Nuoto, un anno di emozioni da rivivere augurandovi un nuovo anno di nuoto emozionale

Dal 2017 al 2018, tutto quello per cui abbiamo gioito e quello che speriamo di vivere nel nuovo anno

La fine di un percorso ci porta sempre a chiedere a che punto siamo arrivati, esaminando i progressi fatti e ponendo su di un bilancia tutti gli avvenimenti trascorsi valutando ciò che poteva essere tralasciato e ciò su cui poteva essere focalizzata di più l’attenzione. La fine di un percorso ci porta anche a chiedere se ciò che è stato poteva essere evitato, se quel piccolo errore che ci è costato mille pensieri poteva essere scansato o se si poteva fare meglio. Ci porta a chiedere “Come sarebbe andata  se…” mettendo in discussione tutto ciò che il percorso in se è stato.

D’improvviso il quadro generale compare innanzi agli occhi: uno schema che riassume tutte le vicissitudini, tutte le falle e tutti i successi. Uno schema che non lascia spazio all’immaginazione, ma ti presenta tutto ciò che hai creato negli ultimi 365 giorni vissuti.

Il 99,73% del 2017 è ormai andato. Ma davvero cambia qualcosa da un minuto all’altro? Da un giorno a un altro? Da un anno a un altro? Sicuramente no. O meglio ciò che cambia risulta essere l’atteggiamento del singolo nell’affrontare ciò che verrà: nuovi propositi, nuove ambizioni e nuovi obiettivi da raggiungere. È sempre per tutti l’anno zero che però si ripropone con ciclicità ogni 365 giorni.

Per tutti gli “individui clorati” il nuovo anno è dato sicuramente dall’inizio della nuova stagione agonistica: il passaggio dal 2017 al 2018 è semplicemente un pretesto per poter saltare allenamenti o poter mangiare quel po’ in più senza troppi sensi di colpa. Tuttavia è bello poter ripercorrere i vari momenti emozionanti che quest’anno bisestile ci ha riservato.

Il mio Throwback to the glory inizia con il Trofeo Di Città di Milano, marzo 2017, in cui Gabriele Detti nuota il miglior crono mondiale dell’anno sui 400 stile libero (3’45”28), confermato poi nell’aprile successivo quando dopo ben 17 anni, il livornese riesce ad abbattere il record italiano siglato da Massimiliano Rosolino (3’43”36). Era però solo l’inizio di un anno d’oro, avvalorato mesi dopo dall’oro mondiale negli 800 stile e dal bronzo iridato nei 400 stile.

Pochi giorni prima si erano vissuti momenti di eccitazione durante i Criteria Nazionali Giovanili interpretati al meglio da volti che potrebbero raffigurare il futuro del nuoto italiano, quei Sara Franceschi, Thomas Ceccon, Nicolò Martinenghi, Alessandro Miressi, Ivano Vendrame, Ilaria Cusinato, Silvia Scalia e Tania Quaglieri sui quali tanto si spera.

Foto Andrea Staccioli / Insidefoto / Deepbluemedia

Nicolò Martinenghi in particolare, per tutto il 2017, ha dimostrato con diversi segnali, uno tra i tanti quel Record Italiano e Mondiale Juniores sui 100 rana in 59”23 ai Campionati Europei giovanili di Netanya, di voler seguire le orme del veterano Fabio Scozzoli che intanto a quasi 30 anni ha deciso di riemergere tra i grandi: finale con record italiano nei 50 rana ai Mondiali di Budapest e poi oro e argento agli Europei in vasca corta di Copenaghen, con tanto di Record Europeo nei 50 rana portato a 25”62 sotto gli occhi di Re Adam Peaty.

È stato il 2017 di Giacomo Carini che ha abbattuto il tanto ricercato Record Italiano nei 200 delfino con 1’55”40.

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È stato il 2017 di Simona Quadarella che in quel di Budapest ha conquistato il suo primo bronzo mondiale imponendosi negli 800 stile (8’16″53).

È stato il 2017 della “divina” Federica Pellegrini che stupendo tutti, è tornata sul tetto del mondo a Budapest nei suoi 200 stile libero (1’54”73) annunciando poco dopo che quello sarebbe stato il suo ultimo 200 stile della carriera. Che sia solo un flirt temporaneo questo con la velocità?

È stato il 2017 della conferma di Gregorio Paltrinieri che dopo aver vinto in ordine i suoi 1500 stile agli Europei di Berlino 2014, ai Mondiali i Kazan 2015, agli Europei di Londra 2016 e soprattutto alle Olimpiadi di Rio 2016, mantiene il dominio della distanza lunga in vasca anche ai Mondiali di Budapest fronteggiando un agguerrito Mykhailo Romanchuck che batterà poco dopo anche alle Universiadi di Taipei in cui trionfa inoltre negli 800 stile e nella 10 km in acque libere, suo nuovo orizzonte.

È stato il 2017 del dorso che ha visto abbattere i Record Italiani dei 200 prima da Matteo Restivo e poi da Margherita Panziera. È stato l’anno del dorso, ma è stato soprattutto l’anno di Sabbioni, che dopo un 2016 senza energie e poco proficuo, ha rimontato con due Record Italiani nei 50 e 100 dorso ai Campionati Assoluti Invernali, seguiti dall’oro e argento degli Europei in vasca corta di Copenaghen.

È stato il 2017 di Matteo Rivolta che dopo un tempo infinito è riuscito ad abbattere il Record dei 200 farfalla in vasca corta di Niccolò Beni (1’53”06) ma è stato in generale il 2017 del nuoto italiano che ha disputato il suo miglior mondiale di sempre a Budapest, il 2017 dei nuotatori italiani vincenti, da Luca Dotto campione europeo nei 100 stile di Copenaghen, ai vari Marco Orsi, Ilaria Cusinato, Piero Codia e tutti quelli che sono saliti su un podio internazionale quest’anno.

È stato anche il 2017 del nuoto paralimpico più vincente di sempre ai Mondiali di Città del Messico, dove sono state conquistate ben 38 medaglie, 20 d’oro, 10 d’argento e 8 di bronzo che sono valse il terzo posto nel medagliere alle spalle di super potenze come Cina e Stati Uniti, senza contare u numerosi primati mondiali, europei e italiani siglati.

Il finale di questo 2017 ha visto infine versare lacrime di emozione per l’addio di Filippo Magnini che ha annunciato il suo ritiro dal nuoto davanti alla platea di Riccione durante gli Assoluti. Due volte Campione del Mondo dei 100 stile, oltre 60 medaglie in campo internazionale, una leggenda vivente del nuoto italiano che ha deciso di dire “va bene così”.

È stato insomma un anno che ci ha regalato emozioni e momenti di sconforto.

Un anno che ci ha lasciato tanto. Un anno che ci ha fatto capire che il non mollare mai la presa, che il non arrendersi davanti alle avversità che la vita ci riserva, ripaga sempre. Un anno di rinascita, un anno di rivincite.

365 giorni che sono serviti per porre le basi per ciò che verrà, per poter aver la giusta carica per affrontare un 2018 con la consapevolezza di poter eccellere, di poter dimostrare sempre ciò che si è e quanto si vale.

Perché il numero dei giorni che passa non ha importanza, la cosa fondamentale è che ogni anno, ogni giorno, ogni minuti e ogni secondo, sono un opportunità date per potersi mettersi sempre in gioco.

Dunque ciò che noi di Swim4Life vogliamo augurare a te, caro nuotatore che non ti basti mai;

  1. A te la cui bussola è una linea blu sul fondo della vasca;
  2. A te che riparti sempre da dove hai lasciato, trovando ogni volta motivo per migliorarti;
  3. A te che vinci paure, fatiche, crampi e orecchie tappate;
  4. A te che vivi di adrenalina;
  5. A te che per respirare serve trattenere il respiro;
  6. A te che il profumo di cloro ti contraddistingue;
  7. A te che più stai fermo più caschi male;
  8. A te che hai fatto delle corsie il tuo posto sicuro,

che questo 2018 possa regalarti ogni giorno momenti propizi per poter trionfare, giorni di opportunità per poter esprimere al meglio il potenziale di cui sei padrone e giorni di forza per poterti rialzare con vigore dalle inevitabili cadute che la vita ci riserva, perché l’importante non è non cadere mai, ma sapersi rialzare.

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Rosaria Oliviero

Studentessa presso la Facoltà di Farmacia e appassionata swimmer! Un passato da agonista ed un presente da nuotatrice Master la spingono a seguire il nuoto in tutte le sue sfaccettature