Nuoto, gli schiaffi ai pettorali e gli altri segreti per nuotate più velocemente!

La velocità di nuotata dipende da tanti fattori, tecnici prima di tutto e poi mentali, ma c’è anche altro

Quante volte avete visto gli atleti ai blocchi di partenza “schiaffeggiarsi” i muscoli dei pettorali, delle braccia e delle cosce e sbracciare in preparazione ai fischi che li invitano a prepararsi alla gara? Molti pensano che sia un gesto che serve a concentrarsi, a darsi la carica, ad acquisire sicurezza, un vero e proprio rito di battaglia prima di scatenarsi in acqua e sicuramente è anche tutto questo, ma non solo.

Fateci caso, gli atleti schiaffeggiano soltanto certi muscoli, talvolta si sfregano anche le mani, e c’è un motivo per il quale avviene questa cosa, perché oltre al darsi la carica e ricercare tutte le altre cose dette prima, schiaffeggiarsi certi muscoli equivale effettivamente anche a stimolare il proprio sistema nervoso.
Qual è il motivo per il quale gli atleti cercano di stimolare il sistema nervoso? Attraverso la sollecitazione di determinati muscoli, gli atleti cercano di dare una “sveglia” al proprio corpo per prepararlo a scivolare attraverso l’acqua nel migliore dei modi.

I muscoli chiamati alla sollecitazione sono infatti proprio quelli che si trovano nelle parti del corpo più esposte alle sensazioni di scivolo in acqua. Perché è importante avere il proprio corpo pronto a sentire l’acqua? Semplicemente perché questo aiuta l’atleta a essere più sensibile durante la nuotata, così da sfruttare al meglio le sensazioni percepite a favore della velocità, un dettaglio che può aiutare a regolare ritmo e intensità di bracciata durante la gara.

Cos’altro favorisce la velocità della nuotata a vantaggio del risparmio energetico?
Se in altri sport il fattore predominante è la forza, nel nuoto è invece la tecnica unita alla concentrazione, ragion per cui i miglioramenti si ricercano sempre principalmente attraverso lavori di tecnica ai quali abbinare lavori in acqua e anche a secco per aumentare la forza.
Detto questo, la miglior tecnica si raggiunge attraverso una nuotata rilassata, senza strappi ne rigidità, curando ogni singolo movimento del corpo durante tutte le fasi di nuotata, dall’entrata in acqua alla virata, fino all’arrivo e questo per non sprecare ossigeno, che alimenta la forza muscolare. Ogni singola parte del corpo, dalla testa alle mani, piedi e tutto quello che c’è in mezzo deve essere tenuta sotto analisi costante, per capire in che modo posizionarla meglio a favore della propria nuotata.

Inoltre, durante gli allenamenti è bene provare a contare sempre i cicli di bracciata (un ciclo ogni due bracciate a stile e dorso, un ciclo ogni bracciata a rana e farfalla), puntando a ridurre i cicli di bracciata senza compromettere la velocità. questo condizionerà la forza impiegata in acqua, il modo in cui si posizionano mani e braccia e di come si impiegano i muscoli osservando quali di essi restano rigidi, spesso quelli del collo che fanno consumare tantissimo ossigeno sprecando forza, e quali invece lavorano in maniera rilassata.
Bisogna in pratica sperimentare attraverso le sensazioni soggettive e i risultati personali, perché molti grandi campioni del nuoto d’élite hanno dimostrato che una nuotata vincente non è per forza una nuotata pulita al 100%.

Anche la respirazione gioca un ruolo fondamentale per assecondare la velocità di nuotata: trattenere il respiro durante la nuotata è un errore, mentre invece inspirare ed espirare regolarmente è la strada giusta per far lavorare i muscoli nel modo migliore risparmiando energia. Trattenere il fiato corrisponde a irrigidire la muscolatura oltre che privarla di carburante, ma ricordate anche che accentuare invece la respirazione significherebbe coinvolgere anche quei muscoli che non sono utili a nuotare più velocemente.

Il fattore determinate, per fare tutto nel migliore dei modi, resta la testa: mantenere alta la concentrazione per nuotare in maniera rilassata, respirando bene, sfruttando bene i muscoli e ricercando la miglior tecnica di nuotata possibile anche nel meno impegnativo degli allenamenti di scarico, sarà il punto di forza di qualsiasi nuotatore, che sia d’élite o semplicemente un amatore appassionato che frequenta con piacere le piscine!

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Paco Clienti

Responsabile Redazione Swim4Life Magazine