione di allenamento non possa sostituire una seduta dallo psicologo, noi continuiamo a nuotare.
Perchè la vasca è il nostro porto sicuro.
Perchè il mondo visto attraverso gli occhialini sembra meno brutto, fa meno paura.
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