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Tecnica ed assetto regalano velocità, ma serve anche una vasca scorrevole!

Quali sono i parametri fisici ideali di una piscina per poter nuotare velocemente

Cos’è che rende una vasca scorrevole e veloce? Quante volte è capitato di fare prestazioni non positive in determinati impianti sportivi ed invece andare puntualmente forte in altri? Anche il fattore psicologico conta, così come la preparazione, ma senza dubbio esistono vasche più scorrevoli di altre e questo dipende da più fattori.
Il primo da considerare è sicuramente l’architettura della vasca.
Partiamo dal fondale
Quando la vasca ha un fondale irregolare, ovvero è più profonda da un lato e meno dall’altro, si deve tener conto di fattori fisici che possono condizionare lo scivolamento del corpo in acqua. Come già trattato in un nostro articolo realizzato dal dott. Cristiano D’Errico, membro della F.M.S.I. – Federazione Medici Sportivi Italiana (clicca qui per leggerlo), la biomeccanica del nuoto analizza diversi fattori allo scopo di definire i parametri fisici ideali per realizzare la miglior prestazione possibile. Nello studio di questi parametri, emerge che la spinta di Archimede, ovvero dal basso verso l’alto, può influire sullo scivolamento del corpo nel fluido e sulla potenza di spinta dello stesso. La spinta di Archimede è una forza opposta al corpo che spinge verso il basso ed è pari al peso del liquido spostato. Se la spinta di Archimede è minore del peso, il corpo non viene spinto verso l’alto in maniera significativa e quindi praticamente galleggia di meno.

Se si nuota in una vasca con fondale irregolare, le varianti che determinano lo scivolamento del corpo all’interno del fluido sono più rilevanti. Nella fase di virata ad esempio, è opportuno affrontare il muretto in scivolamento quando si nuota nel lato dove il fondale è meno profondo, per diminuire la forza resistente del corpo stesso e ripartire velocemente dopo la spinta. Diversamente, sul lato dove il fondale è più profondo, è necessario nuotare con più forza per vincere la maggiore opposizione del peso del corpo in vantaggio sulla spinta di Archimede ed affrontare il muretto alla virata con maggiore vigore, anche per evitare di essere risucchiati dalle onde di ritorno. Il fondale regolare che si aggira intorno ai due metri di profondità, può essere la situazione ideale per realizzare la migliore prestazione possibile ed un fattore determinate per ottenere una vasca scorrevole.

Anche i muretti di delimitazione della vasca determinano lo scivolamento all’interno della stessa. La miglior condizione è quella creata con i bordi a sfioro che rendono minima l’onda di ritorno, ma anche i moderni pontoni aiutano a far defluire meglio l’acqua, oltre che offrire un supporto di appoggio e spinta migliore alle virate.

nuotare-veloceAltro fattore che determina la “velocità” di una vasca, è la dimensione della vasca stessa per numero di corsie. Una vasca con più corsie sarà più scorrevole di una vasca con meno corsie, in quanto le onde di ritorno faranno più difficoltà a rimbalzare dai muretti laterali al centro della vasca.

La temperatura dell’acqua è un altro elemento che può determinare in parte la velocità di una vasca, in quanto la densità dell’acqua cambia a seconda delle temperature e la densità dell’acqua determina anche la capacità di scorrimento all’interno del fluido.

Infine l’ambiente. Il fatto che la vasca risieda all’aperto o al chiuso, determina cambiamenti importanti delle caratteristiche ambientali, delle condizioni di umidità ed ossigenazione dell’aria, influendo sulle capacità di respirazione e quindi di galleggiamento dell’atleta. Di conseguenza queste differenze possono variare la capacità di un nuotatore di scorrere all’interno dell’acqua.

In linea di massima, in ogni caso, è sempre bene trovare il miglior assetto in acqua al fine di vincere le forze in gioco ed aumentare la velocità del corpo all’interno del fluido. In virata ad esempio, oltre a tenere le gambe ben unite durante la fase di raccolta e spinta dal muretto e durante la fase subacquea, è necessario tenere anche la testa verso il basso, fino a quando non riparte il ciclo di respirazione, al fine di creare meno opposizione possibile alla fase di spinta ed evitare lo squilibrio di assetto. In altre parole bisogna ricercare il miglior assetto idrodinamico possibile durante tutte le fasi della nuotata, tuffo e virate comprese.

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Paco Clienti

Responsabile Redazione Swim4Life Magazine