A cosa serve e in che modo influisce il presidio odontoiatrico su articolazioni e muscolatura.
Hugo Campagnaro con il suo paradenti azzurro Napoli ha fatto incuriosire in tanti, diventando testimonial di un nuovo approccio al miglioramento della performance atletica, già conosciuto dagli atleti professionisti e anche nello sport amatoriale.
Ma cos’è quel paradenti ed a cosa serve? Siamo da sempre abituati a vedere gli atleti impegnati negli sport da combattimento o da contatto mordere un pezzo di plastica per salvaguardare la propria dentatura. Ed è proprio questa la funzione di un Paradenti Sportivo, ovvero una mascherina di silicone che ricalca la forma dei denti e permette all’atleta di ammortizzare i colpi ricevuti sui denti o a questi trasmessi attraverso le ossa della faccia.
Di contro, in ambito odontoiatrico è prassi comune prescrivere a pazienti con problemi di digrignamento (diurno o notturno), dolori o disfunzioni articolari, il Bite o Placca Occlusale, ovvero un presidio trasparente che impedisca l’abrasione dei denti, permetta ai muscoli preposti alla funzione masticatoria di rilassarsi ed alle superfici dell’articolazione temporo-mandibolare di riposizionarsi in una posizione più idonea.
Non basta però creare uno spessore tra i denti per trarre giovamento dall’applicazione del Bite: definire la posizione migliore da far assumere ai denti durante l’attività fisica, richiede competenza e strumenti adeguati.
Tipologia di Bite e finalità di utilizzo
Esistono diversi tipi di Bite che possono essere utilizzati per migliorare la funzione muscolare, alcuni, quali la Placca di Svincolo e la Placca Neutra, che possono risultare utili per brevi periodi, allo scopo di aiutare la risoluzione di infortuni o problemi muscolari o quando ad esempio, nel nuotatore d’elite ma anche nel nuotatore amatoriale, il forte stress compromette anche la corretta postura durante gli allenamenti.
La Placca di Svincolo rappresenta la forma più semplice di rialzo occlusale ed è un dispositivo di solito più rigido che prende la forma dei denti dell’arcata superiore o inferiore, mentre dal lato opposto è piatto. Ciò permette alla mandibola di assumere la posizione più “comoda” e detendere la muscolatura facciale e cervicale con un ovvio miglioramento dei sintomi dovuti alla contrattura. Ma i benefici che si possono ottenere da questo tipo di apparecchio sono relativi al periodo limitato nel quale viene utilizzato. Oltre i 4-6 mesi di utilizzo infatti, si rischia addirittura di subire problemi dovuti ad un eccesso dell’attività dei muscoli masticatori che saranno spinti a una incessante attività alla ricerca di una posizione dentaria stabile.
La Placca Neutra, in tutto simile a quella che si usa per proteggere i denti dal digrignamento, permette invece di rilassare la muscolatura aumentando lo spessore tra i denti (meno delle placche del tipo precedente), bloccandoli in una posizione fissa e diminuendo l’attività parassita dei muscoli masticatori. Anche in questo caso i benefici restano limitati nel tempo, essendo prevedibile nel lungo periodo una contrattura di detti muscoli per via dell’effetto “gomma da masticare”.
Questi due tipi di placche possono rappresentare in ogni caso un primo step di trattamento che porti poi all’utilizzo di un altro tipo di dispositivo più complesso nelle sue funzioni e caratteristiche, ovvero la Placca di Riposizionamento o Bite Gnatologico.
Si tratta di un ortotico che analogamente ad un plantare che si mette tra il piede e la scarpa, fornisce, in questo caso ai denti, una nuova posizione più corretta rispetto a quella originaria. Questo presidio permette dunque di fornire una nuova stabilità, riequilibrare la muscolatura e la funzione dell’articolazione temporo-mandibolare, favorendo masticazione, deglutizione e riallineamento posturale.
Perchè il Bite può influire sulla performance del nuotatore?
Dalla punta della testa alle piante dei piedi, identifichiamo delle catene osteo-artro-muscolari che interagiscono e si compensano e talvolta, si scompensano a vicenda. È per questo che una occlusione scorretta si ripercuote su una postura scorretta, costringendo i muscoli e le articolazioni a lavorare in maniera sbagliata determinando contratture, dolore e perdita di efficacia del gesto atletico.
Non abbiamo bisogno di elaborati studi clinici per sapere che durante le situazioni di stress l’atleta tende a stringere i denti e che, a maggior ragione, ciò avviene all’apice dello sforzo fisico durante la prestazione sportiva. Serrare i denti serve psicologicamente a cercare maggiore equilibrio, stabilità ed aumentare l’espressione della nostra forza. Ma serrarli in una posizione scorretta o digrignarli durante l’esercizio fisico, può alterare il nostro equilibrio e portare a una riduzione della performance oltre che a problemi muscolari.
Il Bite serve quindi a trovare la migliore posizione dei denti e della mandibola che permetta di riequilibrare la postura e di conseguenza consenta a tutti i muscoli del corpo di lavorare in modo equilibrato e sinergico, cooperando fra loro per ottenere la massima resa ai fini della prestazione sportiva.
Esso assume inoltre anche una funzione di prevenzione, poiché una postura equilibrata durante l’allenamento e la gara, riduce a breve termine il rischio di infortuni muscolari ed a lungo termine i danni dovuti al sovraccarico articolare.
In conclusione, per un nuotatore, ma in generale per tutti gli atleti delle discipline acquatiche, il Bite aiuta ad aumentare la forza e la resistenza, oltre a ridurre lo stress fisico – atletico.
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Articolo realizzato con la collaborazione del Dott. Ugo Nicodemo, PhD
Odontoiatra – Dottore di ricerca in tecnologie biomediche applicate alle scienze odontostomatologiche
Invisalign Provider – Svolge la sua attività presso lo Studio Medico Odontoiatrico Nicodemo
Viale Ascione, 59 – Portici (NA)
Contatti: ugonicodemo@gmail.com – 0817764651 – 3383907454
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