L’identikit di ogni specialista, dai maledetti ranisti agli imponenti delfinisti
Noi nuotatori abbiamo tutti quanti il nostro stile, ma appena ci appassioniamo ad uno dei fantastici quattro, gli altri perdono ogni appeal e inoltre iniziamo a covare una vera e propria insofferenza per chi li pratica. Siamo troppo complessi per capire il perché, ma è così. Gli stileliberisti odiano i dorsisti, i dorsisti odiano i ranisti e tutti odiano i delfinisti!
C’è poco da essere seri qui, le corsie le dovrebbero limitare col filo spinato, così a fine allenamento mostreremmo fieri le stimmate provocate dagli altri compagni. Chi si allena in allegra compagnia sa di cosa stiamo parlando.
Se poi si deve partire per una serie di misti, allora alla fine si conterebbero morti, feriti e pezzi di unghie colorate tristemente abbattute sul bordo vasca.
La verità è che il nuoto è uno sport estremo, fatto di combattenti che indossano un’armatura fatta di gambate da fallo in area di rigore e tocchi di mano non propriamente gentili. Ma sapete che c’è una vera e propria identificazione della personalità per ogni stile? Eccole, stavolta non elencate in ordine dei misti!
Che personalità di nuoto hai?
Ranisti
Il primo profilo spetta assolutamente a loro. Prima domanda: cos’è la rana? Devi essere un po’ matto per diventare ranista, ma soprattutto devi avere spirito di sopportazione ed armarti di santa pazienza. La rana è uno stile per pochi eletti.
Sembra che vadano piano, così sinuosi nel perfetto accordo braccia/gambe, fin quando non ti becchi una gambata che talvolta arriva perfino dalla corsia di fianco a quella dove stai nuotando, con conseguente ematoma che si va ad aggiungere alla diagnosi di lesioni gravi già provocata dai dorsisti di cui potete leggere subito dopo. Prognosi: dieci giorni, salvo complicazioni (maledetti ranisti).
Dorsisti
Prima di staccarsi dal muretto hanno già l’espressione colpevole di chi si prepara a toccarti i piedi con le mani. Si giustificano col fatto che hanno gli occhi puntati al soffitto e che quindi non possono avere contezza della distanza che li separa da chi li precede.
Se occupano la parte centrale della corsia, te li ritrovi a due centimetri dal viso alla prima virata. Se si posizionano lateralmente, il malcapitato sarà colui che nuota nella corsia accanto. Insomma, dove li metti fanno danni.
Si tirano alla corsia, fanno subacquee alla Ryan Lochte e te li vedi spuntare a metà vasca a picchiarti letteralmente i talloni. Le sparizioni dei tappa naso negli spogliatoi sono finalizzate alla loro definitiva estinzione.
Stileliberisti
Che male fanno? Sono fluidi, aprono le danze dell’allenamento, danno poco fastidio e conoscono le regole della precedenza, tranne ovviamente se sono più veloci di te. Lì parte la gara a chi ti doppia di più e se per caso ti imbatti in uno stileliberista puro, magari velocista, preparati ad ubriacarti di cloro.
E per fortuna che non c’è coma da acqua, perché bere in una corsia tutta composta da stileliberisti è la normalità. Acqua dalle bracciate, dalle gambate, acqua che sgorga peggio della fontana di Trevi anche dallo snorkel!
Mististi
Eccoli, con la saccenza di chi sa che “tanto faccio tutto”. Nessun allenamento li spaventa, adattandosi a qualsiasi tipo di serie e mentre per gli altri poveri comuni appassionati ad un solo stile, le gare saranno sempre affollate come la Posta ai primi del mese, loro giacciono comodamente in camera di chiamata guardando gli altri dall’alto verso il basso.
La distanza non conta, loro sanno di dare spettacolo perché appartenenti ad una elite nell’elite. Se poi oltre ad essere mististi amano anche la gara peggiore che possa essere stata creata, gli innominabili 400 misti, non provate nemmeno ad accennare interesse nella specialità, fanno spallucce, sorridono, al massimo rispondono “Tu invece? Sempre sul tuo 100 stile”?
Delfinisti
Dulcis in fundo, loro. Croce e delizia di ogni squadra che si rispetti, solitari quanto basta, perché quando partono loro, meglio lasciare un ampio margine.
Muovono l’acqua della piscina fino ad arrivare al vecchietto in corsia di nuoto libero, apertura alare delle braccia senza nessuna possibilità di scampo per chi ci si imbatte.
Durante gli incontri ravvicinati sei fortunato se ti saltano soltanto gli occhialini, qualche centimetro in più e addio a due ore dalla onicotecnica. Non chiedetemi più come mi si sono spezzate le unghie: ho delfinisti che si allenano con me!
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