Ansia da prestazione? Ecco la profilassi anti-panico per i Master!

Poche buone regole per evitare stress e ansia da debutto per i nuotatori senza età

“Wake me up when september ends” cantavano i Green Day. Ebbene, settembre è finito, ottobre anche. Fermate il tempo per favore perché è arrivato addirittura novembre, mese di inizio stagione Master 2017/2018! Nuovi tesserini, nuovi propositi, nuovi obiettivi, nuove facce bagnate dal cloro, nuovi costumi, ma l’ansia che precede ogni nuovo debutto in acqua pare essere sempre la stessa.
Tecnicamente il Circuito Supermaster FIN inizia a fine ottobre, ma a parte i pochi italiani che disputano le Distanze Speciali Lombardia, il Trofeo di Verolanuova e quello di Rovigo, tutti gli altri 10mila e passa tesserati riprendono da novembre.

C’è chi non vede l’ora di rimettersi in gioco e chi invece rimanda il tutto alla successiva manifestazione perché sente di non aver recuperato la perfetta forma fisica e le energie necessarie. Ma arriverà per tutti, prima o poi, quel momento in cui i piedi saranno in posizione, track o grab che sia, pronti per la partenza dal blocchetto.
Vada come vada, superata la fase aerea del tuffo è tutto in discesa, o quasi. L’ansia che vi accompagna ai blocchi può essere paragonata alle cheerleader delle squadre di football americane: tanto stimolanti quanto fastidiose nel momento in cui la loro vocina penetra nell’emisfero destro del cervello e non ne esce più, creando l’impossibilità di concentrarsi sul game. E sebbene qualcuno vi dica “la calma è la virtù dei forti” , voi rispondetegli come Montale farebbe “Spesso l’ansia di nuotare ho incontrato”.

Quindi, per evitare fenomeni di “ansite“ o ritrovarsi nella classica situazione “Ops ho dimenticato l’asciugamano e non posso gareggiare”, meglio fare una profilassi anti-panico.
Avvertenze: non consigliata a soggetti con poca voglia di nuotare; tenere fuori dalla portata di deboli di cuore; seguire quanto riportato solo se il vostro allenatore (o mister o coach) è d’accordo.

Iniziare la profilassi anti-panico circa due settimane prima della competizione:

  1. Andare alla ricerca di quadrifogli porta fortuna
  2. Munirsi di Camomilla estratto 37%
  3. Ingerire ogni giorno, mattina e sera a stomaco pieno, tavolette di serotonina concentrata 80%
  4. Trattenere il respiro per 10 minuti prima di ogni tuffo di prova durante l’allenamento
  5. Elencare tutto il necessario da riporre nel borsone per la competizione in modo tale da non dimenticare niente nel giorno del giudizio
  6. Immaginare il post gara e il banchetto che seguirà per festeggiare / consolarsi
  7. Rompersi un’unghia così da giustificare un eventuale brutta prestazione.

Possibili effetti indesiderati riscontrati in uno su un milione di atleti:

  • Dimenticare di puntare la sveglia per la mattina della competizione
  • Dimenticare in quale piscina dover gareggiare
  • Dimenticare quale distanza dover nuotare
  • Possibilità di falsa partenza
  • Possibilità di nuotata irregolare
  • Possibilità di bevuta di cloro ad ogni respirazione che segue la bracciata

L’ansia può giocare brutti scherzi e la tensione accumulata nei giorni che precedono la competizione può innescare un meccanismo che compromette la riuscita dell’esibizione. Ogni inizio può spaventare, soprattutto per chi inizia una nuova avventura cimentandosi in una nuova distanza, in un nuovo stile di nuotata e soprattutto per chi cambiando categoria dovrà affrontare avversarsi mai visti prima e infine c’è chi con la nuova stagione si carica di responsabilità non solo verso se stesso, ma anche verso la propria squadra.
Prendete ciò che l’ansia vi trasmette e tramutatelo in qualcosa a vostro favore: rifugiatevi in un vostro piccolo rituale, un gesto scaramantico che trascini via con se tutta quella paura e tutta l’ansia di non potercela fare e nuotate liberi!

Allontanate quella morsa allo stomaco che sale ogni volta in cui la vostra mente non riesce ad uscire dal quell’unico pensiero fisso. Aggrappatevi all’idea di poter essere invincibili, perché lo siete e non lasciate che l’ansia di poter fallire vi trascini giù con se sul fondo della vasca accanto alla linea blu che termina con la T.

Non dimenticate che solo per la semplice azione di partecipare, di insistere nell’inseguire un sogno e di non mollare mai nonostante tutto, siete degli eroi, anche se solo per un giorno come contava David Bowie!

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#RockYourselfOnTheSwimmingPool

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Rosaria Oliviero

Studentessa presso la Facoltà di Farmacia e appassionata swimmer! Un passato da agonista ed un presente da nuotatrice Master la spingono a seguire il nuoto in tutte le sue sfaccettature