Denise Dellagiacoma descrive un modo diverso e più intenso per allenare il Core coinvolgendo tutti i muscoli addominali e lombari riducendo lo stress
Il nuoto è una disciplina sportiva completa e questa è ormai cosa nota, mentre invece sta diventando gradatamente noto alla maggior parte degli sportivi che il nuoto può rappresentare anche una pratica complementare per la preparazione atletica e il miglioramento dei risultati da inseguire in altri sport e vice versa, altri sport possono contribuire a migliorare il livello competitivo nel nuoto.
Stiamo parlando di Cross Training, una pratica sempre più diffusa che vede l’abbinamento di due o anche più sport per curare aspetti dell’allenamento che con la sola disciplina principale avrebbero dei limiti di miglioramento.
Tra le discipline ideali per migliorare l’allenamento di un nuotatore, c’è il Sup Yoga, un’evoluzione dello Yoga che mette il praticante a contatto indiretto con l’acqua, niente di meglio per chi ama la piscina!
Di cosa si tratta? È un super workout di Yoga praticato su una tavola simile a quelle che si usano per il windsurf, sulla superficie dell’acqua: il lavoro sulla tavola che quindi è instabile, richiede un’applicazione e forza maggiore per mantenere l’equilibrio mentre si pratica gli esercizi di Yoga conseguendo inoltre un aumento della sensibilità che permetterà di capire come distribuire al meglio il peso del proprio corpo.
In sostanza è un’attività che permette di raddoppiare il lavoro svolto rispetto al normale Yoga, come affermano gli esperti del settore, vale a dire doppio lavoro muscolare, doppia concentrazione, doppio equilibrio.
Ma per approfondire meglio è appunto opportuno un confronto con un esperto del settore e chi meglio di Denise Dellagiacoma poteva aiutarci? Tre partecipazioni ai Mondiali juniores di Sci e poi il cambio di rotta che l’ha portata a dedicarsi ad altro appassionandosi alla Corsa per esempio, prima di diventare un’esperta di Yoga e Sup Yoga che ha insegnato recentemente in una lezione dimostrativa presso la Virgin Active di Milano nell’ambito della giornata H2O Active organizzata da Speedo e Samsung
Che differenza c’è prima di tutto tra Yoga e Pilates e tra Yoga e Sup Yoga?
«Lo yoga è innanzitutto una disciplina non solamente fisica ma anche spirituale, anzi meglio ancora, nasce prima di tutto come disciplina spirituale e poi è diventata anche fisica. È una fusione di esercizi che migliorano la forza fisica, la flessibilità e l’equilibrio, un insieme di tecniche che dona rilassamento al corpo e anche alla mente. Il Pilates invece è più una ginnastica postuarale che va a lavorare molto sul rafforzamento del Core, ovvero addominali e dorsali chiamata anche Power House perché è proprio la zona di potere, è da li che partono tutti i movimenti ed è importante che sia forte. Il Sup Yoga invece non è altro che lo Yoga eseguito su una tavola, lo stand up paddle. La superfice dell’acqua e la tavola sono ovviamente molto instabili, quindi richiedono molto più focus e concentrazione, molto più equilibrio e forza»
Da quanto tempo viene proposta la pratica di Sup Yoga e da quanto Lei pratica questa disciplina?
«Io credo di esser stata una delle prima in Italia ad aver iniziato a praticare e soprattutto insegnare SupYoga. Molti anni fa sono stata alle Hawaii ed è da lì che ho cominciato e che me ne sono innamorata. La cosa che più mi piace è poterlo fare a stretto contatto con la natura e con un elemento che io amo e sento particolarmente mio, l’acqua. Non solo mi piace il fatto che richieda così tanto impegno e che sia così efficace sul corpo, ma anche la parte meditativa merita. Sei praticamente cullato dall’acqua e non c’è cosa più rilassante»
È possibile invece praticare una buona sessione di Yoga immersi in acqua?
«Sì è possibile. Ovviamente meglio se una persona già pratica Yoga abitualmente e quindi conosce le posizioni e l’allineamento»
Quali caratteristiche deve avere l’abbigliamento ideale per praticare Sup Yoga e perchè?
«Un abbigliamento che vada bene per ogni tipo di movimento e che vada bene anche per l’acqua. La collezione H20 Active di Speedo sembra esser nata e fatta apposta per questo. È davvero perfetta»
Il Sup Yoga può essere considerato per un nuotatore un “recupero attivo” e quindi una sessione di allenamento in cui agevolare il recupero muscolare, del sistema nervoso, psicofisico e riequilibrare lo stato chimico e ormonale dell’organismo?
«Sì, può esserlo. Aiuta soprattutto ad allungare i muscoli, ma li rinforza anche. Aiuta l’equilibrio sia fisico che mentale e regale benessere, sempre sia fisico che mentale. La sessione di allenamento può far salire il battito anche di molto, per poi finire in meditazione e in un totale abbandono»
Quali muscoli impegna il Sup Yoga?
«Tutti, anche quelli che le persone non sanno di avere, ma chi lo pratica scopre questa sorpresa il giorno successivo all’allenamento – risponde sorridendo Dellagiacoma – In particolare allena molto i muscoli centrali e del core»
Quali sono dunque i vantaggi del praticare Sup Yoga?
«Avrai un corpo più allenato, una muscolatura forte e allungata, più equilibrio, sia fisico che mentale e amerai il contatto con l’acqua»
Andiamo nello specifico del campo che ci interessa maggiormente: quali sono i vantaggi per un nuotatore nel praticare Sup Yoga come attività di cross training e vice versa per uno yogi?
«Praticando Sup Yoga un nuotatore sarà sicuramente più flessibile e più equilibrato. E un altro aspetto molto importante dello Yoga è il respiro, la chiave di questa disciplina. La pratica ti aiuta a rieducare il respiro, cosa che la maggior parte di noi ha completamente “disimparato” ad utilizzare e penso che per un nuotatore questo sia ottimale»
Quanto dovrebbe durare una sessione di Sup Yoga adeguata ad apportare una proficua attività di cross training ad un nuotatore e con quale frequenza ci si dovrebbe allenare per non esagerare o per non fare troppo poco?
«Un’oretta di lavoro, due volte alla settimana, credo potrebbe essere il perfetto compromesso»
Ricapitolando i vantaggi del Sup Yoga:
- È un super workout di Yoga che aumenta concentrazione, forza, equilibrio e sensibilità permettendo di capire come distribuire al meglio il peso del proprio corpo
- Allena il Core perché ogni movimento parte dal centro del corpo, coinvolgendo tutti i muscoli addominali e lombari
- È una pratica di mindfullness, ovvero lo sforzo consente di raggiungere uno stato meditativo profondo in maniera costante, anche perché la perdita di concentrazione è subito seguita da un rinfrescante tuffo nell’acqua
- Riduce lo stress, perché è una pratica che grazie al respiro connesso al movimento regala pace e armonia a corpo e mente
- È per tutti ed è divertente, perché anche in una disciplina come questa è importante non prendersi troppo sul serio e se si dovesse cadere in acqua, è obbligo farsi una risata
- È introspettivo e molto rilassante, perché la sensazione post Shavasana dopo una sessione di Yoga, è nettamente amplificata dopo una sessione di Sup Yoga in cui siete cullati dall’acqua.
Provare per credere!
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Qui di seguito il video riassunto della giornata H2O Active Speedo di Denise Dellagiacoma al Virgin Active di Milano:
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