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photo Giorgio Scala / Deepbluemedia / Insidefoto

Gregorio Paltrinieri cuore di leone non basta, quarto nei 1500 ma quanto onore!

Titolo olimpico a un super Finke da 25”78 nell’ultima vasca, l’oro torna in America dopo 37 anni, settimo Lorenzo Zazzeri nei 50 stile libero

Era arrivato alle Olimpiadi di Tokyo da cane bastonato, con una mononucleosi sulle spalle che vedeva i suoi sogni sgretolarsi, come da lui stesso ammesso, e invece Gregorio Paltrinieri ha compiuto un miracolo!

Argento negli 800 stile libero, l’Azzurro parte per la finale dei 1500 stile libero dettandone il ritmo con un attacco coraggioso che lo vede davanti a tutti per i primi 250 metri.

Il tedesco campione del mondo in carica Florian Wellbrock non ci sta a incassare un’altra sconfitta e progredisce gradualmente per riprendere l’avversario di mille gare e sorpassarlo, imitato poche vasche dopo dall’ucraino campione europeo in carica Mykhailo Romanchuk.

La gara resta però aperta, con almeno cinque atleti in lotta per il podio nel primo terzo di finale, in cui lo Robert Finke risale e sorpassa anche lui super Greg.

Ai 1000 metri Paltrinieri resta in scia dei tre avversari pur conducendo una gara senza gambe, a differenza degli altri tre che mantengono una nuotata costante.

È difficile ma l’atleta delle Fiamme Oro e Coopernuoto allenato da Fabrizio Antonelli non molla e butta anima, cuore e corpo in vasca, provando il tutto per tutto per raggiungere il podio.

Con i quattro atleti in gara appaiati, sembra di vedere una gara in acque libere, in cui si attende soltanto lo strappo finale di uno degli atleti per puntare dritto all’oro.

Lo strappo arriva infatti ai 1250 metri, con Wellbrock che prova a staccare gli avversari che però non si arrendono.

È un finale incredibile, che a memoria d’uomo non trova precedenti in una gara in cui normalmente si è sempre vista una supremazia netta di un atleta davanti a tutti gli altri.

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Come nella finale degli 800, l’americano Finke apre il NOS nell’ultima vasca che nuota in 25”78, sovraumano, chiudendo davanti a tutti in 14’39”65 con l’oro che torna negli USA dopo 37 anni dalla vittoria di Michael Jon O’Brien.

Argento a Romanchuk con 14’40”66 e bronzo a Wellbrock in 14’40”91, con Paltrinieri ai piedi del podio in 14’45”01.

Ho fatto di tutto ma oggi non è bastato, ero stanchissimo – spiega Paltrinieri – Loro hanno fatto una gran gara, sono stati più forti di me. Ho provato a partire forte ma nel mezzo ero distrutto, non ce la facevo, complimenti a loro.

Le sensazioni di stanchezza eccessiva oggi erano forti e non potevo fare nulla di più, non ho nulla da rimpiangere – aggiunge Paltrinieri – Il tempo non mi appartiene, ma lo sport è anche questo. Oggi non ero al 100%, ma ho dato il massimo. Proverò a recuperare più che posso per la 10 km”

Prova di carattere immensa quella di Paltrinieri, che ancora una volta dimostra quanto sa essere sportivo nelle sconfitte quanto nelle vittorie.

Onore a Greg.

L’ultimo show delle Olimpiadi si era aperto all’Aquatics Centre di Tokyo con la finale dei 50 stile libero maschile che non ha lasciato spazio alle sorprese, con la vittoria del super favorito Caeleb Dressel.

Solita partenza supersonica dello statunitense campione del mondo in carica che nuota davanti a tutti incontrastato e incontrastabile segnando il nuovo Record Olimpico in 21”07, a 3 centesimi dal suo Record Americano e secondo all time mondiale e 23 centesimi sotto a quello Olimpico di Cesar Cielo del 2008.

Alle sue spalle si conferma il francese vice campione olimpico Florent Manaudou con 21”55, seguito dall’immenso e statuario brasiliano Bruno Fratus che a 32 anni vince il bronzo in 21”57.

Deve accontentarsi del settimo posto Lorenzo Zazzeri, che nuota vicinissimo al personale delle semifnali segnando 21”78.

L’atleta fiorentino del Centro Sportivo Esercito e Rari Nantes Florentia allenato da Paolo Palchetti alla Bellariva di Firenze si ferma a 41 centesimi dal Record Italiano di Andrea Vergani del 2018 e il diventa secondo italiano a disputare una finale olimpica nella gara veloce per eccellenza dopo Vismara a Sydney 2000.

Essere in questa finale è tanta roba – ha dichiarato Zazzeri – Non mi aspettavo di essere così competitivo prima di partire, sono paurosamente vicino alle medaglie e non ho nulla da recriminarmi. Da una parte è positivo che io non abbia vinto, perché finisce un quadriennio olimpico e ne inizia uno nuovo con obiettivi diversi. Adesso non posso più nascondermi e devo lavorare per realizzarmi anche a livello individuale”

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photo Giorgio Scala / Deepbluemedia / Insidefoto

Nessuna sorpresa anche nella finale dei 50 stile libero femminile, vinta dall’australiana Emma McKeon con il nuovo Record Olimpico e Australiano di 23”81 con il quale migliora il suo 24”00 delle semifinali e si ferma a 14 centesimi dal Record Mondiale della svedese Sarah Sjostrom che chiude alle sue spalle in 24”07.

Terzo all time mondiale per l’australiana, bronzo per la danese campionessa olimpica in carica Pernille Blume in 24”21.

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Paco Clienti

Responsabile Redazione Swim4Life Magazine